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Questo articolo è stato aggiornato il Maggio 26, 2015
Sauris è un piccolo paesino di montagna del Friuli Venezia Giulia ed ho avuto modo di conoscerlo meglio grazie al Blog Carnia. Il confine con l’Austria è a pochi chilometri e non è un caso che proprio qui si parli ancora un antico dialetto tedesco, a differenza di altri paesi dove è più familiare quello friulano.
La prima cosa che dovete sapere è che per arrivarci si può percorrere solo una strada, da Ampezzo si percorre la Strada Provinciale 73 e si devono affrontare diverse gallerie letteralmente scavate nella pietra molto suggestive.
Si deve poi oltrepassare la diga sul lago artificiale di Sauris ed ecco che finalmente si arriva nel paesino di Zahre (questo è il nome in dialetto tedesco). Partendo da Pesariis, in Val Pesarina, vi abbiamo impiegato circa 50 minuti in auto. Questa meta non mi era del tutto sconosciuta, lo ammetto, ma grazie al Blog Carnia ho avuto modo di visitare cose che difficilmente come singolo turista avrei potuto fare.
Per prima cosa abbiamo visitato l’Albergo Diffuso di Sauris, un grazioso borgo fatto di stavoli in legno recuperati e che oggi sono disponibili per tutti i turisti. I posti letto a disposizione son ben 140, non pochi, ed è stato completamente ristrutturato nel 1980. Dotati anche di cucina, da un lato incentivano la voglia di acquistare i prodotti del territorio ma dall’altro esprimono un tipo di ricettività turistica non da tutti ancora conosciuta. Abbiamo avuto modo di visitarne anche qualcuno e tutto quel legno fa venir voglia di rimanerci.
Camminando per le piccole vie del paese abbiamo fatto tappa anche al museo etnografico e della Grande Guerra dopo aver visto per tutto il paese numerose maschere scolpite in diversi tronchi di legno. Come mai? A Sauris si svolge uno dei più pittoreschi ‘Carnevali’ d’Italia ed è tradizione indossare una maschera di legno dipinta. Abbiamo visitato il museo etnografico proprio il 25 aprile scorso, giorno della Liberazione, e faceva un certo effetto osservare la gran quantità di manufatti della Guerra conservati all’interno.
Poco distante c’è il micro birrificio Zahre, una piccola azienda che produce birra artigianale non fermentata ed è tra i primi quattro micro birrifici in Italia con una produzione di ben 500 mila litri. Una storia, quella del birrificio, veramente interessante dalla scelta del luppolo, dal numero di giorni che gli operatori rimangono svegli per dare continuità al processo di lavorazione, fino al numero di ettari (ben 15) di orzo nel basso friulano che garantisce loro il primo ingrediente.
Non poteva mancare ovviamente l’assaggio di una delle loro birre, la visita dell’impianto ed infine anche qualche notizia tecnica ad esempio sulla qualità e la purezza dell’acqua necessaria per produrre birre del genere. Le bottiglie sono da 0,75 lt, quindi occhio se avete intenzione di berla da soli.
Dopo aver chiacchierato anche con un costruttore di case in legno ed aver visitato la Spa e centro benessere dell’Albergo Diffuso abbiamo puntato al prosciuttificio Wolf di Sauris, un’azienda con ben 53 anni di storia.
Si prova sempre una certa emozione nel visitare certi ambienti, come ad esempio la sala dell’affumicatura, conoscere il tipo di legno che viene usato ed infine immergersi nella sala di stagionatura dove i prosciutti di Sauris fa bella mostra di sé.
Come concludere una giornata a Suaris? A tavola ovviamente. Sulla via del ritorno, a pochi minuti dal paese c’è il Riglarhaus, nella frazione di Lateis. E’ un albergo ristorante che gode di una vista sull’invaso artificiale mozzafiato ma che ha all’interno anche un’ area benessere con sauna che si affaccia sulle catene montuose circostanti.
Quel che abbiamo mangiato è stata la ciliegina sulla torta di un fine settimana da sogno. I tipici Cjarson alle erbe e ricotta, i Gnocchetti allo speck, kummel e burro fuso, il Guanciale di Torello al refosco con polenta e come dolce una crostata con marmellata fatta in casa. Insomma, che decidiate di venire per i paesaggi, i luoghi o il cibo, Sauris è una meta della Carnia da mettersi in agenda.
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