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Questo articolo è stato aggiornato il Settembre 2, 2014
Creatività, il motore della festa, tradizione, un viaggio dal passato al futuro. Duecento anni di storia che fanno la personalità di questa città, che continua comunque a rinnovarsi e ad aprirsi sempre al resto del mondo. Integrazione, nonostante i pilastri della festa, siano attività tipiche della Catalunya più popolare (la cavalcata dei giganti, i castellers, la sardana, i correfoc), la festa vuole rappresentare anche la Barcellona più moderna e ciò che l’ha resa quello che è oggi: una città cosmopolita con una ampia offerta culturale.
Musica: la musica è Barcellona. Da quella più popolare e tradizionale, alle proposte più moderne ed attuali. Basta solo seguirne il suono. Partecipazione: la Mercè è la festa della città e di chi la abita e la vive ogni giorno o durante una vacanza. Gratuito: fa parte della filosofia politica che abbraccia l’istituto di cultura di Barcellona, ovvero chi organizza la festa. Implicazione: tutta la cttà partecipa alla festa e la sente propria.
Questi sono i pilastri della Festa de la Mercè, che anche quest’anno arriva a rendere il nostro settembre ricco di attività da vedere, ascoltare, vivere. La leggenda racconta che, la notte del 24 settembre del 1218, la vergine della Mercè appare simultaneamente al Re Jaime I, a San Pietro Nolasco e a San Ramon Penyafort e chiede loro di creare un ordine religioso che protegga i cristiani torturati dai saraceni.
Un secolo più tardi, nel 1687, Barcellona fu attaccata da una piaga di grilli e non riusciendo a risolverla, si mette nelle mani della vergine che riesce miracolosamente a salvare la città e ne viene quindi nominata patrona. La festa vera e propria però, inizió ufficialmente nel 1902 ed ebbe comunque molte interruzioni dovute all’avvicendarsi della guerra civile e del franchismo.
Con l’arrivo della democrazia, la Mercè raggiunse finalmente lo status di festa popolare come la conosciamo noi oggi , grazie soprattutto alla collaborazione di tutt la città. Si tratta infatti, di una festa che si svolge negli spazi pubblici del territorio cittadino e che si concentra sulla cultura mediterranea, spaziando dal ballo al teatro, dalla musica al circo.
Le attività più tradizionali che potrete vedere durante la Mercè sono un insieme dela cultura catalana più profonda e antica. Ci saranno quindi spettacoli e rappresentazioni di sardana di Girona (ballo popolare), i castellers di Tarragona (i castelli umani) e los pascalles che sono invece tipici di Barcellona e parenti delle processioni che si realizzavano per il Corpus ma con una vocazione più festiva e teatrale.
Quest’anno, come si ripete ogni anno dal duemilasette, ci sarà una città invitata: Stoccolma. Il programma si arricchisce così degli intercambi realizzati con diverse città europee e non che poi a loro volta ospitano Barcellona ed il suo ricchisssimo programma di attività “di strada”. Negli anni passati per esempio, sono state ospitate le città di : Medellin, Quito, Istambul, Dakar, San Pietroburgo, Montreal e Vienna.
L’inizio della festa è previsto per venerdi 19 di settembre e la chiusura per mercoledi 24, giorno della Mercè e se vi trovaste in città durante quella settimana, non potete non partecipare al fermento cittadino e osservare incantati giocolieri, musicisti, attori o i nuovi arrivati: i giochi di luce, musica e animazione multimediale proiettati sui palazzi più belli della città.
Nonostante finalmente sia arrivato il sole anche qui (come il resto d’Europa abbiamo sofferto di un clima autunnale in piena estate), non abassate la guardia, perchè durante la Mercè c’è sempre la possibilità di rimanere bagnati. Un’altra leggenda dice infatti che la Mercè “rubó” il titolo di patrona della città a Santa Eulalia e che quest’ultima quindi, proprio nel giorno della sua celebrazione, pianga inondando la cittè delle lacrime versate pr il torto subito.
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