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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 1, 2013
Non ero mai stata a Ravenna prima d’ora e ammetto di averne subìto il fascino fin dal primo momento. Tra tutti i luoghi visitati quello che più mi è rimasto impresso è di sicuro la Basilica di San Vitale, patrimonio dell’Umanità UNESCO, si trova in pieno centro città (Via Argentario 22), a due passi da tutti gli altri maggiori punti attrattivi, è uno dei luoghi dove si trovano tra i più importanti e bei mosaici ravennati.
La costruzione della Chiesa viene commissionata quando ancora Teodorico regnava sull’Impero Romano, la sua consacrazione però avvenne solo nel 547 quando erano già da alcuni anni i bizantini a dominare Ravenna: la nascita in questo periodo di transizione fa’ in modo che le sue caratteristiche saranno un unione di elementi orientali ed occidentali strettamente intrecciati.
L’impatto è forte fin da quando si accede al giardino che si trova prima dell’entrata alla Basilica, l’edificio è imponente, in mattoni a vista e dalle forme particolari: a differenza dalle altre Chiese la pianta è a base centrale ottagonale a cui si aggiungono corpi ulteriori e maestosi contrafforti.
Entrando in San Vitale si rimane senza fiato, lo sguardo corre da un punto all’altro senza sapere dove soffermarsi, quasi volendo raccogliere tutta quella bellezza all’unisono. Ci si trova in un ambiente ampio, di grande respiro, con giochi di luce diversi da ogni prospettiva e molto articolato. Due ordini di arcate arricchiti da esedre, arcatelle traforate e pilastri e la cupola che non si nota dall’esterno, creano una sensazione di altezza e di grande respiro. L’apice di questo capolavoro però si raggiunge nel presbiterio: è qui che si trova il punto massimo della decorazione musiva di questo luogo. I mosaicisti hanno impiegato 20 anni a decorare questo spazio, in cui vengono raffigurate scene sacre dal Vecchio e dal nuovo Testamento e profane (l’Imperatore Giustiniano con la sua corte o la moglie Teodora con le dame).
Fortemente evidente è l’uguaglianza della Basilica con la Piccola Santa Sofia di Istambul, un’ex Chiesa bizantina convertita a moschea con la conquista degli ottomani e la cui edificazione è contemporanea a quella di San Vitale, la quale ha ispirato la struttura a base ottagonale dell’edificio ravennate.
La Basilica si può visitare ogni giorno dell’anno (a parte il 25 dicembre e l’1 gennaio), a partire dalle 9 della mattina fino al tardo pomeriggio: chiusura alle 19.00 dal 30 marzo al 30 settembre, altrimenti alle 17.30. Si può accedere solo acquistando il biglietto cumulativo “I mosaici di Ravenna” che ha la durata di 7 giorni e permette l’ingresso anche agli altri sei luoghi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il prezzo del ticket è di 9,50€ per l’intero o di 8,50€ il ridotto.
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