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Valle d’Aosta, itinerario low cost di 3 giorni

4 minuti di lettura
Un viaggio immersi nella natura, tanti castelli da visitare e percorsi naturalistici indimenticabili: alla scoperta di una regione incantata.

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Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 23, 2020

Ecco per voi un itinerario low cost alla scoperta di una regione incantata.
La Valle d’Aosta è davvero una regione incantevole. Durante la mia vacanza ho avuto la percezione di essere entrata a far parte di una fiaba. Sarà perché da piccola adoravo le storie di castelli incantati e principesse da salvare, ma anche adesso questi posti suscitano qualcosa in me.

Idee per l’alloggio

Se anche tu adori i luoghi incantati e stai per organizzare il tuo viaggio low cost in Valle d’Aosta, ti consiglio di prenotare un alloggio nella zona centrale, più o meno nell’area che va dai dintorni di Aosta a quelli di Saint-Vincent. Da qui infatti ogni giorno, con poche ore d’auto, potrai raggiungere le destinazioni più belle, e far sempre ritorno in camera alla sera.
Per la mia vacanza ho trovato un’offerta conveniente in un hotel di Brusson, pochi km ad est di Saint-Vincent. È un piccolo borgo ma veramente delizioso, con uno splendido lago circondato dal verde. Facci un salto se hai un po’ di tempo, anche se alloggi in un’altra città.

Ecco l’itinerario che ho realizzato. Per questioni di tempo ho preferito visitare le destinazioni più importanti della parte centro occidentale della regione, ma se hai più tempo a disposizione, imbocca la strada che da Point-Saint-Martin ti porterà, verso est, fino ai piedi del Monte Rosa.  Nei pressi di Gressonay-Saint-Jean si trova il famoso Castel Savoia, costruito per la Regina Margherita, e se proseguirai ancora per pochi km verso nord arriverai al centro storico della cittadina. Dicono che sia molto pittoresco, anche se piccolo.

Giorno 1. Il Gran Paradiso

L’ingresso nella regione dal confine con il Piemonte è marcato dalla vista dalla strada del Forte di Bard. Già dal basso si intuisce la grandiosità del progetto, che si sviluppa a gradoni, salendo verso la cima del rilievo su cui è costruito. Se ti capita di passarci accanto di sera vedrai che spettacolo con le luci!

Poco più avanti troverai il Castello di Verrès, qui ti consiglio di fermarti e passeggiare tra le viuzze della cittadina, imboccando poi la Strada del Castello che ti porterà fino all’ingresso in circa 20 minuti di camminata. Non è una salita particolarmente semplice, ma ne vale la pena. Da lì il panorama è veramente bellissimo, e potrai vedere da lontano anche il Castello di Issogne, che si trova dalla parte opposta dell’abitato.

La prossima e immancabile tappa, è il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Gli accessi al parco sono diversi, il più famoso è quello di Cogne e da lì partono la maggior parte dei percorsi naturalistici. Io ho preferito proseguire per circa 5 km sulla stessa strada fino a Lillaz perché volevo assolutamente vedere le cascate. Essendo un ingresso al parco meno battuto dai visitatori, c’è più posto per parcheggiare, ma se vai in alta stagione sappi che non sarai il solo ad aver avuto questa idea. Comunque non è un luogo affollato e mi ha fatto subito un’ottima impressione. Appena scesa dalla macchina mi sono trovata di fronte una splendida radura con un torrente che rinfrescava l’aria e invitava a seguirlo addentrandosi nel bosco. Il percorso per raggiungere le cascate è ben segnalato e per nulla faticoso.

Me le aspettavo più imponenti, ma devo dire che non sono rimasta delusa. Le cascate non sono certo molto alte, ma hanno un qualcosa di affascinante, forse dovuto al paesaggio idilliaco che le circonda. Questo posto trasmette serenità.

Sulla strada del ritorno si trova il grande Castello di Fénis. Questo castello rapisce lo sguardo; avvicinandomi con l’auto non potevo fare a meno di staccare gli occhi dalle sue torri e mura merlate. La visita al suo interno ti porterà a camminare tra i ricchissimi ambienti della residenza nobiliare, accompagnato da una certa percezione sinistra… Sarà colpa della leggenda del bambino fantasma?

