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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 1, 2017
Da circa un anno ho iniziato a viaggiare diversamente rispetto al passato. Prima ero uno che quando partiva aveva sempre al seguito una valigia piena di vestiti, anche per un weekend. Vivevo con il principio del “potrebbe sempre servirmi”. Questo mi era permesso anche grazie al fatto che i miei spostamenti erano quasi sempre in treno o in macchina. Come mi piaceva sentirmi al sicuro con i bagagli, così facevo nella scelta del posto dove dormire.
La scelta ricadeva sempre su un b&b o su un hotel in formula mezza pensione. Lo scorso anno a Roma ho deciso di provare l’esperienza di AirBnb, affittando una stanza singola a San Lorenzo, in un appartamento abitato da due studentesse. E mi sono trovato bene.
Quest’anno sempre cercando un alloggio a Roma, quasi per caso sono finito a guardare gli ostelli. Sono sempre stato diffidente verso questo tipo di sistemazioni, lo ammetto avevo dei preconcetti. Il viaggio era in solitaria e prevedeva più tappe in giro per l’Italia e quindi ho deciso di provare. Girovagando in rete sono finito su Hostelworld, un sito che raggruppa 33.000 ostelli in 170 paesi.
Tra i vari ostelli uno di quelli che mi ha più colpito è stato il The Yellow, che su oltre 13mila recensioni aveva un punteggio di 8.7 su 10. Ho deciso di prenotare solo per una notte, nel caso mi fossi trovato male avrei sempre potuto cambiare e andare in un hotel o in un b&b.
Subito la prima scoperta positiva. Su un prezzo di circa 20€ (un letto/una notte in una quadrupla mista) mi è stato chiesto di pagare poco più di 2€ a titolo di acconto per la prenotazione. Raggiungere l’ostello è stato facilissimo in quanto si trova in Via Palestro, una parallela di via Marsala, la strada che costeggia la stazione Termini, che dista circa 500 metri. Una vera comodità.
Ad accogliermi nella hall un ragazzo che stava spiegando i servizi in spagnolo a una coppia, poi lo ha fatto in inglese ad un orientale e poi in italiano a me. Molto gentile e preparato, conoscendolo ho scoperto essere di origine portoghese. Fatto il check-in sono andato in camera, sopra la hall. Preciso sopra la hall perché in realtà il The Yellow è una sorta di ostello diffuso. Oltre che nel palazzo che ospita l’ingresso, le stanze sono anche in quello accanto, raggiungibile attraverso una porta interna e nei due palazzi di fronte.
Arrivato in camera, aperta con chiave magnetica, ritirata senza bisogno di lasciare la cauzione ho scoperto essere abitata da altri 2 ragazzi orientali e una ragazza argentina. I letti a castello li ho trovati stupendi oltre che comodi. In ferro, una specie di gabbia con una scala fissa. Sotto il letto basso 2 cassettoni enormi (in pratica quanto mezzo letto singolo l’uno) sempre in ferro con rotelle e un gancio per il lucchetto.
Lenzuola bianche e coperte erano pulite e piegate, il letto lo fai da te (ho scoperto che funziona così in tutti gli ostelli). Luce di cortesia e presa elettrica erano posizionati sopra la testa, facilmente raggiungibili ma in una posizione in cui non davano fastidio. Dopo una doccia nel bagno in camera sono andato alla scoperta delle altre sale dell’ostello.
Al piano della reception c’è una saletta bar con divani comodi e tavolini in cui qualcuno aspettava il momento per partire o lavorava al pc in un ambiente molto tranquillo. Di fronte un salone di parrucchiere che offre sconti agli ospiti dell’ostello, riconoscibili attraverso il braccialetto, stile villaggio turistico. Non è difficile che nel salone si organizzino feste, il venerdì ad esempio c’era un beer party.
Al piano sotto la reception c’è una sala relax con i pouf per leggere o rilassarsi e una tv con un xbox per gli amanti dei videogame. Accanto era presente la sala cucina con il grande tavolo, molto pulita e organizzata. Di fonte, i bagni comuni, con doccia e un magazzino dove lasciare temporaneamente i bagagli prima di prendere la stanza o dopo averla lasciata.
Magazzino video sorvegliato e costantemente chiuso a chiave, disponibile in reception da cui controllano cosa accade all’interno attraverso un monitor. Sulla strada, accanto all’ingresso principale c’è un bistrot aperto a pranzo e a cena, con prezzi interessanti. Non essendoci mai andato non posso dire come sia la cucina. Le recensioni su Hostelworld comunque ne parlano bene.
La sera ho frequentato il bar dell’ostello che si trova nel palazzo di fronte alla reception, sempre facente parte del The Yellow. La sala principale era piena di ragazzi che bevevano cocktail o birra e mangiavano pollo fritto e patatine, oppure facevano conoscenza con buona musica in sottofondo. Una scala portava al piano inferiore dove si ballava con musica alta, anche qui pieno di ragazzi.
Il check-out al The Yellow è previsto alle 10, ma sembrano molto elastici. Alla fine mi sono trovato molto bene, infatti ho deciso di rimanere un’altra notte, condividendo la stanza con 3 ragazzi argentini, molto simpatici. Come ho scritto anche nella recensione su Hostelworld “al The Yellow penso di aver trovato la mia casa a Roma”.
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