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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 27, 2014
E’ possibile andare 7 giorni in paradiso e poi tornare a raccontare quanto sia stato bello? Se il paradiso in questione è la Polinesia Francese, allora la risposta è sicuramente si.
Come ogni meta da sogno che si rispetti, la Polinesia si fa desiderare, così lontana ed all’apparenza irraggiungibile, se non dopo ben 24 ore di volo che ci separano dalla sua natura e dalla sua storia senza pari.
Il nostro viaggio è partito da Roma, per poi fare scalo a Parigi, con breve sosta a Los Angeles ed infine, Papeete. Il volo operato dalla compagnia di bandiera Air Tahiti Nui è tutt’altro che noioso, è il primo contatto con il profumo di fiori di Tiarè, con l’azzurro della livrea e dei coloratissimi vestiti delle hostess che annunciano le sfumature vivide del mare della laguna, è musica di ukulele ed annunci in polinesiano, che ci fanno capire che stiamo partendo verso un sogno. Saranno 7 giorni in cui scopriremo Tahiti, Moorea e Bora Bora, le loro bellezze naturali ed i loro abitanti così veri e genuini, le loro tradizioni e le mille attività che è possibile fare su queste isole.
Papeete
Papeete è calda ed afosa e spesso la si vede per la prima volta di notte. Appena scesi dall’aereo non ci si rende ancora conto di dove si sia arrivati, poi la musica che proviene dall’interno dell’aeroporto si fa più forte e si viene invasi dall’allegria di un benvenuto polinesiano senza pari, con ballerine e suonatori coperti di fiori, in una sala non troppo grande dove enormi ventilatori sul soffitto cercano di rendere l’aria più respirabile, anche se nessuno sembra più far caso al caldo.
Papeete, la capitale di Tahiti, la grande isola dell’arcipelago delle isole della società è una città in movimento, con un porto ed un aeroporto da dove arrivano aerei intercontinentali, ma da dove partono anche tutti i piccoli trasporti locali per le altre isole. La domenica il mercato di Papeete è un trionfo di colori, sapori e tradizioni, tra oggetti fatti a mano, donne vestite a festa per le funzioni religiose, bambini sorridenti e profumi di cibi esotici. La sera, se volete provare qualcosa di tipico ed economico, fermatevi alle roulottes sul porto, dove la cucina asiatica si mischia a quella polinesiana ed il pesce fresco o la carne arrostita vengono serviti con patate fritte, riso, contorni di verdure e frutta in un ambiente popolato dalla gente locale dove scoprire umanità polinesiana ad ogni angolo. Spesso nella piazza adiacente si fanno degli spettacoli di danza o canto, che arricchiscono l’esperienza sensoriale rendendola completa.
Tahiti è un’isola che merita più di qualche giorno di visita, ma purtroppo non sempre è possibile e viene spesso utilizzata come scalo per la prima notte, prima di volar via verso altre isole. La prima, l’isola gemella, quella che dal porto di Papeete si vede già in tutta la sua maestosità, è la meravigliosa Moorea.
Moorea
Per raggiungere Moorea, detta anche l’isola giardino, è possibile prendere un traghetto veloce, L’Aremiti 5 oppure un aereo della compagnia locale Air Tahiti. Noi abbiamo optato per la prima soluzione che è stata il primo approccio con un mare maestoso, verso il verde di Moorea. Moltissime sono le agenzie locali di Transfer che portano i turisti ai loro resort o alloggi, ed il viaggio nel pullmino è quello che per primo fa sgranare gli occhi di fronte al panorama che scorre veloce dai finestrini. Palme, vegetazione fitta e colorata, casette immerse nel verde e poi, all’improvviso ecco che spunta il mare, di un colore indefinito, tra il cristallo e l’azzurro chiaro, per poi perdersi in un indescrivibile blu.
Moorea è l’isola delle attività, delle escursioni, della scoperta. E’ possibile fare un gran numero di sport acquatici, prenotare un pic-nic su un motu – piccola isoletta deserta contornata dalla laguna – nuotare con le razze e gli squali oppure con i delfini del Moorea Dolphin Centre. Moorea è visitabile in macchina, in quad, in bici, in scooter, scegliete voi il mezzo che volete per percorrere la sua strada circolare che la abbraccia tutta. Non è lunghissima, ma fermatevi lungo il percorso per salutare i locali, comprare un ananas o raccogliere una papaya, assaggiare del pesce, ammirare la baia dove il capitano Cook sbarcò durante uno dei suoi viaggi e che fu protagonista del famosissimo ammutinamento del Bounty o visitare il liceo di agraria o il museo di succhi di frutta, dove degustare nuovi sapori appena preparati e comprare qualche ricordo. Salite fino al belvedere percorrendo un tratto della Pineapple Road, la via delle coltivazioni di ananas, che spuntano dalla terra con i loro ciuffi di piante che nascondono il dolce frutto. E quanto arrivate in cima, si aprirà ai vostri occhi lo spettacolo delle baie, che dall’alto assumono una caratteristica forma a cuore, e dell’oceano che raggiunge l’infinito incontrando la barriera corallina.
