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Itinerario di una vacanza nel Lake District

5 minuti di lettura
Cosa fare in una vacanza nel Lake District, una settimana nella zona nord ovest dell'Inghilterra, dove dormire, cosa vedere e dove e cosa mangiare, ecco un itinerario per te.

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Questo articolo è stato aggiornato il Settembre 5, 2016

Il Lake District è una regione nel nord-ovest dell’Inghilterra caratterizzata da bellezza estrema. Io ci sono stata la prima volta per lavoro, e ne sono rimasta talmente colpita da decidere di tornarci per una settimana di vacanza. Non è semplice da raggiungere per via delle montagne e dei laghi: le stradine che portano da un villaggio all’altro sono strette, tortuose e inadatte a chi soffre il mal d’auto. Ma chi riesce a mettere da parte la sofferenza verrà premiato con degli scorci indimenticabili.

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Come arrivare nel Lake District

L’aeroporto più comodo è quello di Manchester, a poco più di 90 miglia di distanza. In alternativa, si può scegliere di volare su Birmingham, da cui però bisogna aggiungere altre 70 miglia per arrivare a destinazione. La FlyBe vola direttamente da Milano sia Manchester che a Birmingham, mentre Ryan Air ha un volo diretto Ciampino-Manchester. Noi abbiamo prenotato un biglietto Milano-Birmingham con due mesi di anticipo, spendendo poco più di 120 euro a testa (un volo per Manchester ci sarebbe costato più del doppio).

Una volta atterrati, è indispensabile avere a disposizione una macchina. In questo caso, più piccola è meglio è, poiché vi consentirà di muovervi in maniera più sicura lungo le strade strette (tenete presente che guiderete dalla “parte sbagliata”!). Per il noleggio ho confrontato le tariffe delle varie compagnie, scegliendo alla fine una Volkswagen a 100 euro per sei giorni. Il noleggio di un sistema di navigazione ci sarebbe costato circa quindici euro al giorno, per cui abbiamo portato con noi il nostro TomTom: scelta saggia, dato che ci saremmo sicuramente persi tra le montagne senza un navigatore.

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Dove dormire

Il Parco del Lake District è uno dei parchi con la più alta densità di popolazione di tutto il paese: questo significa che ci sono tantissimi piccoli villaggi con una vasta scelta di alberghi, B&B, ostelli, locande e pub. Il sito ufficiale del parco nazionale ha una sezione dove trovare varie opzioni di pernottamento in base alle diverse esigenze. Per la nostra vacanza ho scelto il Langdale Hotel, una struttura immersa nel verde del villaggio – a dire la verità un gruppo di casette sparse tra montagne e laghetti – di Elterwater, a poco più di dieci minuti di macchina dalla cittadina di Ambleside. Avremmo potuto scegliere di pernottare in un posto meno isolato, o in una struttura più spartana, ma volevo una vacanza rilassante, per cui la scelta del Langdale Hotel si è rivelata perfetta: le camere del resort si trovano nel bel mezzo di un bosco, e tutti gli edifici sono stati ricavati da vecchi cottage in pietra ristrutturati nel rispetto della natura che li circonda. Le camere sono spaziose, moderne, così come i bagni dotati di idromassaggio. Nell’edificio attiguo alla reception si trova la spa con piscina, sauna e bagno turco a disposizione degli ospiti. Il prezzo: da 110 sterline per notte, colazione inclusa. Non propriamente low cost, ma ci sono altre strutture nelle vicinanze dove si può prenotare una doppia con 80-90 sterline, come per esempio al vicino pub Britannia Inn.

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Dove mangiare

Il ristorante dell’albergo, dove abbiamo fatto colazione ogni mattina, è aperto anche a cena: noi lo abbiamo evitato perché un po’ troppo formale, ma è comunque un’opzione da tenere in considerazione nel caso in cui proprio non si avesse voglia di uscire.

Per bere un paio di birre, l’ideale è il Wainwright’s Inn, a cinque minuti a piedi dall’hotel. Impossibile non notarlo, è il vecchio edificio bianco a due piani con un terrazzino pieno di tavolini: proprio quello che ci si aspetta da un pub di campagna. Gli interni sono vecchi, con i pavimenti di legno e il soffitto basso e, nelle sere più fresche, sarà il fuoco del camino a scaldare l’ambiente. Il menu prevede cibo tradizionale: agnello arrosto, salsiccia del Cumberland affumicata e lo steak & ale pie, lo stufato alla birra. È il posto ideale per gli amanti della birra: solo in zona si contano almeno cinque birrifici, dal Barngates Brewery, al Bowness Bay Brewery, all’Ulverston Brewing Company.

