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Venezia: 5 isole della Laguna veneta da scoprire

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Oltre Venezia, la Laguna Veneta e le sue isole, ecco un viaggio attraverso cinque delle isole vicino Venezia che vengono una visita, mezza giornata o un intero soggiorno, scopri perché.

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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 19, 2020

Venezia non è solo San Marco e il Ponte di Rialto, c’è molto di più; c’è ad esempio la Laguna Veneta, una manciata di isole che sono parte del Patrimonio mondiale dell’Umanità/Unesco.

Alcune, come la piccola, Torcello, sono state addirittura più popolose di Venezia stessa, altre sono scomparse (Ammiana, La Caderna, Costanziaco ad esempio), altre ancora sono state usate come punti di controllo e di difesa e hanno ancora segni della storia passata con roccaforti, torri e strutture ormai abbandonate. Quindi, se siete già stati a Venezia e volete vedere una Venezia vi consiglio un’escursione a Burano, Murano e Torcello e non ve ne pentirete.

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Poveglia, l’isola stregata

Per i Veneziani è l’isola della grigliata della domenica, l’isola che si raggiunge in barca e si attracca dove si può, poiché non esiste più un molo agibile e poiché non è più prevista una presenza stabile umana dalla metà circa del secolo scorso. Per molti è “l’isola stregata”.

Pare che sull’isola vi siano presenze strane e non amichevoli. Ma sono sicuramente solo voci e leggende legate alla storia di Poveglia che negli anni è stata lazzaretto per appestati e ospedale psichiatrico. Si narra addirittura che un direttore dell’ospedale, un aguzzino senza riguardo alcuno per i suoi pazienti, sia morto gettandosi dalla torre campanaria istigato dalle voci delle sue vittime.

Oggi per accedere all’isola dovete avere un amico con barca o attendere una delle feste che l’associazione “Poveglia per tutti” organizza per pochi giorni ogni mese sull’isola. L’isola, il cui destino non è chiaro, è infatti affidata all’associazione che provvede al suo mantenimento e alla sua messa in sicurezza e che vorrebbe potersene occupare in modo più strutturato e programmato per restituirla alla popolazione di Venezia e non solo.

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Sant’Erasmo, l’orto di Venezia

Proprio di fronte all’aeroporto di Venezia, ecco l’isola di Sant’Erasmo, la seconda per dimensione dopo Venezia stessa. Pianeggiante e ampia, l’isola è anche chiamata “l’orto di Venezia” perché rifornisce la città, e non solo, di primizie.

Un modo simpatico per girare l’isola è senza dubbio noleggiare una bicicletta, ad esempio al B&B Lido Azzurro sull’isola o a Venezia (ma se la noleggiate a Venezia dovrete portarla sul traghetto e verificare che consenta il trasporto). Potrete ammirare distese di campi e dei canali che li solcano. Noterete i campi di carciofi, o meglio delle “castraurine”, i carciofi violetti tipici di Sant’Erasmo.

Il momento migliore per gustarle? Alla “Festa del carciofo violetto di Sant’Erasmo” che si svolge generalmente a maggio. E’ l’occasione non solo per gustare i carciofi fritti, ma anche primi e secondi a base di questa delizia e c’è chi aromatizza anche la birra al carciofo di Sant’Erasmo. Quest’anno la birra aromatizzata al carciofo è andata esaurita in mezza giornata, quindi, siate pronti a prenderla appena arrivate alla festa. Per raggiungere l’Isola di Sant’Erasmo potete prendere il vaporetto linea 13 da Fondamenta Nuove. Tempo di viaggio circa 30 min.

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Murano, l’isola del vetro

Murano non è un’isola, ma un insieme di isole collegate da ponti. L’isola del vetro è nota in tutto il mondo per la sua produzione vetraria che ha avuto alterne vicende nel corso dei secoli e ha toccato punte di eccellenza soprattutto dagli anni ‘60 in poi, con il successo del design italiano e con nomi come Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi, Vetreria Venini, etc.

I forni per fondere la sabbia di silicio in vetro sono stati spostati e concentrati da Venezia a Murano a partire dalla fine del 1200 nel tentativo di ridurre, se non eliminare, il rischio di incendi. E sull’isola è cresciuta l’abilità dei maestri vetrai che hanno ideato composizioni, forme e tecniche di lavorazione che ne hanno fatto la fortuna.

Tracce di questa storia gloriosa restano nel Museo del Vetro di Murano che vale sicuramente una visita per l’allestimento curato, ma mai pedante, e in cui potrete ammirare chicche come la bellissima “Coppa Barovier”dal nome della stirpe di artisti del vetro e curiosità come l’area delle “Conterie” ovvero le “perle di vetro”. La lavorazione delle perle di vetro era tipicamente femminile e nei tempi migliori ha visto impegnate fino a 5000 donne che con quel lavoro sostenevano altrettante famiglie.

