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Viaggio in Kenya al Santuario degli Elefanti

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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 4, 2013

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Il Kenya offre un mare favoloso, di un azzurro intenso che perfettamente si accosta al bianco delle lunghe spiagge di sabbia delicata e polverosa come borotalco, e più ci si sposta a sud e ci si avvicina alla Tanzania e più queste spiagge diventano selvagge e frequentate dalla gente del posto. Arriviamo a Diani: mare incontaminato e resort fronte spiaggia è tutto quello che c’è per la maggior parte dei turisti occidentali. E invece Diani offre molto di più!

Proprio quello che viene definito “nulla da vedere”, in realtà, è un’opportunità che deve fungere da stimolo alla scoperta del territorio, della gente, di tradizioni che sono lì a portata di mano appena superato il lungomare turistico.

Preparatevi a camminare per immergervi nella natura rigogliosa della regione costiera, prendete un matatu (un pullmino tradizionale) in direzione Kwale, il primo centro abitato un pochino strutturato nell’entroterra a sud di Mombasa dove chiederete indicazioni per SHIFOGA, raggiungibile a piedi. Se invece non osate buttarvi a capofitto negli usi locali prenotate un taxi e fatevi lasciare di fronte alla sede dell’associazione Shimba Hills Forest Guides Association (SHIFOGA appunto). Lì troverete delle guide che, tra le varie attività, vi potranno accompagnare in un mini safari nella riserva nazionale di Shimba Hills oppure al Santuario degli Elefanti. E’ qui che dovete chiedere loro di portarvi.

Dopo circa un’ora e mezza di cammino (le distanze in Africa si misurano così: a tempo di percorrenza) durante il quale vi farete coinvolgere dai racconti della vostra guida locale, inizierete a immagazzinare immagini di terra rossa, capanne di fango e tetti di foglie di palma, bambini e donne che pestano il mais nelle aie, distese immense di palmeti e prati, vi sentirete meno turisti e più vicini alla vera essenza africana. E’ questo percorso che vi renderà pronti a capire il maestoso paesaggio che, oltre l’ultima collina, si staglierà davanti a voi: il Santuario degli Elefanti, una immensa vallata verde attraversata da un fiume che crea un’ansa a U degna delle più famose immagini da documentario. Tra la vegetazione coglierete gruppi di elefanti (femmine e cuccioli) contrapposti a elefanti solitari (maschi) e sarà bello ammirarne comportamenti e lenti spostamenti.

Un posto di riflessione, silenzio, rispetto, infinito. Un posto in cui si sente il respiro dell’Africa e in cui non è raro incontrare persone di Kwale arrivate a piedi per una chiacchierata con gli amici o per trovare un po’ di pace e serenità atti a favorire decisioni e scelte.

Ve ne stareste lì per ore, ve lo assicuro. Impossibile sottrarsi al senso di calma, tranquillità e allo svuotamento della mente.
Questa è l’Africa che conquista, quella con cui non si entra in contatto standosene chiusi nel villaggio turistico, qui trova senso il loro HAKUNA MATATA, qui vi sentirete rigenerati e pronti per la camminata di rientro a Kwale e poi di nuovo alla vacanza sulla costa, ma con il cuore molto più ricco!

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Informazioni sull'autore
31 anni, radici lombarde e una goccia di sangue austriaco nelle vene. Coordina la corporate communication delle filiali estere dell'azienda per cui lavora ed è in viaggio una decine di giorni al mese. Sa che la sua vita non potrebbe essere altrimenti. Ha una passione spiccata per i viaggi vissuti come apertura verso luoghi e culture che vanno a comporre inevitabilmente anche la sua. Ha un sogno nel cassetto: scrivere e raccontare di viaggi come opportunità per i più, a testimonianza che il viaggio e le sue emozioni possano davvero essere per tutti.
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