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Questo articolo è stato aggiornato il Aprile 5, 2017
Se la Val d’Orcia è la summa del paesaggio toscano, la Val d’Orcia in primavera è il must assoluto. In nessun altro periodo dell’anno le linee delle colline sono così brillanti e la forma slanciata dei cipressi è disegnata con tanta eleganza. Ma cosa intendiamo quando parliamo di Val d’Orcia? Si tratta di una porzione di territorio a sud di Siena, compresa fra la Val di Chiana, il Monte Amiata e le Colline Metallifere, che è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’Umanità.
La Val d’Orcia vanta alcune località di fama mondiale come Montalcino, Pienza o Bagno Vignoni, ma è composta da cinque cittadine interessanti fra le quali si stende un paesaggio da sogno: i comuni sono San Quirico d’Orcia, Pienza, Montalcino, Radicofani e Castiglione d’Orcia.
San Quirico
Volendo seguire un itinerario ideale, che parta da Siena, andando verso sud sulla Cassia (SR 2) si raggiunge San Quirico, che è una cittadina da visitare. Il centro storico è piccolo ma con la Collegiata di San Quirico e Santa Giuditta (semplice ed elegantissima) e soprattutto con i famosi Horti Leonini dà soddisfazioni a chi è in cerca comunque di arte. I giardini all’italiana detti Horti Leonini risalgono al 1540.
Tuttavia è nel territorio di San Quirico che si trovano alcuni luoghi, vere e proprie icone dell’idea di Toscana. Poco lontano dal centro proseguendo sulla Cassia ecco Bagno Vignoni, il borgo termale con la maestosa, incredibile piazza costituita da una piscina di acqua calda, fumante in inverno e in estate. Il bagno in piazza è proibito, ma di stabilimenti termali ce ne sono a volontà, per un ingresso giornaliero o per un soggiorno. Il territorio di San Quirico è anche quello che custodisce l’incredibile bellezza della Cappella della Madonna di Vitaleta, una chiesetta rinascimentale affiancata da due cipressi nel verde ondulato delle colline. Un’immagine che abbiamo visto in mille foto e che si trova in originale proprio qui.
Pienza
Se siete passati da Vitaleta state andando verso Pienza, un piccolo gioiello di città i cui monumenti sono stati fotografati e ripresi in foto e film (non ultima la serie I Medici). La città ideale di Enea Silvio Piccolomini è tutta rinascimentale, ha una piazza Duomo di incredibile eleganza e armoniosità fra la Cattedrale e il Palazzo Piccolomini; sorge su un colle ed è proprio dalla loggia del Palazzo che si domina il paesaggio di Val d’Orcia, le colline ora rivestite d’erba verdeggiante. Una bellezza commovente.
Castiglione d’Orcia e Radicofani
Due località forse meno note, ma che potete includere nell’itinerario. Castiglione d’Orcia confina ormai con i boschi del Monte Amiata, l’antico vulcano spento dalla inequivocabile forma conica, che si trova a cavallo fra il territorio senese e quello grossetano. Radicofani, all’estremo sud, è una fortezza dall’aspetto austero che ha rappresentato per secoli il punto di confine fra la Toscana e lo Stato Pontificio. Dalla cima della torre nelle giornate di primavera lo sguardo spazia fino al Lago di Bolsena e agli Appennini.
Volendo fare una deviazione termale siete ormai vicini a San Casciano dei Bagni, dove le acque calde sono “dispensate” nell’elegante stabilimento Fonteverde, ma anche in vasche per la libera fruizione : per trattamenti termali “low cost” anzi totalmente gratuiti ci sono sia il Bagno Grande, con un fantastico idromassaggio naturale prodotto da zampilli e bolle gassose che vengono in superficie dalla fonte termale, sia il Bagno Bossolo, che ha una temperatura dell’acqua più mite rispetto alle altre.
Montalcino
E’ necessario spostarsi di nuovo verso ovest per raggiungere Montalcino, la zona di produzione del Brunello. La cittadina è antichissima, con una rocca tutta circondata da mura: il suo richiamo più forte è il vino, ma se volete fare shopping gastronomico non dovete dimenticare anche il formaggio pecorino che da queste parti è di qualità superiore.
Da Montalcino si può raggiungere un luogo magico della Val d’Orcia, l’Abbazia di Sant’Antimo, isolata nella campagna e luogo di vita e preghiera di una comunità di monaci della Comunità monastica benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore (che si trova ad Asciano, sempre nel senese). L’Abbazia risale all’11 secolo ed è in forme di romanico francese; costruita in travertino locale e in onice alabastrite, dona all’edificio una luminosità del tutto particolare. La comunità è attiva e dedita – secondo la regola di San Benedetto – al lavoro e alla preghiera: se avete la fortuna di entrare nel corso della recita del salmi potrete respirare a pieni polmoni il misticismo che trasuda da questo luogo.
Foto: Gianni Bertellini; www.terresiena.it
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