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Questo articolo è stato aggiornato il Aprile 8, 2015
La Tuscia coincide con il territorio della provincia di Viterbo, nell’Alto Lazio. Essa è stata da poco protagonista in tv della serie “Il Bosco”, che ci ha fatto conoscere il capoluogo, Viterbo, e la fitta faggeta dei Monti Cimini.
Ma la Tuscia è molto altro. Ecco allora cinque cose che proprio non potete perdere durante un viaggio alla scoperta di questa terra, tra natura, storia e enogastronomia.
Laghi della Tuscia
Tre grandi laghi vulcanici occupano la Tuscia da nord a sud: il lago di Bolsena, quello di Vico e quello di Bracciano.
Il primo è anche il più grande e ospita due piccole isole verdi nelle sue acque, l’isola Bisentina e l’isola Martana. Meritano una visita i borghi che lo costeggiano, tra cui Capodimonte, Bolsena e Montefiascone.
Il lago di Vico, a Caprarola, è quello meno toccato dall’intervento umano: lungo la sua costa solo qualche ristorante, casa privata e stabilimento, il resto è natura e tanto verde.
Infine il Lago di Bracciano è il lago dei romani, il più turistico, capace di regalare preziosi tesori come il Castello Orsini-Odescalchi.
Caprarola
Uno dei paesi del territorio del Lago di Vico, Caprarola ospita il favoloso Palazzo Farnese, una maestosa residenza cinquecentesca realizzata per il nipote di Papa Paolo III Farnese.
Alla realizzazione di questa struttura pentagonale con cortile interno, lavorarono grandi artisti dell’epoca, da Sangallo al Vignola.
Di notevole interesse la Scala Regia, alcune sale interne, come quella del Mappamondo, e i bellissimi giardini all’italiana che culminano nella Casina del Piacere.
Parco dei Mostri
Si tratta di un’opera unica al mondo, la Villa delle Meraviglie, nota anche come Bosco Sacro o Parco dei Mostri.
Essa sorge nel comune di Bomarzo, in provincia di Viterbo. I giardini all’italiana rispettano l’ordine e l’armonia tipici dell’epoca manieristica cinquecentesca, mentre le figure dei mostri, draghi e esseri mitologici scolpite nel peperino non seguono nessuna regola organizzativa e rendono il Parco davvero unico nel suo genere.
Calcata
Una delle mete preferite dei romani per una gita fuori porta. Si tratta di un paese arroccato su uno sperone di tufo insignito della Bandiera Arancione del Touring Club.
Di origine falisca e struttura medievale, Calcata è stata abbandonata perché giudicata poco sicura da un decreto degli anni ’30 e ad oggi si è ripopolata grazie ad artisti e studiosi che hanno fatto di questo borgo loro luogo prediletto.
Civita di Bagnoregio
Nota come “La città che muore” Civita di Bagnoregio può esser definita come il piccolo gioiello fragile della Tuscia.
Costruita su uno sperone di tufo nella Valle dei Calanchi è collegata a Bagnoregio da uno stretto ponte chiuso al traffico.
All’interno del borgo si respira un’atmosfera rarefatta, di altri tempi. Case di pietra, piccole botteghe, ristoranti tipici e scorci di autentica bellezza sul territorio circostante!
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