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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 10, 2012
Quando sei andato in Australia e perché?
Ho deciso di partire nel 2009. Il mio paese mi aveva deluso sotto tanti punti di vista, soprattutto per la difficoltà di trovare un lavoro e un contratto decente. Sono giornalista professionista, ho provato ogni strada, ma ho trovato solo porte in faccia. Amo il mio paese, ma il livello di corruzione e l’uso spregiudicato delle raccomandazioni lo hanno rovinato. Ho pensato che meritavo di più e ho deciso di fare il grande salto: mollare tutto (compreso il fidanzato) e provare a farcela in Australia.
Come hai trovato casa?
I primi due mesi ho alloggiato presso un ostello davvero fantastico, il Yha Railway Square, a Sydney vicino alla Central Station. E’ davvero molto carino e pulito. Ci sono diverse stanze e prezzi, io ero in camera con altre 4 ragazze e pagavo 29 dollari al giorno. Dopo due mesi però ho capito che era tempo di cercare una casa vera. E grazie al sito GumTree ho trovato quello che cercavo. Bisogna stare attenti alle truffe online, di cui ho già parlato nel mio blog, ed essere disposti (a meno che non si hanno tanti soldini) a condividere l’appartamento con altre persone. Io ho abitato per sei mesi in un bell’appartamento a Pyrmont, a due passi dal centro. Avevo la mia bella stanza e condividevo il resto della casa con un ragazzo canadese e due sorelle colombiane. Il mio palazzo era moderno e aveva palestra e piscina. Pagavo 230 dollari alla settimana, tutto compreso a parte internet (10 dollari al mese) e le bollette di luce e gas che arrivavano ogni tre mesi (sui 30 dollari circa). Poi l’ultimo periodo l’ho vissuto in una casa stupenda a Bondi, a circa 15 minuti a piedi dalla mitica spiaggia di Bondi Beach. Condividevo la casa solo con il proprietario, un mio coetaneo, davvero gentile. Qui pagavo 210 alla settimana, tutto compreso. Ho avuto anche brutte esperienze, come racconto nel mio post “Attenti al villone”. Ma basta essere svegli e il gioco è fatto.
Modi low cost per spostarsi ce ne sono?
Questa è una domanda difficile. Il trasporto pubblico a Sydney non costa poco: l’abbonamento al treno (la città è collegata molto bene quindi io consiglio di usare treno e bus) ha diversi costi a seconda della stazione di arrivo e partenza: più abiti lontano dal centro e più paghi. Io sborsavo 29 dollari alla settimana e potevo usare il treno quante volte volevo (da Bondi al centro e viceversa). Per il bus ci sono biglietti a scalare, solitamente da 10 corse. Altre informazioni si possono trovare sul sito cityrail. I taxi costano più o meno come da noi. Ma conviene usarli se non si deve andare troppo lontano e si è con un’altra persona con cui condividere le spese. Per spostarsi in Australia io consiglio la compagnia aerea Virgin Blue che ha spesso ottimi prezzi e ottimi collegamenti. Esiste anche la Jetstar, non l’ho mai usata e ho amici che mi hanno raccontato di essersi trovati davvero male.
La cosa più difficile in Australi?
Farsi degli amici australiani. Sono brave persone ma, soprattuttoa Sydney, tendono a stare in gruppi già costituiti ed è veramente difficile entrare in questa cerchia. Io ho incontrato molte difficoltà. Infatti i miei amici più cari erano italiani, europei ed indiani.
La cosa più facile?
Mangiare e bere. Lo puoi fare ad ogni angolo della strada, ci sono tutti i tipi di cucine, di locali e di divertimenti. Mangiare sembra essere lo sport nazionale. La gente ne è così ossessionata che il centro pullula di food court, caffè, ristoranti, chioschetti a perdita d’occhio. E ingrassare è un gioco da ragazzi.
Una festa della città in cui sei stata da consigliare?
Capodanno a Sydney è pazzesco. Questa giornata è un evento dall’inizio alla fine. L’attesa dei fuochi è motivo di divertimento per gli australiani. Io, da brava italiana impaziente, non ho resistito all’attesa snervante, farcita di barbecue e birre fin dalle quattro del pomeriggio. Ma se sei con un affiatato gruppo di amici la giornata può essere esilarante.
