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Nizza, un weekend a primavera nella città Liberty

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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 22, 2023

Che bella Nizza, a primavera. Chi vive in questa città ha davvero una fortuna sfacciata. Incastonata tra il mare e le Alpi Marittime, porta della Francia del Sud,  mi ricorda un po’ una “Torino marittima” e un po’ una Genova “addomesticata” secondo il gusto francese (e le ragioni storiche, in effetti, ci sono tutte), nella conformazione delle piazze e delle facciate degli edifici, o dei caratteristici abbaini sui tetti o, ancora, nelle pavimentazioni delle piazze.

Chissà perché, poi, Nizza è così sottovalutata dalla maggiorparte degli italiani, che la considerano, perlopiù, una mera città di transito verso altri lidi. Girovagando per le sue strade si respira ancora un’atmosfera d’altri tempi, da Belle Epoque. Dall’Art Nouveau diffusa a larghissimo spettro (su tutti, segnalo il quartiere Cimiez e la zona del Mont Boron, ma l’elenco potrebbe continuare con la maggiorparte delle sue vie del centro storico e zone residenziali limitrofe), ai quartieri ottocenteschi dallo stile più austero, agli intonaci color rosso mattone su cui si stagliano le tipiche persiane verde oliva, alle pavimentazioni bicrome a scacchiera, alle facciate barocche delle chiese, ai vicoli con le gallerie d’arte e i negozi di artigianato, alle piccole  e grandi librerie.

Dalla Città Vecchia con il mercato dei fiori ed i suoi scorci sul mare, al Museo Matisse, alla Fondazione Marc Chagall, alla Villa Massena con gli arredi in stile Impero. Dai giardini e le fontane, alle cascate dalle rocce che sovrastano il vecchio centro (di sera vi sembrerà di essere in un presepe), ai viali alberati, ai glicini e lillà, alle palme, agli ulivi, ai limoni, agli alberi di arancio ovunque. E poi, il mare: quel celebre mare azzurro che ha dato il nome ad un’intera costa. Di un azzurro-turchese che dà il meglio di sé nei giorni in cui il cielo è grigio-acciaio. Passeggiando lungo la celeberrima Promenade des Anglais, con la cupola moresca dello storico hotel Negresco ben in vista, ci si chiede, con malcelata malinconia, come dovesse essere Nizza a cavallo tra fine Otto e inizi Novecento, quando ancora i tedeschi non avevano fatto scempio (demolendolo per riutilizzarne il ferro) di quel sublime esempio di architettura Liberty su palafitta, quale doveva essere l’antico Casinò, poi trasferito negli anni Trenta al “moderno” Palais de la Méditerranée.

Lungo la Promenade la vita scorre, a tutte le ore del giorno e della notte: dalla gente che sonnacchia sulle tipiche sedie azzurre in ferro (oggi “totem” della passeggiata) perdendosi con lo sguardo in mare, fino all’orizzonte (in lontananza si intravede il faro di Cap d’Antibes), ai pattinatori, alle famiglie con i bambini, alle coppie che passeggiano mano nella mano, ai padroni con i cani, ai bambini che imparano ad andare in bicicletta, agli sportivi che si allenano facendo jogging.

Lo ammetto: passeggiare lungo la Promenade crea dipendenza. Inizialmente ti chiedi che cos’abbia, oggi, di speciale. Un lungomare come tanti, all’apparenza. Ma poi, vivendolo, ti accorgi che il mito è ancora più presente che mai, nonostante gli scempi della storia e dell’urbanistica (nemmeno tanto, poi, su questo primo tratto). Che la Belle Epoque ha lasciato un’impalpabile scia di profumo dietro di sé e una tangibile traccia dei propri edonismi nei numerosi edifici prospicienti il mare. E che anche se non esiste più il maestoso Casinò sul mare, guardando verso il suo “ground zero” sembra ancora di intravederne la sagoma, a distanza di quasi cent’anni. Insomma, passeggiando sul lungomare di Nizza ti accorgi di essere su “Il” Lungomare per antonomasia, quello delle frivole affiches in stile Deco. E che La Promenade è sempre la Promenade.

Alcuni indirizzi: Per alloggiare secondo lo spirito Belle Epoque, vi consiglio caldamente Villa Vermorel Bed&Breakfast (villino Liberty squisitamente restaurato, arredato e gestito con charme, con vista sul mare e prezzi buoni), a 1,5 km dal centro. Per mangiare a prezzi decenti (Nizza è cara), provate la focacceria Chez Teresa (città vecchia, lungo il “percorso marittimo”) a pranzo e Du Marché (Piazza del Mercato dei Fiori) a cena (quest’ultimo propone anche menù fissi a buon prezzo, sia a pranzo che a cena). Oppure provate uno dei tanti ristoranti etnici, sempre nella città vecchia (la scelta è davvero ampia e ben assortita). Per colazione, suggerisco la Boulangerie Table d’Hotes Le Coin Quotidien, ancora nel centro della città vecchia (angolo Piazza Mercato dei Fiori, quasi di fronte al Teatro dell’Opera). Per lo shopping, andate a La Droguerie (catena francese), 29 Rue de l’Hotel des Postes: il posto non si può descrivere… Consideratelo una sorpresa (il sito internet non rende l’idea nemmeno da lontano, garantito).
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Giramondo per passione, ama organizzare viaggi in fai-da-te e scrivere. In particolare, ama inventare "viaggi a tema", che compie insieme al (rassegnato) marito. Tra le varie mete, confessa di avere un debole per l'Asia: questo non significa però che non andrebbe in tutto il resto del mondo. Anche contemporaneamente, se potesse.
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