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San Firmino a Pamplona, l’esperienza di Gianni

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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 10, 2012

Io tifo per quei poveri tori….troppo poco inferociti….per me è una festa tribale. Andare all’ospedale o al cimitero per una cornata non è certo piacevole, ma non mi addolora certo vedere certi pazzi andarci…..io cambierei quella festa così : al toro che incorna più persone si salva la vita e si festeggia come un campione….Se i morti e i feriti uomini superano il numero dei tori, BINGO. Si salva la vita a tutti i tori. Certo, sangue e arena l’ha scritto Hemingway, e il fascino del trucido ha sempre attratto per la sua fascinazione erotica e trasgressiva… ma io salverei in certi casi più gli animali che gli uomini.Paolo Gili

San Firmino è il patrono della città di Pamplona (Iruna in basco) capoluogo della Navarra, nord-est della Spagna. La fiesta di San Firmino descritta anche nel romanzo di Hemingway forse una delle feste piu’ coinvolgenti. Una comunità (quella della Navarra) conosciuta a livello internazionale. Le immagini della corsa dei tori tra la folla, per le vie della città di Pamplona ogni anno rimbalzano nei telegiornali di tutto il mondo sollevando curiosità. Incuriosito assieme a dei colleghi, nel luglio 2010, abbiamo deciso di partecipare alla festa.

Nel febbraio 2011 abbiamo acquistato i biglietti Ryanair da Bologna per Zaragoza, € 70 andata e ritorno con acquisto di pernottamento in hotel a Zaragoza il primo ed ultimo giorno del nostro viaggio e 2 notti ad Irun sulla costa atlantica al confine con la Francia (costo medio compresa colazione all’hotel Ibis per €30 a notte per persona). Ci è sembrato più opportuno scegliere per il pernottamento delle località lontano da Pamplona perché invasa da turisti soprattutto americani e quindi con hotel a prezzi alti.

Giunti a Zaragoza alle 13 circa dopo quasi due ore di viaggio aereo, abbiamo ritirato l’auto noleggiata alla Alamo, una comoda citroen C4 berlingo dal costo per 5 giorni (da martedi’ a sabato) di €200. Nel caldo pomeriggio, 36 gradi, dopo pranzo abbiamo visitato la città, in particolare il ponte di pietra, la basilica di Nostra sig.ra del Pilar e la Cattedrale della Seo e la fortezza di Aljaferi’a e le intricate stradine del centro. Dopo la cena nella tarda serata, alle 22.30 ed una passeggiat nella piazza tutti a dormire.

Il mattino seguente dopo la colazione siamo partiti direzione Pamplona dove giungiamo dopo 2 ore e mezza di viaggio. Grazie al navigatore raggiungiamo l’avenida zaragoza dotata di grande parcheggio, a circa 20 minuti a piedi da Plaza del Castillo cuore del primo giorno di inizio della festa. Alle 12 vengono esplosi alcuni colpi (chupinazo) che danno inizio ai festeggiamenti.

Tutta la città è in festa e mentre percorriamo le strade per raggiungere il centro ci rendiamo conto dell’entità della manifestazione. Quasi tutti quelli che incontriamo sono vestiti di bianco con sciarpa al fianco e fazzoletto rosso al collo, uomini donne anziani e bambini. Nei bar e ristoranti gruppi rumorosi di giovani mangiavano e soprattutto bevevano. Come noi in tanti si dirigevano verso il centro con buste che contenevano confezioni di sangria, uova ed anche farina che poi si sarebbero lanciati per l’inizio della festa. Man mano che ci avvicinavamo alla piazza vedevamo sempre piu numerosi quelli con le magliette color rosa perché macchiate di sangria. Nella piazza era intenso l’odore della sangria ed il selciato molto appiccicoso.

Dopo una breve passeggiata per il centro partiamo per la costa atlantica, Irun aldila dei monti cantabrici, con temperature piu’ basse e cielo nuvolo. Irun è una tranquilla area frequentata da turisti facoltosi di Madrid e Barcellona. Il mattino sveglia alle 5 per raggiungere di nuovo Pamplona (90 km) in quanto la corsa dei tori (encierro) con partenza nei pressi del Municipio avviene alle ore 8, per essere nella Plaza de Toros per tempo all’arrivo della folla rincorsa dai tori. Puntuali alle 7,30 prendiamo posto nella scalinata dell’arena ed assistiamo all’ingresso della folla inseguita dai tori. Di nuovo giro turistico della città invasa da turisti e giovani già borraci al mattino (ubriachi), quindi nella tarda mattinata ritorno ad Irun e nel pomeriggio gita a Bilbao (110 km) per visitare lo splendido museo Guggenaheim dell’arch. Frank O. Gehry.

Quarto giorno giro nelle cittadine della Rjoia, Logrono e Tudela, terre di ottimi vini rossi con incontro di giovani a sul tranquillo percorso di Santiago di Compostela , dove bellissime chiese ospitavano nei campanili numerosi nidi di cicogne. Rientro all’Ibis di Zaragoza ed il giorno successivo, sabato, dopo aver riconsegnato l’auto partenza per Bologna.

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