Se siete curiosi circa la tecnica di soffiatura del vetro allora non potrete davvero mancare una visita a una delle vetrerie che organizzano piccole dimostrazioni di come si soffia la massa vetrosa e si trasforma in vasi, bicchieri, piccoli oggetti. Di solito durano 20 minuti e hanno un prezzo d’accesso molto basso (attorno ai € 3 per persona)

Come si raggiunge Murano da Venezia? Dalla fermata del vaporetto della stazione dei treni di Santa Lucia o da Fondamenta Nuove prendete il vaporetto 4.1 o 4.2 verso le isole di Murano, Burano e Torcello. Il viaggio per Murano dura circa 30 minuti dalla stazione e 15 minuti da Fondamenta Nuove.

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Burano, l’isola del merletto

Se Murano è del vetro, Burano è l’isola del merletto ma soprattutto del merletto fatto sul tombolo, un cilindro imbottito sulla cui superficie le merlettaie muovono i fili del merletto, incrociandoli, facendoli danzare con una rapidità difficile da seguire e che le avvicina ai prestigiatori per il gioco delle dita e delle mani: dove prima non c’era nulla, ora c’è una sottile filigrana candida. Davvero un prodigio.

Oggi restano davvero pochissime merlettaie e se siete fortunati potrete vederne qualcuna al lavoro nell’area a loro dedicata al “Museo del Merletto” in piazza Galuppi a Burano. Tutte piegate sul tombolo, le dita che viaggiano leggere e le grandi finestre ad illuminare il loro lavoro: un’immagine di altri tempi.

Per gli appassionati di fotografia Burano è una mèta da non perdere anche per un altro motivo: le case dei pescatori sono in tutti i colori dell’arcobaleno e oltre. Così a una casa giallo zafferano ne fa seguito una rosso ciliegia e, ancora, una di un bel malva o di un verde menta. Insomma, una sessione di cromoterapia mentre si passeggia. Se siete, poi, golosi non dovete dimenticare di gustare i “buranelli” (o “bussolà”), tipici dolci con burro, uova , farina e aromatizzati alla vaniglia, rum o limone.

Pare che un tempo fossero preparati per i pescatori qualora fossero costretti a restare in mare a lungo senza scorte. Per raggiungere Burano, potete prendere il vaporetto 12 da Fondamenta Nuove (circa 40 min). o il 14 da San Marco Zaccaria(circ a1 h e 10 min). Ricordate di verificare sempre se il vaporetto effettua la fermata di Burano perché non tutte le corse effettuano sosta all’isola di Burano

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Torcello, l’isola di Attila

Una volta Torcello era un’isola densamente popolata e centro di scambi commerciali intensi. Oggi ci vivono meno di 20 persone. Se però siete alla ricerca di una destinazione fuori dagli itinerari turistici di massa, fate tappa qui.

Il vaporetto vi sbarcherà sullo spoglio molo e non potrete fare altro che seguire l’unico percorso pedonale tra le canne e lungo il canale. Scoprirete un ‘isola selvaggia su cui si stendono a vista d’occhio cespugli, alberi e fiori spontanei , campi coltivati e il profilo di qualche abitazione immersa nella vegetazione.

Se volete bere o stuzzicare qualcosa troverete un paio di locali e anche un B&B e una piccola locanda di charme proprio nel centro dell’isola. Da non perdere la Basilica di Santa Maria Assunta, di chiara impronta bizantina con un pavimento a mosaico e un “Giudizio universale” immenso, e la Chiesa di Santa Fosca lì accanto.

I bambini, ma non solo loro, impazziranno per il “trono di Attila”, un seggio in pietra proprio al centro della piazza che la leggenda vuole fosse il trono del leggendario e ferocissimo re degli Unni. In realtà pare fosse il seggio su cui il giudice sedeva quando amministrava la giustizia. Ma tutte le isole della Laguna Veneta sono fonte di leggende e storie le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

Per raggiungere Torcello potete prendere la linea 12 da Fondamenta Nuove verificando se il vaporetto effettua la fermata su Torcello. Tempo di viaggio circa 45 min. Per verificare e programmare i vostri spostamenti tra le isole della laguna, potete consultare il sito www.actv.it, sito ufficiale azienda trasporti Venezia oppure verificare i Trasfer di Venezia.

Chi cerca qualcosa di diverso, forse di più caratteristico e non solo di turistico, può fare riferimento al Free tour dei misteri e delle leggende di Venezia. Un itinerario incredibile di racconto e di mistero che vi sorprenderà.

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Io viaggio, sempre. Qualche volta prendo un aereo (e prego ogni volta di scenderne), spesso salgo su un treno, più frequentemente cammino, ma sempre, proprio sempre, viaggio con la testa. Vivo nella vibrante Milano dal 2010, ma sogno una casetta con balcone in ferro battuto in Cambogia o un cottage tra l’erica spazzata dal vento nella brughiera irlandese. E per restare coerente, scappo spesso tra le calli veneziane. Ho lavorato nel turismo (ma guarda un po’) e ora lavoro nel turismo online (ma proprio, quando si dice coerenza) e racconto di viaggi e altro su vari blog. Scrivo molto, parlo poco e bevo tantissimo tè.
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