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Questo articolo è stato aggiornato il Maggio 15, 2015
Il Salento è una terra vergine, genuina, non del tutto intaccata. Nel corso degli ultimi anni conosce un picco turistico molto importante per la sua economia. Lecce con la sua architettura barocca, conosciuta come la Firenze del Sud. De Finibus terrae, lì dove le terre finiscono, ovvero Santa Maria di Leuca. Gallipoli, meta estiva gettonata tra i giovani per i suoi aperitivi in spiaggia. Nel prossimo articolo una lista dei posti migliori per aperitivi.
Chi viene in Salento per la prima volta è costretto a ritornarci. I suoi paesaggi ti lasciano a bocca aperta, i freschi sapori di mare e di terra, le note coinvolgenti della sua pizzica, la gioiosa atmosfera delle sagre, l’ospitalità e accoglienza della sua gente.
Se state ancora pensando ad una destinazione estiva che vi regali stupore e vitalità con un occhio sul portafoglio, recatevi in Salento. Il Salento è una penisola, il tacco della Puglia, bagnata a est dall’Adriatico e a ovest dallo Ionio, per cui avete il privilegio di scegliere su quale costa dirigervi ogni mattina in base al vento. Se è scirocco, è consigliabile andare sull’Adriatico mentre quando è tramontana lo Ionio vi regalerà panorami caraibici.
Vi è l’imbarazzo della scelta sui posti, in base al vostro stile di vita e gusto. Il modo più facile per apprezzare questa terra è un viaggio on the road (il trasporto pubblico collega solo le località principali in determinati orari). Scoprirete così che non è solo spiaggia e relax, ma offre tanto ancora.
Vi consiglio di trascorrere almeno 7 giorni e pernottare nei dintorni di Lecce in modo da essere a metà strada tra le due coste. Qui di seguito tre itinerari.
Il primo giorno dirigetevi a Porto Cesareo (sulla costa ionica) e fate colazione al Principe, in centro al paese accanto alla tanto discussa statua di Manuela Arcuri, perché eretta a simbolo di moglie dei pescatori. Gustate un cappuccino e cornetto in riva al mare. Percorrete la litoranea per circa 15 km in direzione Gallipoli, avrete uno scorcio unico sulla costa.
Fermatevi a Porto Selvaggio, località Torre Uluzzo, per un tuffo nelle sue acque cristalline: il panorama circostante vi offre scogliere a picco sul mare, torri difensive abbandonate vegetazione autoctona. Vi sono diverse discese con accesso al mare, scegliete il punto che più vi piace. Subito dopo Porto Selvaggio vi troverete a Santa Caterina. Di fronte alla scogliera c’è una pineta dove potete ripararvi dal sole accecante e una scalinata vi condurrà in cima alla torre.
Da lì potete godere di una visione impareggiabile sulla costa. Proseguite verso Gallipoli, attraversando Santa Maria al Bagno: nel paese trovate una panetteria che farcisce panini in base ai vostri gusti. Niente di più buono da mangiare in riva al mare. Terminate il vostro giro a Gallipoli con una passeggiata nel centro storico dove potrete ammirare i pescatori tessere le reti secondo la tradizione.
Dedicate la seconda giornata alla costa adriatica medio – alta. Dirigetevi a Santa Cesarea Terme, il cui Palazzo Sticchi e atmosfera vi riporterà indietro negli anni Sessanta. Fate una sosta al Caffè delle Terme per un caffè in cima alla scogliera. Risalite la litoranea verso Otranto, con una sosta a torre Minervino (scenografia di diversi spot). Poco prima di Porto Badisco chiedete per la località Porto Russo e fate un tuffo in questa conca cristallina, sorgente d’acqua dolce.
Sosta obbligatoria alla trattoria Le Taiate a Porto Badisco: con poco meno di 15 euro a testa mangerete pesce fresco e vino della casa a volontà. Scendete poi alla spiaggetta di Porto Badisco, definita l’approdo di Enea in base a un’interpretazione dell’Eneide di Virgilio che vedrebbe l’eroe, in fuga da Troia, rifugiarsi qui.
Dopo poco meno di 10 km raggiungerete il Faro della Palascía, il punto più a est d’Italia, la cosiddetta “alba dei popoli”. Si dice che in questo punto il mare Adriatico e Ionio si incontrino. Prima del porto di Otranto, vi troverete alla località Le Orte, sito della cava di Bauxite: una conca d’acqua verde cristallino circondata da terra rossa, la bauxite.
Concedetevi una passeggiata al tramonto a Otranto, perla della costa adriatica e assaporate piatti locali a “La Bella Idrusa”, all’ingresso del castello (nell’ora di punta i tempi di attesa per un tavolo si prolungano anche per più di un’ora).
Il terzo itinerario prevede la costa basso adriatica fino a Leuca. Partiamo da Castro dove potrete visitare il castello, o per i naturalisti la grotta della Zinzulusa, con stalattiti e stalagmiti. Subito dopo Castro, leggerete sui segnali Marina di Andrano. Benchè il nome non suoni un granchè, rimarrete esterrefatti nella sua Grotta Verde, per via del suo colore cristallino dato dai raggi del sole penetranti l’acqua dal fondo della roccia. Che dire, inspiegabile con le parole.
A pochi km potrete rinfrescatevi nella caletta di Acquaviva delle Fonti prima di proseguire per il Ciolo, “piccolo fiordo” del Salento, sovrastato da un cavalcavia alto 37 metri da dove i più temerari si tuffano di fronte alla folla gremita. Con i brividi ancora in corpo è tempo di raggiungere Santa Maria di Leuca, il tacco d’Italia, e ammirare il tramonto dal santuario che sovrasta la cittadina.
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