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Questo articolo è stato aggiornato il Settembre 29, 2020
Il Dalai Lama ama stare qui. I monaci tibetani l’hanno scelta come dimora stabile. Stiamo parlando del centro buddista di Pomaia, l’Istituto Lama Tzong Khapa.
Un dimora antica immersa nella campagna toscana, tra le colline pisane. Non è un monastero, è un luogo di preghiera, di ritrovo e di accoglienza. È aperto a tutti: ci sono monache e monaci, laici e semplici visitatori.
Il centro è facilmente raggiungibile. Si lascia l’automobile in un piccolo parcheggio e si risale a piedi l’ombrosa stradina leggermente in salita che porta al corpo centrale. Nonostante si sia abbastanza vicini alla strada c’è molto silenzio, il chiacchericcio è sommesso.
Il primo luogo che si incontra è quello delle sepolture ed è possibile vedere i monaci intenti nella preghiera di ringraziamento e nel culto dei morti. Qui infatti si trovano i bianchi stupa, tipici e suggestivi reliquiari buddisti. L’olfatto sarà colpito e conquistato da un misto tra l’incenso e l’odore tipico della macchia mediterranea.
Si continua a camminare, qualche centinaio di metri per arrivare in cima al vialetto dove si trova la struttura più importante: in passato era una classica residenza estiva appartenuta ad un’antica famiglia di Firenze, adesso é il perno di molte delle attività del centro. Questo corpo centrale assomiglia ad un piccolo castelletto medievale, ma tutti i dettagli che lo ricordano richiamo all’Oriente.
Qualche esempio. La ruota delle preghiere con all’interno milioni di mantra incisi su minuscole pellicole. Il giardino del tè dove è possibile rilassarsi e bere pregiati infusi. Tantissimi luoghi per meditare e il piccolo gompa; un tempio colorato ricavato dalla vecchia cappella di famiglia.
Il centro buddista di Pomaia ha anche adottato una statua da film: l’imponente Buddha della compassione usato da Martin Scorsese durante le riprese di Kundun. Prima di essere posizionato nel giardino dell’Istituto Lama Tzong Khapa è stato sottoposto ad una serie di lavorazioni per renderlo resistente alle intemperie. Ed adesso impreziosisce il grande parco della villa.
Come visitare il centro
Le porte del complesso si spalancano ogni giorno anche per chi vuole curiosare nei luoghi di meditazione, tra Buddha dorati, bianchi stupa e colorate bandierine delle preghiere. Ogni visitatore è ben accetto basta che segua semplici regole di rispetto e convivialità.
Quindi, prima di varcare la soglia, si deve spegnere il cellulare, si devono lasciare le sigarette in macchina e si deve usare un tono di voce pacato. La domenica pomeriggio, poi, si svolgono visite guidate ed oltre una serie di piacevoli informazioni è possibile conoscere da vicino una cultura diversa dalla nostra che ha trovato casa in un angolo del nostro paese. Se siete appassionati o semplicemente curiosi del mondo orientale questo posto fa sicuramente per voi.
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