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3 vulcani del Giappone da poter visitare

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I vulcani in Giappone sono tantissimi e fanno parte della quotidianità dei giapponesi, nel post vi consigliamo tre vulcani da visitare per un'esperienza diversa e avventurosa.

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Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 18, 2019

Il Giappone è situato in una delle zone geologicamente più instabili del pianeta. A causa delle frequenti scosse e spostamenti, negli anni sono nati più di 100 vulcani (60 dei quali ancora attivi), che costituiscono il 10% dei vulcani più pericolosi al mondo! Avete voglia di conoscere tre vulcani in Giappone per un’esperienza diversa e di allontanarvi dalle grandi città? Ecco tre consigli per vivere un’avventura nel Sol Levante!

Vulcani in Giappone: quali visitare

1. Fujisan

Il monte Fuji (o FujiSan, come viene chiamato dai giapponesi in segno di profondo rispetto) è il vulcano più conosciuto in terra nipponica (e non solo!). Simbolo del Giappone per eccellenza e patrimonio mondiale dell’UNESCO, il FujiSan è la montagna più alta della nazione (3776m) ed è considerato una delle tre montagne sacre del Paese. Doveroso è quindi, almeno una volta nella vita, un pellegrinaggio sulle sue pendici.

Due sono le opzioni che avrete per visitarlo: 1 – la scalata vera e proprio fino alla vetta (da luglio a fine agosto); 2 – godervi la splendida vista del Fuji da uno dei 5 laghi alla sua base.

La scalata

Quattro sono le vie per l’ascensione, tutte raggiungibili in treno+bus:
Yoshida Trail (da Kawaguchi-ko): il più facile e popolare
Fujinomiya Trail (da Fujinomiya): il più corto
Subashiri Trail (da Gotemba): il più bello a livello paesaggistico
Gotemba Trail (da Gotemba): il più lungo e faticoso, meno frequentato.

La salita è suddivisa in 10 tappe (gōme). Potrete arrivare fino alla 5° tappa in bus: sarete a circa metà strada. I più intrepidi potranno partire a piedi dalla 1°: dopo 5h di cammino, arriverete alla 5° tappa. Vi basteranno altre 6h per raggiungere la vetta. Arrivati in cima, è possibile fare il giro del cratere (circa 1h30m), meteo permettendo.

Molti scelgono di iniziare la scalata nel pomeriggio, dormire in uno dei 17 rifugi presenti (indispensabile la prenotazione) e alzarsi molto presto per riprendere il cammino e osservare l’alba dalla vetta del Fuji. La stagione delle scalate è molto breve, perciò aspettatevi una grande affluenza! È bene ricordarsi che più ci si avvicina alla cima, più le temperature si abbassano, con possibili temporali improvvisi. Materiali essenziali per la scalata sono: frontale e pile di ricambio, scarpe adeguate, bastoni da trekking, antipioggia e indumenti di ricambio, acqua a sufficienza (potrete acquistarla nei rifugi ma a prezzi un po’ altini).

Se optate per lo Yoshida Trail, per informazioni potrete rivolgervi al personale (che parla anche inglese) dell’help desk della stazione di Kawaguchi-ko, lasciare i bagagli nei locker e/o noleggiare l’attrezzatura necessaria da “Sora No Shita”, negozio di sport vicino alla stazione.

Zona dei 5 Laghi

Se invece preferite rilassarvi e passeggiare ammirando il FujiSan in tutta la sua maestosità, potrete scegliere di visitare uno dei 5 laghi alle sue pendici.

Raggiungibile comodamente in bus da Shinjuku o in treno effettuando un cambio. Il lago di Kawaguchi-ko è il secondo per grandezza e il principale centro turistico della zona. Molto utile è il sightseeing bus (linea rossa) col quale potrete muovervi lungo gran parte del lago e fare tappa nei punti più interessanti della zona. Tra cui il Museo delle gemme Yamanashi, il Parco Tenjozan (raggiungibile in funivia o a piedi) dove godrete di una vista completa del lago e del Fuji, il Museo d’arte Kubota Itchiku (artista tessile) e tanto altro ancora. Potrete optare per i biglietti singoli o per un pass di 2 giorni (corse illimitate su tutte le linee, 1500¥). Quest’ultimo copre anche i più piccoli Laghi Saiko e Shoji, fino ad arrivare al Lago Motosu.

Il Lago Yamanaka, vicino a Fujiyoshida, è il più grande dei 5 ma non ha molte attrattive da offrire ai turisti.

2. Asosan

La storia dell’Aso inizia circa 100.000 anni fa quando potenti esplosioni fecero crollare il cono di un enorme vulcano dando vita alla caldera dell’Aso. In seguito alle continue eruzioni si formarono cinque coni più piccoli al centro del cratere, chiamati oggi collettivamente AsoSan. Larga 18km per 24km, con una circonferenza di circa 120km, questa caldera è la più grande del Giappone. Al suo interno, i cinque monti si ergono uno accanto all’altro: il Neko-dake (1433m), il Taka-dake (1592m), l’Eboshi-dake (1337m), il Kijima-dake (1321m) e il Naka-dake (1323m), l’unico ancora attivo, formatosi da un’esplosione sul fianco del Taka-dake.

