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Venezia in un giorno, itinerario per la prima volta in Laguna

3 minuti di lettura
La prima volta a Venezia e hai poco tempo per visitarla? Ecco cosa non devi perderti in 24 ore nella città del Veneto. Dove mangiare, cosa vedere e dove fare l'aperitivo, tutto low cost.

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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 29, 2014

Venezia è una città che abbaglia e che lascia storditi. Ha una fama che la precede e tutti ne conoscono le particolarità che la rendono tanto celebre. Noi italiani abbiamo la fortuna di trovarci così vicini che almeno una volta nella vita è d’obbligo visitarla e lasciarsi incantare dalla sua bellezza.

Canal Grande

Eccovi un itinerario che potrebbe essere una buona soluzione per chi arriva in Laguna per la prima volta ma ha poco tempo e vuole essere sicuro di vedere “il succo” della città che vive sull’acqua.

Il primo luogo che vale la pena visitare, in questo caso semplicemente attraversandolo, è il Ghetto Ebraico, si trova nel sestiere di Cannaregio, a pochi passi dal ponte delle Guglie e non lontano dalla Stazione dei treni. Passare in questa zona è anche una buona tattica per allontanarsi dal caos di Strada Nuova e riuscire a vedere uno “spaccato” di vita veneziana.

Questo è il Ghetto più antico d’Europa, che risale al ‘500 e proprio da qui nasce la parola con cui attualmente lo si identifica, deriva infatti dal verbo ghettare e significa “affilare il ferro con la ghetta”, questa infatti era la zona delle fonderie. In queste calli si trovano, anche se sono ben nascoste, quattro sinagoghe ed anche il museo ebraico, mentre gli edifici la particolarità di raggiungere anche gli otto piani, caso unico in tutta Venezia, perché con l’aumento della popolazione l’unica soluzione è stata di costruire in altezza.

Fondamenta della Misericordia

Dopo aver raggiunto il ponte che si trova alla fine di Campo del Ghetto Novo, dove un tempo si trovavano i cancelli che venivano chiusi ogni sera per isolare l’area, si raggiungono Fondamenta degli Ormesini e Fondamenta della Misericordia, famose per la grande vita che le affolla all’ora dell’aperitivo. In mattinata e durante il giorno sono il luogo giusto per mescolarsi ai veneziani e godersi l’atmosfera del sestiere di Cannaregio.

Alla fine di queste fondamenta bastano poche decine di metri per raggiungere Strada Nuova  l’arteria principale che porta nel cuore della città, spesso caotica ma che risulta comunque la più semplice da percorrere per raggiungere campo San Bartolomio e quindi il Ponte di Rialto.

Rialto e Canal Grande

Rialto è probabilmente il più famoso dei ponti che attraversano il Canal Grande. Quello che vediamo e attraversiamo ora risale alla fine del ‘500, la prima versione era un semplicissimo ponte di barche galleggiante e veniva chiamato “della Moneta”, per la vicinanza alla zecca. Quando la folla che si recava al Mercato di Rialto aumentò venne costruito un ponte in legno che prese il nome proprio dal mercato.

Solo alla fine del ‘500, dopo vari crolli, fu costruita l’attuale struttura. Il consiglio che vi do a questo punto è di non oltrepassare il ponte (anche se, in caso abbiate fame, una tappa da Pronto Pesce sarebbe un’ottima idea!) ma godersi la vista da su e ritornare sui propri passi per addentrarsi nelle calli: niente panico.

libreria-acqua-alta-venezia
Prendendo uno dei sottoportici (quello con le indicazioni per la Rosticceria Gislon,  in cui vi consiglio di fermarvi per assaggiare forse la migliore mozzarella in carrozza della città: un pranzo veloce e davvero super economico) da campo San Bartolomio ci si può calare per un attimo nella vera atmosfera veneziana, ed in poco tempo arrivare a Santa Maria Formosa ed alla famosa libreria Acqua Alta.

Da qui non è difficile arrivare nel cuore artistico/culturale di Venezia: in poco tempo infatti si arriva in Riva degli Schiavoni, proprio accanto al Ponte Dei Sospiri, così chiamato perché la finestrella che lo caratterizza era l’ultimo raggio di luce che i prigionieri della Serenissima vedevano prima di essere chiusi nelle prigioni e proprio per questo sospiravano, ma anche a due passi dal  famoso e lussuosissimo Hotel Danieli.

ponte-sospiri

Da qui ovviamente in un attimo si è in Piazza San Marco, l’unica in una città dove tutti gli spiazzi si chiamano “campi”. Ovviamente a questo punto almeno un po’ di tempo è da dedicare alla Basilica con i suoi mosaici dorati, la si può visitare gratuitamente mettendosi in coda per entrare (solitamente abbastanza scorrevole, se avete zaini potete lasciarli in un deposito bagagli gratuito in una calle vicina, chiedete info ai ragazzi all’ingresso della chiesa o leggete i cartelli) oppure acquistando un biglietto online, che permette di accedere direttamente.

Vi consiglio anche di passeggiare sotto i portici delle Procuratie per curiosare negli eleganti caffè storici che si affacciano sulla piazza. In caso vogliate un caffè o anche semplicemente preferiate fermarvi per andare al bagno consiglio di scegliere il Caffè Quadri, dove con 1,10€ si beve un ottimo caffè al banco e di conseguenza si può anche andare ai servizi!

Fondamenta Zattere

A questo punto le opzioni sono due: se si preferisce riposare i piedi e vedere il Canal Grande dall’acqua, la soluzione migliore è di prendere un vaporetto, scegliendo la linea 1 o 2 in direzione Stazione FS/Piazzale Roma; altrimenti ci si può dirigere verso il ponte dell’Accademia, percorrendo Salizada san Moisè e Calle Larga XXII Marzo, quelle che sono considerate “le vie dello shopping” di Venezia.

Anche da qui si aprono due possibilità: raggiungere le fondamenta Zattere da cui si vede sempre un meraviglioso tramonto, facendo una lunga passeggiata “vista Giudecca” fino a San Basilio e da cui si può raggiungere facilmente Piazzale Roma; l’alternativa è di addentrarsi nelle calli che, dalla destra del ponte, portano a Campo Santa Margherita, cuore della Venezia universitaria, in cui ci si può unire agli studenti e agli abitanti della zona per prendersi uno spritz nei locali che si affacciano sul campo, quindi rientrare a piazzale Roma o alla Stazione dei Treni.

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Informazioni sull'autore
Cremonese d’origine ma col cuore tra l’Emilia e Venezia. Dopo due anni in Laguna e una laurea in Turismo ora è alla ricerca della sua strada per il prossimo futuro. Sempre in moto per cercare nuovi stimoli, occasioni e novità, incapace di rimanere ferma e inattiva. Pendolare da una vita ama i viaggi in treno “nonostante tutto”, ha una strana fissazione per i Balcani ed è affascinata dal web e dalle sue potenzialità ma anche da tematiche come il turismo rurale, le tradizioni e l’enogastronomia.
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