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Questo articolo è stato aggiornato il Aprile 10, 2024
La storia degli Space Invaders è molto interessante, sia perché parte da lontano, siamo sulla fine degli anni ’70 in Giappone, sia perché attraversa tutto il Mondo e viene riportata in auge negli anni ’90 da un artista francese.
La storia di Space Invaders
Space Invaders nasce ufficialmente nel 1978 grazie a Tomohiro Nishikado, autore giapponese di videogiochi. Il videogioco era molto semplice quanto divertente: un attacco alieno da parte di omini pixelati che bisognava sconfiggere a colpi di arma da fuoco. Space Invaders ha fatto la sua fortuna anche perché è stato uno dei primi giochi a schermo intero, pensato per i cabinati arcade. Gli invasori, gli Invaders si manifestavano sotto forma di robot granchi, che volevano attaccare e occupare la terra. Un gioco semplicissimo che fece la sua fortuna a metà degli anni ’80.
L’evoluzione nella street art
Negli anni ’90, o meglio a cavallo tra i ’90 e i 2000, Frank Slama, un artista di Parigi il cui speudonimo era Invader, iniziò a riempire le strade della sua città con mosaici a forma di invasori alieni che richiamavano il gioco giapponese.
L’artista francese disse che scelse proprio gli Space Invaders per diverse ragioni: per la loro forma pixelata che si sposava alla perfezione con la tecnica del mosaico e perché, gli “omini digitali” rappresentavano perfettamente il nostro tempo fatto di connessioni e apertura alla tecnologia. Infine, la motivazione più interessante è forse quella artistica: l’invasione degli alieni non è malvagia, ma è benevola, è un’invasione artistica nelle nostre città.
Dove trovare Space Invaders e l’applicazione
L’idea è quella di dover scovare gli Invaders, quindi questi sono ben nascosti nelle città in cui sono stati apposti. Non c’è una mappa e non ci sono nemmeno troppe direttive, semplicemente si deve viaggiare e scoprire i luoghi in cui questi Invaders possono trovarsi. Gli spettatori che si imbattono in queste raffigurazioni sono parte integrante dell’opera stessa, ed è questo il suo bello, non sono solo osservatori ma diventano protagonisti essi stessi.
Ad oggi sono oltre 80 località ad ospitare le opere di Frank Slama e le opere sono oltre 4000. L’unica mappa, molto parziale che esiste, è stata pubblicata dall’artista stesso. In questa si trovano però solo le città in cui si trova almeno uno Space Invaders, non vengono menzionate strade o luoghi precisi e pare che le località non siano nemmeno tutte, quindi ti consiglio di non dare troppo credito a questa mappa. In Italia ad esempio le due città che vengono coinvolte sono Ravenna, la città dei mosaici per eccellenza dove effettivamente se ne trovano diversi, e Roma. Fuori Italia si trovano in Marocco, in Canada, in Belgio e in tantissime destinazioni. La cosa bella è che sono tutti diversi, quando quindi ne si trova uno, è sempre una gioia.
Tra le altre cose è uscita un’applicazione FlashInvaders, che una volta scaricata ti permette di “catturare” gli Invaders che scopri e di fare punti. Esiste quindi una classifica dei punti e ci sono persone che usano questa applicazione da tutto il mondo. Un modo divertente e originale di visitare le città, fermo restando che la città ad oggi che contiene più “invasori” è la città di Parigi, la città dell’artista che li ha creati.
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