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Piatti lituani da non perdere: 5 consigli

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Una cucina con un forte legame con il territorio, con la stagionalità dei prodotti. Una cucina che si avvale delle conoscenze centenarie dei contadini e dei pescatori, ecco cosa assaggiare in viaggio in Lituania.

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Questo articolo è stato aggiornato il Gennaio 3, 2020

All’avventore che li proverà per la prima volta, i piatti lituani risulteranno sinceri, avvolgenti, golosi e dai sapori di casa. È una cucina che ha il pregio di mettere subito a suo agio il commensale straniero. Al contempo gli offrirà la possibilità ed il piacere di farsi scoprire gradualmente, rivelandogli un’inaspettata complessità e raffinatezza.

Una cucina con un forte legame con il territorio, con la stagionalità dei prodotti, che si avvale delle conoscenze centenarie dei contadini che raccolgono e marinano. Ma anche dei pescatori, che pescano ed affumicano. Nelle pietanze lituane ricorrono funghi selvatici e carnosi, erbe selvatiche come l’aneto, fresco e dalle note lievemente balsamiche. L’aglio, col suo sapore pungente, e le grasse ma golose carni dei salmoni e de maiali, allevati come una volta. E poi tutti i “frutti” che la terra protegge dai rigidi inverni, quali patate, rape e barbabietole. Per scoprire tutto ciò, ecco a voi cinque piatti lituani da provare, simboli di un corpus culinario ricco e variegato.

1. Cepelinai: piatti lituani tradizionali

Un sol boccone del piatto nazionale, i Cepelinai, è in grado di farvi immergere nella cucina tradizionale contadina Lituana. Poveri gli ingredienti, ricco il sapore. Un piatto che, ahimè, nelle cucine di casa viene cucinato sempre con meno frequenza. Caratterizzato da tempi di preparazione quasi biblici, tipico dei piatti della nonna. Per fortuna non è così complicato da trovare nei menù dei ristoranti, di cucina tipica o meno che siano.

Ma cosa sono i cepelinai? Ad un primo sguardo appaiano come grosse polpette di patate ripiene di carne, ma sono molto di più. Già al primo boccone saremo infatti sorpresi nello scoprire una consistenza delle patate inaspettata. Nella ricetta tradizionale, infatti, i tuberi gialli vengono grattugiati e messi a sgocciolare. La polpa che ne scaturisce viene utilizzata per avvolgere carne macinata di maiale. Un passaggio in abbondante acqua bollente ed il piatto è pronto! Ad arricchire il tutto vengono accompagnati da svariate salse. Dalla più classica a base di panna acida, cipolla e pancetta, a salse a base di funghi selvatici. Immancabile una manciata di aneto fresco, fondamentale per dare una nota di colore e di freschezza.

2. Balandeliai: gli involtini lituani

I balandeliai sono degli involtini di cavolo verde (a volte sostituito dalla verza) ripieni di riso, macinato di maiale e peperoni, cotti a fuoco lento in una densa salsa al pomodoro. Piatto ricorrente nell’Europa dell’est (ne esiste infatti sia una versione Bielorussa che Polacca). I balandeliai inequivocabilmente svelano un legame con la cucina del vicino oriente. D’altronde se parliamo di una foglia con al suo interno un ripieno di riso e maggiorana, come non pensare immediatamente ai dolmades, meze tipici della cucina greco-levantina? La versione lituana è sicuramente più ricca e sostanziosa (e calorica), ma la cosa non deve sorprendere. Infatti i venti caldi del Mediterraneo son ben lontani dalle latitutidini di Vilnius. Il cibo rappresenta il carburante naturale più diffuso per fronteggiare il freddo!

3. Grybos sriubo: un amore per i funghi

Considerando che quasi il 40% del suolo nazionale è ricoperto da boschi e foreste, non c’è da sorprendersi se in Lituania, i funghi, sono una cosa seria. Basti pensare che alle scuole elementari: insieme alla matematica ed alla storia, ai bambini viene insegnato quali funghi si possono cogliere, perché commestibili, e quali no. Il modo migliore per assaporare questa prelibatezza del sottobsco è mangiando la grybos sriubo, la zuppa di funghi e patate che tradizione vuole venga servita all’interno di uno “scrigno” di pane integrale locale. Ricca, cremosa, dal gusto selvatico, i sapori della zuppa si compensano alla perfezione con il pane di segale, che risulta profumato, fragrante e croccante, grazie ai semi di lino e cumino incastonati nella soffice mollica. Un piatto semplice ma in grado di scaldare anima, stomaco e cuore come pochi altri!

4. Il Gazpacho del Baltico

Saltibarciai, Il “Gazpacho del Baltico” vi catturerà per il suo colore: un fucsia acceso e vivo, tanto insolito per una pietanza quanto bello ed allegro da vedere. Il piatto più popolare dell’estate lituana (che può rivelarsi inaspettatamente calda e luminosa). È una zuppa a base di barbabietole bollite e grattugiate e di Kefir, la bevanda derivante dal latte fermentato tipica dei paesi “orientali” (dalla Croazia alla Siberia, passando per Istanbul e Kabul).
A dare corposità alla zuppa, uova sode sbriciolate grossolanamente e croccanti cetrioli. Ancora una volta in un piatto apparentemente semplice troviamo gusto ed equilibrio: La terrosità delle barbabietole viene bilanciata dall’acidità del kefir, ed i rossi tuorli conferiscono una nota grassa e quasi burrosa. Ultimo, ma non per importanza, l’aneto, che cosparso fresco in abbondanza pulisce il palato ad ogni cucchiaiata e ci prepara a quella successiva!

5. Sakotis: piatti lituani natalizi

Immaginate un grande spiedo orizzontale dove al posto della carne, ad assorbire il calore del fuoco vivo ci sono rossi d’uovo, zucchero e burro: ecco a voi il Sakotis. Il dolce lituano dei giorni di festa! Bello da vedere con la sua tipica forma ad albero di natale, e buono da mangiare, col suo gusto pieno e deciso, simile ad un pan di spagna croccante! Durante una cena di Natale o ad un banchetto di un matrimonio, il Sakotis viene esposto in bella vista a centro tavola, ed i commensali possono staccare un ‘ramo’ alla volta per sgranocchiarlo mentre si brinda con vodka e prosecco (ormai è arrivato anche lì). Nei negozi e nei supermercati si trova tutto l’anno anche in versione mignon (un po’ come le nostre confezioni di mini panettone), perfetto dunque come souvenir per chi ha bisogno di un po’ di dolcezza!

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Informazioni sull'autore
Giulio nasce a Roma 32 anni fa, e per i primi 25 anni non combina granchè. Poi, vivendo tra Roma, Londra e Milano, inizia a viaggiare, a cucinare, ad assaggiare; gioca a Lacrosse, si dottora in astrofisica, fa volontariato, lavora come analista finanziario, coltiva l’orto, e continua a viaggiare, e mai smetterà.
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