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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 21, 2016
La Thailandia è una delle mete più ambite del sud-est Asia sia per i giovani che per gli adulti. La possibilità di viaggiare a prezzi modici, senza rinunciare al divertimento in cornici paesaggistiche piuttosto sublimi, è il fattore determinante il suo turismo, diventando così un fattore trainante per l’economia del paese. La Thailandia è considerata anche come il paese più facile in cui viaggiare all’avventura, senza programmi, perciò è spesso l’incipit per molti viaggiatori zaino in spalla.
Tuttavia, il motivo principale per cui approdare a Bangkok è soprattutto il collegamento dell’aeroporto con molteplici destinazioni internazionali.
La Thailandia del Sud, confinante con la penisola della Malesia, è ben nota per le sue isole, alcune delle quali hanno largamente contribuito all’esportazione della Thailandia nel mondo. Koh Phangan con il suo full moon party, ormai celebrato in ogni dove, e la baia di Maya, set cinematografico di The Beach con Leonardo Di Caprio.
La popolarità delle isole tuttavia le ha rese altamente turistiche e commerciali: coloro che ricercano l’autenticità dei luoghi, avvertiranno forse una nota di delusione, anche di fronte ai prezzi piuttosto elevati, sintomo di un turismo commerciale.
Nei 10 giorni a disposizione, abbiamo toccato tre isole, ciascuna diversa dall’altra per la sua atmosfera, scoprendo così tre diverse percezioni e modi di vivere un’isola.
Koh Jum
La prima sosta è stata sulla piccola e poco conosciuta Koh Jum, che ci è stata proposta proprio per evitare le orde turistiche e apprezzare l’autenticità dei luoghi. Le strutture ricettive sono molto limitate: uno dei posti ancora disponibili offriva l’opzione di dormire in tenda e così abbiamo dormito a poco meno di un euro a notte. La tipica frase “mollo tutto e vado a vivere su un’isola” si addice perfettamente a Koh Jum: una perla nel mare delle Andamane, dal mare verde cristallino, le spiagge selvagge ricamate con palme da cocco, e il suo paesino, inalterato nel tempo.
Koh Phi Phi
Da Koh Jum, ci siamo trasferiti a Koh Phi Phi, una tra le più note isole, sia per le sue spiagge che per le attrattive turistiche e il divertimento assicurato. Oltre alle feste in spiagge, i corsi d’immersione sono molto gettonati, così come i famosi centri di massaggi. Un turismo non sostenibile ha però deprivato l’isola della sua essenza, rendendola così una vetrina alla mercé del turista. Indiscutibile è, tuttavia, la bellezza delle sue spiagge, soprattutto quelle meno affollate: Long Beach, a sud-ovest dell’isola, è una gemma rara sull’isola di Ko Phi Phi. I prezzi e tipi di alloggio variano, accomodando tutte le disponibilità economiche.
Long Beach
Per coloro che ricercano una vera e propria oasi di tranquillità, Long Beach fa al caso vostro: una lunga distesa di sabbia bianca e mare cristallino, solo un piccolo bar che vende bibite e qualche turista occasionale.
Ko Phi Phi è il punto di partenze per diverse escursioni giornaliere sugli isolotti vicini, il più famoso tra questi Maya, la cui baia è divenuta celebre per l’approdo Di Caprio nel film The Beach.
Abbiamo optato per l’escursione dell’intera giornata, con diverse soste in mare per snorkeling e visita di tre isole: isola di Bamboo, a nord di Phi Phi, accessibile solo con barca, la cui sabbia bianca risplende finanche a poche miglia dalla costa. Dopo la visita alla baia di Maya, l’ultima sosta è alla baia di Monkey a Ko Phi Phi, così chiamata per la numerosa popolazione di scimmie, e dalla sabbia simile a talco.
Koh Lanta
Ci spostiamo poi a Koh Lanta, sulla costa occidentale, un’isola con un carattere proprio, aperta al turismo ma non quello commerciale, e dalla natura lussureggiante. Koh Lanta è uno di quei luoghi dove abbandonarsi a se stessi e vivere spontaneamente. L’isola offre attrazioni che soddisfano diversi interessi: è ideale affittare uno scooter e girare l’isola alla ricerca della spiaggia che più vi attrae, oppure addentrarsi nella foresta di mangrovie o ancora visitare il parco nazionale nella parte meridionale. È un paradiso per i viaggiatori zaino in spalla, che troveranno ostelli alternativi in cui soggiornare a prezzi molto convenienti o in cambio di poche ore di lavoro al giorno. Di conseguenza, Koh Lanta si rivela amichevole nei confronti del turista responsabile, con una fascia di prezzi in linea con lo stile di vita tailandese.
Il panorama notturno è altrettanto diversificato: dalle feste in spiaggia ai party in location segrete così come un semplice drink al tramonto accompagnato da improvvisazioni musicali e giocolieri, spesso thailandesi, coloro che lavorano nelle guest house, che si cimentano in spettacoli di fuoco o con anelli e nastri, in totale armonia con i turisti.
Da Bangkok è possibile raggiungere le isole in aereo (quelle principali sono servite da aeroporti), oppure con la formula bus e traghetto. Il bus notturno conduce fino a Surat Thani, stazione di smistamento dei bus e principale porto di partenza per le isole.
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