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Ambiente e menu simili al Britannia Inn, anch’esso raggiungibile a piedi dall’hotel. Il contesto, se possibile è ancora più tradizionale: il pub si affaccia su un prato dove troneggia un grosso acero sotto il quale sorseggiare una pinta circondanti da alcune delle montagne più alte della regione. L’insegna, con il disegno di un vecchio veliero in un mare in tempesta, riporta in un mondo fatto di avventure: quelle degli smugglers, i contrabbandieri, che attraversavano queste vallate isolate diretti alle coste della contea della Cumbria, più a nord. Ora gli avventurieri che frequentano il Britannia sono principalmente gli escursionisti che arrivano qui al termine di una camminata in montagna. Se è una bella giornata di sole, ci si potrà sedere nel patio, mentre se piove ci si rifugerà davanti al camino, scegliendo una delle birre che si possono trovare solo in questo pub: la Britannia Gold, la Bluebird Bitter o la Britannia Special, magari insieme a una zuppa calda di porri e all’ale pie coi funghi.

Chi invece volesse spostarsi al villaggio di Ambleside, a poche miglia di distanza, troverà una scelta più ampia di locali: noi abbiamo provato il Royal Oak, sulla Main Street del paesino. Anche in questo caso, c’è un’ottima selezione di birre e di pub food. Da non perdere Lucy’s On A Plate, piccolo ristorante sulla centralissima Church Street. È un locale per niente pretenzioso, dove il menu cambia a seconda della stagione. Vengono utilizzati solo ingredienti locali, e i risultati sono eccellenti: si inizia con una zuppa di funghi e con una terrina di coniglio ai pinoli, per continuare con un assaggio di maialino arrosto oppure di eglefino affumicato. Si può concludere la serata con una pinta di birra al Golden Rule, un vecchio pub dove si incontrano ogni sera gli abitanti del paese.

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Cosa fare

Il Lake District, con i suoi 21 laghi e le sue montagne, è il posto ideale per chi ama camminare. Solo da Elterwater, proprio di fronte al Britannia Inn, partono ben quattro percorsi che permettono di ammirare il panorama da alcune delle cime più alte. Sul sito del Parco Nazionale del Lake District è possibile trovare consigli e percorsi in base al proprio livello di preparazione e alla distanza che si intende coprire. Noi ci siamo limitati a un giro anello di circa cinque miglia, che da Elterwater ci ha portati fino al lago di Elter e alla spettacolare cascata di Skelwith.

In dieci minuti d’auto si raggiunge invece il paesino di Ambleside, vivace centro di nemmeno tremila abitanti. Qui si troveranno innanzitutto negozi che vendono attrezzatture da montagna, ma anche piccole botteghe artigianali.

Da non perdere una gita al lago Windermere, il più grande dell’Inghilterra: si può costeggiare con la macchina, fermandosi qua e là in un uno dei tanti villaggi che si affacciano sulle rive, oppure prendere un battello partendo da Bowness-on-Windermere e fare il giro del lago. Da qui ci sposta poi a nord, verso il lago Grasmere, nella cittadina omonima: un paio di vie, una libreria, qualche B&B e una sala tè. È un piccolo villaggio che ha conservato intatto il fascino di un tempo: non a caso, infatti, il poeta William Wordsworth definì Grasmere come “la più splendida località che uomo abbia mai trovato”. D’altra parte, è proprio questa regione che Wordsworth e gli altri Lake Poets scelsero per farne la loro casa nel XIX secolo. Come dargli torto? Come loro, anche io vorrei fare del Lake District la mia casa.

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Informazioni sull'autore
Originaria di un piccolo paese della provincia piemontese, dove vive da sempre. Lavora in un ufficio in una stradina secondaria, ma immagina di abitare a Notting Hill, di lavorare a Williamsburg, di prendere un aperitivo a Montmartre e di cenare a North Beach. E di fare shopping sulla Fifth Avenue. Non sa cucinare, ma adora mangiare. Conosce posti nuovi attraverso il cibo e le tradizioni culinarie. Non riesce a fare a meno di raccontare quello che ha scoperto agli altri.
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