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Questo articolo è stato aggiornato il Aprile 10, 2015
Milano è una città da vivere. Ve lo dice una che in Lombardia non aveva mica previsto di stabilircisi. Ma è andata così. Ed allora invece di lamentarmi del cielo grigio e della pioggia incessante ho imparato ad amare Milano con i suoi pregi e con i suoi, non pochi, difetti.
La caratteristica principale che colpisce chi comincia a conoscerla è che, dopo pochi giorni, ci si orienta e si scopre che alcuni punti della città, che richiederebbero due cambi di metro, sono raggiungibili camminando. Alle volte una semplice passeggiata porta a scoprire alcuni angoli da rimanere a bocca aperta.
Certo per farlo ci vogliono due grandi alleati: un po’ di tempo e una bella giornata di sole.
Ben presto si capiscr anche che è difficile perdersi e che alcuni abitanti sono disponibili a darti suggerimenti. Quindi si sfata il mito del milanese che sa solo correre e non si preoccupa di altro; c’è ne sono di personaggi così, sono molti, ma non sono gli unici. Proprio a testimoniare che gli antichi detti contengono ancora la verità, infatti si dice “Milan col coeur in man“.
Ed è altrettanto vero che Milano non è solo Madonnina, shopping e fatturato.
C’è una parte della città dove antico e moderno si uniscono e dove si respira l’anima verace lontana dagli stereotipi.
Allora facciamo 4 passi da Porta Genova fino alle Colonne di San Lorenzo.
Porta Genova è uno degli snodi più importanti di Milano: qui c’è una delle stazioni della linea verde e qui arrivano tante linee dei tram oltre ad essere passaggio obbligato per andare sui navigli o in via Tortona.
Quindi dando le spalle alle stazione proseguite sulla sinistra e salite sul “ponte verde” o “ponte degli astisti“. Questa passerella pedonale che conduce appunto in Tortona passa sopra i binari della ferrovia e non ha un nome ben preciso: verde perché è il colore della struttura in ferro e degli artisti perché tappezzato da poesie, scritte, adesivi, pitture di artisti emergenti o dichiaratamente alternativi.
Questa è una delle massime espressioni della free art milanese, ed il risultato finale, che lo rende attraente agli occhi di alcuni abitanti e di molti turisti, è un caledoscopio di immagini, parole, graffiti e colori.
La nostra strada però riprende dalla piazza quindi discendete dalla passerella e imboccate via Vigevano.
Se foste passati di qua qualche anno addietro avreste trovato una strada quasi di periferia, dall’aria quieta, pochi negozi e piccoli balconi con i vasi fioriti.
Adesso è un mix di muri pieni di scritte, locali alla moda e boutique vintage. E se trovare un portone aperto affacciatevi e scoprirete dei piccolo giardini, belli e curati, che sembra impossibile trovare nel cuore di Milano.
Al termine di Via Vigevano proprio dentro uno di questi portoni, in un muro decorato a mosaico blu e rosso, troverete l’Elicriso. Nasce, alla fine degli anni ’90 come centro sociale per poi diventare casa occupata. Adesso ospita uno spaccio biologico e autogestito tra i più ricercati della città.
I volontari hanno selezionato prodotti a km0 o dell’eccellenza biologia italiana e provano a vederli a prezzi popolari. Passata di pomodoro, farina di ogni tipo, semi di lino, marmellata, barattolini di erbe aromatiche essiccate, pane e su ordinazione anche formaggi sono sono alcune delle merci che potete trovare a disposizione. Sarà proprio difficile uscire senza anche un minimo acquisto.
Di fronte all’Elicriso si aprirà ad i vostri occhi una delle vedute della Milano per Expo.
Dopo anni di abbandono e non curanza finalmente sono quasi terminati i lavori della Darsena. L’antico porto, le sue sponde e la zona intorno a Piazza XXIV Maggio sono stati riqualificati e restituiti alla città e ai milanesi.
Quindi lasciatevi rapire dal sole di questa primavera, dai riflessi delle acque, dalle coppie di anziani che passeggiano (sul viale dei ricordi) o dai giovani che si domandano se questa sia la loro Milano o se si trovano altrove.
Proseguite lungo da Darsena e sbirciate i corsi dei Navigli (famosi per gli aperitivi, i bugigattoli dei pittori e il vicolo dei Lavandai) fino ad arrivare a Piazza XXIV Maggio, oltrepassatela. Se vi piacciono i mercati visitare la nuova sede del mercato rionale; vi si trovano bancarelle di fiori, fornitissime macellerie e empori etnici.
L’idea di alcuni commercianti è quella di far diventare il mercato non solo un luogo dove fare la spesa, ma anche uno spazio dove incontrarsi e fare due chiacchiere, davanti a un buon bicchiere di vino accompagnato da street food locale come le cervellina fritta o i mondeghili, classiche polpette milanesi.
Dopo il vostro giro al mercato imboccate Corso di Porta Ticinese, la via della street art della città.
Questa via ha due anime quella alternativa e quella mondaiola.
Alternativa perché piena di murales, graffiti, manifesti, scritte che inneggiano alla riflessione sociale e alla rivoluzione proletaria: dalle citazioni di De Andrè, alle immagini di Falcone e Borsellino fino a Flaiano o Jacovitti.
Mondaiola perché piena di negozi di disegner o marchi ricercati come Vans, Levi’s o Acne. Se siete amanti dello streetwear questa è il posto giusto per voi: negozi alla moda infatti si intrecciano a cultura, ironia e impegno sociale.
Cercate anche il muro di cinta della Basilica di San Lorenzo dove si trova il “Milano Hi-story”: un murales che ripercorre due millenni di storia. Vi sono ritratti infatti i volti famosi di Sant’Ambrogio, Manzoni, Leonardo o Verdi e tanti altri milanesi famosi.
Poco più avanti sorge, dal giugno corso, il wall of dolls, un altro muro importante della nostra camminata. Un muro appunto con appese bambole e immagini femminili in ricordo di tutte le violenze conto le donne. È un colpo d’occhio forte e toccante, ma nella città della moda e della bellezza il Comune e molti brand hanno voluto fortemente questo simbolo di rispetto e memoria.
A questo punto superate gli archi che dividono a metà Corso di Porta Ticinese e vi troverete invece in uno dei luoghi più frequentati della città: le colonne di San Lorenzo.
Sono 16 colonne con dei capitelli corinzi che risalgono al IV secolo, ma adesso sono il simbolo della movida. Qui dal tardo pomeriggio si incontrano giovani pronti a fare festa assieme e buttarsi nella Milano da bere.
Adesso non resta anche a voi di scegliere il posto dove bere un’aperitivo e riposarvi dopo questo giro in una Milano sicuramente verace e non sempre turistica.
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