Dalla stazione di Aso potrete arrivare fino al Naka-dake in bus (o in auto) in circa 30-45 minuti. Non è detto però che questo sia sempre possibile: infatti, a causa dell’intensa attività della zona, spesso alcune aree vengono chiuse al pubblico per sicurezza. Il mio consiglio è quindi quello di informarsi precedentemente o presso l’Ufficio Turistico della stazione di Aso o visitando il sito dell’Agenzia Metereologica del Giappone, zona Aso-shi.
Altri siti utili per monitorare l’attività vulcanica e cercare informazioni sull’area sono:
www.aso.ne.jp/~volcano/eng/
www.kyusanko.co.jp/aso/lang_en/

Ricordate che non è consigliabile a chi soffre di asma, problemi all’apparato respiratorio o di cuore avvicinarsi al cratere a causa delle forti emissioni solfuree. Se riuscite, portatevi dietro un fazzoletto bagnato da posizionare su naso e bocca nel caso di esalazioni di gas. Ricordatevi inoltre che le temperature si abbassano salendo la cima e che il tempo nella zona è instabile.

Nel caso in cui il livello di allerta sia tale da non consentirvi l’accesso al cratere, potrete comunque arrivare fino al Museo Vulcanologico di Aso, a Kusasenri-ga-hama. Verdi paesaggi e qualche laghetto vi faranno apprezzare questa zona, in cui è possibile effettuare dei trekking, scorgere alcuni vulcani della caldera e la cima fumante del Naka-dake, o fare persino una passeggiata a cavallo. Ma se la curiosità è troppa, non volete rinunciare ad osservare le verdi bolle di magma all’interno del cratere e, soprattutto, se meteo e livello di allerta ve lo consentono, potreste scegliere di fare un breve quanto spettacolare giro in elicottero dell’area fino alla cima del Naka-dake (4-8 minuti di volo per 5000-10000¥).

3. Sakurajima

Ultima fermata per gli Shinkansen diretti a sud è la città di Kagoshima. Conosciuta come “la Napoli del Giappone” (il paesaggio è molto simile a quello del capoluogo campano), Kagoshima è famosa per la stretta vicinanza al vulcano Sakurajima, a soli 4km di distanza! Il Sakurajima è considerato uno dei vulcani più pericolosi al mondo: durante l’ultima grande eruzione, datata 1914, eruttò per più di un mese, trasformando quella che allora era un’isola-vulcano in una penisola!

Curiosità legate ai vulcani in Giappone

Ma i cittadini di Kagoshima sono ormai abituati alla presenza attiva del vulcano, divenuto simbolo della città. Molte sono le curiosità ad esso legate: i sacchetti gialli utilizzati per raccogliere la cenere rimossa dalle aree residenziali; bimbi che vanno a scuola con l’elmetto, per proteggersi dai detriti vulcanici; un’agricoltura che sfrutta il fertile terreno vulcanico per coltivare tra i più piccoli ma dolci mandarini che possiate assaggiare (i Sakurajima komikan) e che ha dato vita al più grande ravanello del mondo (31.1kg per una circonferenza di 119cm, Guinness World Record del 2003).

Come arrivare

Per arrivare sulla penisola di Sakurajima conviene prendere il traghetto dal porto di Kagoshima: il servizio è attivo 24h su 24, con frequenze ogni 15/20 minuti al prezzo di circa 400¥ A/R per adulto. È inoltre possibile traghettare auto, moto e bici con un supplemento di prezzo.
Arrivati sull’isola, vi consiglio di recarvi al Lawson vicino al porto per acquistare un buon bento e fare scorta di acqua. Da qui, seguendo la strada, arriverete al Sakurajima Visitor Center. Date un’occhiata al suo interno: modellini, foto e pannelli illustrati vi spiegheranno la storia del vulcano. Alle spalle del Visitor Center, troverete l’ingresso per il Nagisa Lava Trail: questo percorso di circa 3km sulla costa è accessibile a tutti, e segue una delle zone laviche creatasi dopo l’eruzione del 1914. All’inizio del percorso, troverete una serie di vasche termali pubbliche, dove potrete immergere i piedi e rilassarvi, ammirando la baia di Kagoshima.

Se preferite avvicinarvi al Sakurajima, potete raggiungere lo Yunohira Observation Point. Qui è possibile ammirare più vicino il cratere (che dista circa 2.5km in linea d’aria). Per arrivare fin qui, prendete il Sakurajima Island View Bus, loop bus che con soli 500¥ a persona (one-day pass) offre la possibilità hop-on hop-off nei punti di maggiore interesse dell’isola. In alternativa, potreste optare per un bel giro in bicicletta.

E allora, 良い旅を!

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Informazioni sull'autore
Perito chimico di formazione, sognatrice per passione. Ama il Giappone alla follia, tanto che non riesce a starne lontana per troppo tempo. Le piace viaggiare per conoscere nuove culture e approfondire le diversità che ci rendono unici. Ha uno spirito curioso e una pancia sempre vuota! Adora la buona cucina, italiana e del mondo. Spesso la si trova con lo sguardo perso nel vuoto. Non preoccupatevi: sta sicuramente pensando a cosa mangiare per cena!
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