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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 6, 2015
Eh sì poi andiamo a farci una passeggiata fino alla Macarena
Macarena??? Dale a tu cuerpo alegria Macarena… Ma che vuol dire macarena??
Un dialogo ricorrente. C’è poco da fare, quando nomino la Macarena a qualche amico italiano ecco che parte il famoso ritornello degli anni ’90 (tra parentesi i Los del Rio che cantarono la canzone che li consacrò nel panorama musicale internazionale, abitano a pochi chilometri da Siviglia, a Dos Hermanas). Pochi sanno che quando si dice Macarena qua in Andalusia si fa riferimento a una virgen, vergine, famosissima seconda solo alla celebre Virgen del Rocío.
La virgen de la Macarena è uno dei simboli di Siviglia, anima e corpo della grande festa della Semana Santa: la confraternita della Macarena effettua il lungo cammino di penitenza nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo. E per conoscere l’antico cuore pulsante di una città che nasconde segreti e lontane leggende vi consiglio una passeggiata per le stradine del barrio de la Macarena, fino alle mura e ai colori bianchi e gialli della Basilica con quel campanile che un po’ ricorda le chiese messicane di vecchie telenovelas sbiadite.
Consiglio di iniziare la visita dal Convento di Santa Paula, uno dei più famosi della città in seguito al suo bel campanile e alla chiesa alla quale si accede attraverso un imponente portale gotico decorato con azulejos rinascimentali. Fondato nel 1473, attualmente potrete visitare la chiesa e il museo del convento. Se siete golosi fate una tappa al negozio: le suore sono famosissime per i loro dolci e per le loro marmellate.
Dal convento proseguite su calle Santa Paula fino all’incrocio con calle Socorro, imboccatela svoltando leggermente a destra, qui vi imbatterete in un’altra meraviglia architettonica trecentesca la chiesa di San Marcos costruita su un’antica moschea con una torre mudéjar sullo stile della Giralda. Cervantes era solito salire per godere della vista sul tranquillo patio del convento di San Isabel, subito dietro la chiesa.
Una volta ammirata San Marcos continuate la passeggiata avventurandovi nel barrio della Macarena lungo calle San Luis. Due minuti di cammino e alla vostra sinistra ecco l’apogeo del barocco sivigliano: la chiesa di San Luis. Un gioiellino la cui facciata è incorniciata da due alte torri sormontate da cupole in ceramica.
La passeggiata continua sempre su calle Luis fino ad arrivare alla famosa Basilica della Macarena. Una volta lì, entrate soprattutto per vedere la famosa statua della Madonna della Macarena che risale al ‘700 raffigurante la disperazione della Madonna dopo la condanna del figlio. Una sofferenza ritratta con intensità e passione a tal punto che si pensa che la statua sia attribuita alla figlia dello scultore Pedro Roldan. Sarete colpiti da quello che lasciò pure me a bocca aperta la prima volta che la vidi: la preziosità delle vesti, del mantello e degli ornamenti in oro e diamanti degni di una vera regina.
E ora? Ora tornate indietro dalla parte opposta. Prendete calle Bécquer, svoltate a sinistra in calle Peral e in poco meno di 10 minuti arriverete alla grande piazza famosa per i suoi locali, la Alameda de Hércules. Qui concedetevi una sosta, cercate il bar da tapas Al Aljibe e rilassatevi con un buon bicchiere di cerveza ghiacciata e con le specialità della cucina andalusa.
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Non il convento di Santa Paula ma il Colegio de San Francisco de Paula! Convento dedicato al più grande Santo della Calabria. Grande Taumaturgo che all’età di oltre 80 anni muore in Francia ospite del re Francesco I a cui il sovrano era devoto.
Grazie mille per la precisazione Gianfranco :)