L’Australian Day è un’altra festa a cui consiglio di partecipare. E’ una festa nazionale in cui si celebra la scoperta di questo continente da parte degli inglesi. E la cosa interessante è vedere come gli aussie festeggiano: cappellini a bandiere australiane invadono la città e ci sono party ovunque. Puoi finirci senza bisogno di invito da quanti ce ne sono. Ci sono feste di ogni tipo: feste per i singles, feste delle banche, feste della mamma e dei papà per non parlare delle maratone periodiche che organizza la città e a cui prende parte una marea di persone.
Un piatto tipico da consigliare
C’è la carne di canguro che non è male, però definirlo un piatto tipico mi sembra esagerato. C’era un piatto di cui andavo matta: la Ceasar Salad. Ma è un piatto internazionale, più che australiano. Non fatevi ingannare dal fatto che vi sia l’insalata, perché in realtà è un piatto davvero calorico. Ci sono: lattuga, crostini, bacon, parmigiano, olio d’oliva, uovo in camicia e salsa di Cesare, un mix di maionese, uovo, formaggio, salsa Worcestershire, sale, pepe e succo di limone.Poi c’è il mio dolce preferito, quello che mi sogno tutte le notte da quando sono rientrata: il banana bread. Che delizia, in pratica è un dolce alla banana ne tosti una fetta, ci spalmi sopra un velo di burro e inzia il delirio.
Un locale da consigliare o una discoteca
Ce ne sono diversi a Sydney. In centro andavo spesso all’Establishment in George St, dove al martedì sera si balla latino americano. Poi adoravo l’Argyle nel quartiere storico di The Rocks, dove si può cenare e ballare. La zona di Kings Cross è piena zeppa di locali ed è tra le più vive nel week end. Uno di questi è Hugo’s, dove si può cenare e ballare. Ci sono anche molti strip club, per chi ama il genere. Darling Harbour è una delle zone più belle di Sydney e piena zeppa di localini dove bere e mangiare.
C’è anche l’Ivy, locale chiccoso in George St dove si entra vestiti in un certo modo, è tutto pitturato di bianco e tutti se la tirano in modo davvero ridicolo. Sembra di essere nei locali alla moda di Milano. Io ci sono stata solo una volta e mi è bastato…ma a molti piace. Bondi Beach d’estate si anima, ci son diversi locali e ristoranti e con il mare di fronte…è tutto veramente uno spettacolo.
La cosa più costosa?
Il caffè. Costa minimo 3 dollari (2,3 euro). Un cappuccino anche 4. Un furto. Il trasporto pubblico e il cinema: 15 dollari a biglietto (11 euro)
La cosa più low cost?
I vestiti costano poco, soprattutto se vai nei negozi cinesi-asiatici. Con 50 dollari ti rifai il guardaroba.
Una cosa positiva del vivere in Australi?
Sei isolato dal mondo, vivi in un paese dove la regola d’oro è sbattersi il meno possibile e godersela il più possibile. No a stress e ansie, sì a divertimenti. La vita è migliore in tutti i sensi, è tutto organizzato meglio e il governo ha un grande rispetto dei cittadini. Non come da noi. Ma soprattutto, sei libero di vivere la tua vita senza condizionamenti. C’è un grande rispetto per l’individuo, sei libero di farti gli affari tuoi, non vieni mai giudicato. E’ un modo di vivere diametralmente opposto a quello italiano.
Una cosa negativa?
Non c’è storia. L’Australia sta ancora cercando di costruirsi una personalità sua e lo fa emulando Inghilterra e Usa. C’è una grande confusione di valori e tradizioni. Il sesso è visto davvero come un divertimento e farlo anche al primo appuntamento è di moda. Sono abituati alla vita facile, ad avere tutto e subito. In tutti i sensi. Se sei una ragazza all’antica, fai davvero fatica a metterti con un australiano.
La consiglieresti ad un amico per viverci?
Assolutamente. E’ come la Panda, se non ci fosse bisognerebbe inventarla.
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