Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 23, 2016
Come una specie di triangolo che unisce l’America del Nord con quella del Sud: di cosa parliamo? Ma del Messico con grandi montagne (sierre) che formano calanchi naturali e, nella vegetazione, si distinguono i cactus giganti o saguaro.
Gli indios presenti sono quasi il 30% e circa il 60% è formato da meticci. Quali posti visitare?
Chi è studioso del passato può ammirare il Castillo o tempio a piramide nella città di Chichen Itza (era una delle più forti città-stato dei Maya) sulla cui sommità salivano i sacerdoti ed era stato realizzato un osservatorio per poter studiare costellazioni e pianeti.
Da citare Acapulco sulle cui spiagge i turisti trovano attrezzature per cimentarsi in tutti gli sport e nelle vicinanze della cittadina è possibile assistere anche a tuffi mozzafiato dagli scogli di La Quebrada: da un altezza di 45 metri si immergono in uno stretto crepaccio.
Un altro luogo incredibile è Cancun con resort da sogno, spiagge incantate oltre all’Iteractive Acquarium (uno dei migliori delfinari) mentre per gli appassionati di immersioni la sosta è d’obbligo a Cozumel per conocscere anche il parco marino ChanKanaab Park.
Da non dimenticare di far visita a Monterrey per ammirare la cascata la Cola de Caballo (coda di cavallo). Chi è interessato agli usi e costumi a Città del Messico si trova il Teatro degli Insorti (sulla facciata l’artista messicano Diego Rivera ha dipinto le vicende del suo paese) dove è possibile ammirare eventi storici e il Museo Nazionale di Antropologia con i cambiamenti storici nelle popolazioni indigene. Musicalmente parlando, nella città di Guadalajara si può assistere all’incontro Internazionale dei Mariachi.
Da scoprire la cenote (una forma geologica col suolo molto umido) con l’acqua che crea un lago così a Valladolid i più impavidi si buttano in avventure dalle pareti e sottolineando che per il popolo maya era un posto sacro sacrificando offerte alle divinità. Meritano menzione il Canyon del Sumidero e al comunità indigena di San Juan Chamula.
Volendo conoscere la cucina messicana: da assaporare assolutamente la famosa focaccia di mais cotta sulla piastra chiamata la tortillas molto apprezzata tanto che, solo negli Stati Uniti, ne vengono consumate circa 35 miliardi l’anno. I messicani la mattina, ma anche durante il giorno, consumano Le Tamales Rancheros, ossia gnoccchi di granturco cotti al vapore conditi con olive o pomodori, pollo e serviti al cartoccio.
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