Giorno 2. Aosta e Courmayeur

Prima tappa per il secondo giorno è Aosta. Questa città è veramente tranquilla, anche se meno caratteristica di altre perché non possiede il tipico aspetto della città di montagna con le baite in legno e i tetti molto spioventi. Ad Aosta le tracce di epoca romana sono ben visibili passeggiando per il centro. Incontrerai il Teatro Romano, l’Anfiteatro, le numerose e monumentali porte che segnano gli ingressi al centro storico. Piazza Chanoux poi mi ha stupito. Forse non mi aspettavo una piazza così grande, o forse la sua forma rettangolare mi ha spiazzato, quel che è certo è che mi ha colpito, anche per il suo ordine. Un’altra particolarità che ho notato di Aosta, rispetto ad esempio a Brusson, è che non ha montagne particolarmente vicine, che chiudono l’orizzonte. Brusson invece è circondata da alte montagne, la cui presenza si fa sentire anche di notte, come grandi figure nere che proteggono il borgo dall’alto. Anche per questo la strada per questa località è particolarmente tortuosa.

Dopo la visita ad Aosta, ho proseguito il mio viaggio verso Courmayeur.

Questa sì che è davvero una località speciale! Ha tutto del piccolo paese di montagna, con una vista spettacolare sulla vetta più alta del Monte Bianco, e le classiche casette di legno con i balconi letteralmente invasi da grandi fiori colorati, i più belli che io abbia mai visto. Ma qui si trovano anche numerosi negozi di lusso! Accanto a pelletteria, e articoli sportivi tecnici piuttosto costosi, si trovano però anche tanti piccoli negozi di prodotti tipici, con prezzi decisamente più abbordabili, che spesso offrono anche assaggi gratuiti. Approfittane per portare a casa qualche delizioso pezzo di Fontina o di Mocetta (sotto vuoto se vuoi che arrivino intatti alla fine del viaggio), qualche tegola (i biscotti tipici valdostani) o una bottiglia del buon Genepì, il liquore a base di ginepro.

L’ultima sera in Valle d’Aosta l’ho dedicata ad una passeggiata a Brusson, arrivando fino al delizioso lago nei pressi del paese. Al calare della notte le strade e le case si sono illuminate trasformando questo posto in un vero e proprio presepe, un luogo davvero incantato.

Giorno 3. Cervinia

La mattina del mio terzo giorno in Valle d’Aosta ho avuto una piacevole sorpresa: dal balcone della mia camera ho visto una mandria di mucche al pascolo, nei pressi del mio hotel. Questa magnifica vista mi ha riportato alla triste realtà… Si trattava del mio ultimo giorno di vacanza.

Prima di riprendere la strada di casa, nel pomeriggio, sono partita alla volta di Cervinia. La strada è piuttosto stretta, ripida e tortuosa, ma via via che si sale sul Monte Cervino l’aria diventa sempre più frizzante e sprona ad andare avanti fino alla fine. Cervinia è un piccolo borgo, in cui l’attrazione principale sono ovviamente le piste da sci in inverno, ma anche d’estate è una splendida meta per godere dell’aria fresca e della vista sulla parete di roccia che si trova alle sue spalle. La roccia grigia era punteggiata di candida neve, e le alte temperature la stavano sciogliendo tanto da creare delle piccole cascate d’acqua.

Sarei rimasta per ore lì a fissare quella immensa parete rocciosa, apparentemente immobile, ma che in realtà cambiava continuamente, secondo dopo secondo. Passeggiando poi nei dintorni ho scoperto un piccolo torrente con un delizioso ponticello in legno che mi ha fatto desiderare di rimanere in quel luogo incantato per sempre.

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Informazioni sull'autore
Martina, laureata in Beni Culturali, è una Copywriter Freelance. Appassionata di viaggi e amante della buona cucina. Nella sua borsa non mancano mai: un quaderno, una penna e una macchina fotografica per portarsi a casa almeno un pezzetto di qualche meraviglia del mondo.
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