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Questo articolo è stato aggiornato il Settembre 24, 2020
In provincia di Agrigento, nel cuore della natura, si erge Porto Empedocle: un piccolo e adorabile borgo circondato, o per meglio dire immerso, nel mare. Luogo nato sulle sponde del Mediterraneo e che ha sviluppato tutta la sua storia attorno ad esso, ergendosi come un paese che per secoli ha vissuto di pesca e che negli ultimi decenni ha aperto le porte ad un considerevole introito dovuto al turismo.
Le origini di Porto Empedocle
La storia culturale passata del borgo si mischia squisitamente con quella presente che non si sente per niente inferiore a quella che l’ha preceduta.
Il nome del luogo viene da quello del famoso filosofo Empedocle ed il paese, seppur piccolo, ha continuato negli anni a richiamare a sé importanti figure letterarie, dando i natale e facendo da sfondo alle opere di Luigi Pirandello e dando asilo al celebre personaggio di fantasia creato da Andrea Camilleri: il Commissario Montalbano che svolge le sue indagini a Vigata, il nome d’arte di Porto Empedocle, che per altro da pochi anni ha introdotto questo ulteriore nome ai documenti ufficiali.
Nonostante questo sia ormai un luogo estremamente turistico, è sensazionale poter notare quanto il modo di vivere degli abitanti locali abbia cercato di mantenersi il più possibile puro, senza farsi sommergere dalle tipiche abitudini turistiche. È ancora quindi possibile ammirare nei residenti consuetudini caratteristiche della vera Sicilia, tra anziani artigiani intenti a svelare i segreti del mestiere alla prossima generazione e pescatori di ritorno dal turno di lavoro, carichi di pesce fresco da portare a casa o vendere di lì a poco.
A parte le caratteristiche e rudimentali case antiche e gli stretti vicoli che si stagliano per l’intero paese, Porto Empedocle non possiede vere e proprie attrazioni turistiche e deve la maggior parte della sua fama al meraviglioso mare su cui nasce, considerato senza errore uno dei più belli d’Italia.
La Scala dei Turchi: quando visitarla
Il luogo immancabile del vostro viaggio a Porto Empedocle, dopo esservi sbizzarriti percorrendo tutto il piccolo ma ricco borgo, è la Scala dei Turchi: riserva naturale di una bellezza mozzafiato in grado di richiamare a sé quella che sembra essere l’intera comunità vacanziera che la circonda.
Per questo, è consiglio sentito quello di valutare bene il periodo in cui recarcisi. Il migliore? Durante la bassa stagione di settembre o subito prima dell’estate, quando il caldo martellante della Sicilia è ancora presente ma l’orda turistica non più.
Se invece, da bravi temerari, deciderete comunque di recarvi alla Scala dei Turchi in alta stagione, risulta categorico l’inserimento nella borsa da mare di una bella protezione 50 e un grande cappello per coprire la testa: le famose temperature sicule unite al bianco candido della Scala potrebbero essere fatali.
Se poi, dopo esservi accuratamente preparati alla Scala dei Turchi in piena estate, deciderete di tentare la fortuna, l’unico consiglio che mi resta da dare è quello di recarsi verso una piccola spiaggetta raggiungibile solo a piedi o via mare che potrete osservare dall’alto della Scala. La strada per arrivarci è un po’ tortuosa, ma il gioco vale sicuramente la candela.
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