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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 2, 2020
Snowdonia: sembra il nome di un parco divertimenti e in effetti parco lo è, ma delle meraviglie.
Nel Galles del Nord, percorrendo le strette strade urbane che conducono al Parco Nazionale Snowdonia, ci si ritrova immediatamente immersi nel verde infinito e in spazi che paiono disegnati ad acquerello, talmente è vario e armonioso l’utilizzo dei diversi toni di colore fatto da Madre Natura.
E’ il luogo in cui perdersi e rilassare la mente tra colline con innumerevoli greggi di pecore al pascolo e delicati suoni di acqua che scorre nei ruscelli. Il tempo pare essersi fermato all’epoca dei villaggi celtici, dei sentieri che collegavano piccoli villaggi ben strutturati a semplici aggregazioni urbane, della lingua arcaica che ancora oggi viene comunemente utilizzata dalla popolazione locale: il gallese moderno o Cymraeg che, credetemi, all’orecchio pare proprio non avere nulla a che vedere con un suono contemporaneo.
Nessun segno di urbanizzazione disturba la vista o distrae la mente da questo paesaggio che pare surreale, talmente è distante da ciò cui siamo abituati e, rispetto alle aree più conosciute e metropolitane del Regno Unito, sembra di essere inseriti in un’oasi in cui regnano quiete e serenità, seppure disti solo un paio d’ore dalle maggiori città dell’Inghilterra centro occidentale quali Liverpool, Manchester e Birmingham. La pace trasmessa dal paesaggio entra subito nelle vene e contribuisce all’adattamento, gli animali al pascolo paiono muoversi lenti come la gente che attraversa i campi e cammina lungo i muretti a secco. Bucolico e vagamente somigliante ad alcuni paesaggi dell’Europa mediterranea insulare, seppure decisamente meno arido.
Arrivando da Chester, ultima città inglese prima di varcare il confine gallese a nord, il primo paesino caratteristico dopo una buona mezzora percorsa tra strade di campagna, prati, colli, pascoli e nulla più è Betws-y-Coed. E siamo già all’interno del Parco Nazionale Snowdonia, sovrastato dal monte omonimo che è imparagonabile per altezza alle montagne continentali ma è il secondo punto di osservazione di tutto il Regno Unito. Il villaggio sorge all’incrocio di due fiumi Conwy e Llugwy e si è mantenuto inalterato nel tempo: nessuna nuova costruzione, la perfetta integrazione della linea ferroviaria, della stazione e dei negozi nelle case d’epoca; solo un vasto parco adibito ad attività all’aria aperta e le porte da calcio a testimoniare la venuta del XXI secolo.
Questo è il paesino ideale per una sosta rigenerante, per una passeggiata, un caffè e un dolcetto tipico, magari fatto in casa. Vi consiglio di andare da Cacen dove si viene accolti da tre ragazze che si occupano sia della produzione sia della vendita di cupcakes, di fudges, di alte fette di torta in cui è garantito l’uso di prodotti locali. E il caffè, qui, è Illy!
Nei giorni di sole è piacevole cercare rinfresco tra i boschi che terminano lungo il torrente Llugwy e, magari, fermarsi per un picnic rigorosamente a base di formaggi locali e a osservare i coraggiosi ragazzi che si tuffano dai ponti di pietra nella gelide pozze sottostanti.
Addentrandosi nel parco si incontrano alcuni campeggi abbinati a fattorie o ad aziende agricole e punto di partenza per il trekking, la scoperta dei laghi, la scalata del monte Snowdon, la vista del mare a ovest e della pianura inglese a est, la discesa a valle con il trenino, le rotte in mountain-bike; il tutto nel totale rispetto della natura, per un turismo responsabile.
Per i meno spartani ci sono i posh-camp, i campeggi per chi può adattarsi al pernottamento senza troppi comfort solo fino a un certo punto. Questi campeggi, detti anche glamping (dalla contrazione di glamorous camping) non hanno piazzole per le tende ma bungalow in legno totalmente attrezzati, ma perfettamente inseriti nella natura e per estetica e per ecologicità.
Una curiosità? All’interno del parco c’è una delle più quotate gelaterie del Regno Unito: Glaslyn Ice – io ho assaggiato il Turkish Delight che è un’emozione vellutata al latte fatta a cono gelato. Un giro nell’antico paesino, nel negozio di prodotti di artigianato locale, il passaggio su uno dei tanti ponti in pietra della zona sono d’obbligo anche qui.
Come raggiungerlo? Atterrando a Birmingham, Liverpool o Manchester con Ryanair o Flybe e affittando un’auto. Muoversi coi mezzi diventerebbe un po’ difficoltoso in quanto treni e bus non garantiscono una buona frequenza e la percorrenza su strade strette e tortuose non sarebbe del tutto confortevole.
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