E quando scende la sera, non potrete essere abbastanza stanchi da rinunciare allo spettacolo del Tiki Village. Una ricostruzione di un antico villaggio vi attende con spiegazioni di tradizioni e rituali dell’antica Polinesia. I ragazzi del Tiki Village sono sia delle guide che degli artisti eccezionali e dopo avervi accompagnato lungo un percorso ricco di storie e curiosità, vi serviranno una cena tradizionale cotta nell’antico forno Tahitiano per poi regalarvi uno spettacolo coloratissimo dove artisti giocano con il fuoco come fosse un innocuo amico e danzatrici provette raccontano storiche leggende in musica e canto.
Abbiamo provato anche noi a danzare con loro e vi assicuriamo che pur essendoci divertiti moltissimo, la tecnica della danza polinesiana è davvero difficile!
Ogni minuto in Polinesia è emozione pura e la notte serve soltanto per rigenerarsi in attesa di provarne di nuove. Dopo Moorea infatti, questa volta in volo, ci apprestiamo a raggiungere la perla del pacifico: Bora Bora.
Bora Bora
Non è come ce la descrivono, perché le parole per descriverla forse non esistono. Bisogna vederla, bisogna atterrare su quel piccolo lembo di terra per scoprire cosa si nasconde al di là della porta del minuscolo aeroporto, dove i carrelli con i bagagli rischiano di cadere in acqua per quanto sono vicini al mare. La barca del nostro hotel viene a prenderci, mentre quella pubblica raccoglie altri turisti diretti verso altri alloggi. Abbiamo già le collane di fiori al collo, immancabili e profumatissimi segni di benvenuto. E si corre sulla laguna di un celeste mai visto, mentre qua e là spuntano bungalow e montagne verdi smeraldo.
Bora Bora è fatta di paradiso e sogni. E’ turistica, ma mai affollata, è gettonata, ma c’è sempre un angolo da ricavare per se stessi soltanto, in quell’immensità di blu che ti circonda. Siamo dall’altra parte del mondo, su una perla che si vede sorgere dal Pacifico quando si è su un piccolo aereo e si resta affascinati a vederla diventare sempre più grande.
Non abbiate timore e fate il vostro battesimo dell’acqua, immergetevi con delle guide professioniste per scoprire i fondali unici di questa isola. E se proprio non ci riuscite, perdetevi nel giardino dei coralli a fare snorkeling, tra pesci multicolore che vengono a toccarvi ed una flora sorprendente. Il mare ed il relax sulle sue spiagge non stancano mai, ma se avete voglia di qualcosa di diverso, prenotate un Safari 4×4 sulle ripide stradine che portano alla montagna sacra, dove incontrerete artisti che dipingono parei colorati e vendono conchiglie, belvedere mozzafiato e coltivazioni di perle. Le perle polinesiane sono inconfondibili, dai colori cangianti e dalle forme che traggono la perfezione dai loro particolari, ve n’è una per ciascuno, trovate la vostra e non lasciatevela scappare, sarà un ricordo unico. Sceglietene una di media qualità, porterete a casa una perla di tutto rispetto, risparmiando un po’ sul prezzo.
Il nostro alloggio sull’overwater bungalow dell’Intercontinental Le Moana ci ha regalato delle albe mozzafiato, in un luogo dove si dorme il meno possibile per rubare ogni istante allo splendore della natura e sulla spiaggia libera più bella dell’isola, Matira Beach, abbiamo visto il tramonto più bello e caldo, dove il sole scende in acqua senza incontrare nessun ostacolo, regalando una visione completa del suo rossore a degli spettatori affascinati dai suoi colori straordinari.
Non è necessario alloggiare in un resort per godere delle bellezze della Polinesia, se volete risparmiare sull’alloggio, scegliete una pensione familiare, ce ne sono di molto belle in riva al mare, dove si vive la vita polinesiana con i suoi ritmi lenti e la sua gente, senza rinunciare alla vista di un mare e di un verde che lascia senza fiato.
Con diverse collane di conchiglie al collo, segni di arrivederci, si torna verso casa. Non c’è modo di dimenticarsi della Polinesia, da quel momento in poi diventerà un dolce e nostalgico ricordo, nell’eterna speranza di poterla rivedere di nuovo.
Foto di dany13, Eric Benacek, Benoit Mahe, Daniel Chodusov
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