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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 15, 2016
Tokyo é una fonte inesauribile di architetture moderne di alto valore, e secondo me le più interessanti sono quelle di Kengo Kuma: i suoi progetti combinano in modo straordinario la tradizione delle architetture in legno giapponesi con le architetture moderne.
Essendo Tokyo sconfinata, vi proporrò un elenco delle sue opere più belle divise per quartieri in modo che siate liberi di inserirle a piacimento nel vostro giro.
Tourism information centre Asakusa
Quando arrivate a Asakusa, appena usciti dalla metro, non potrete non notare la torre dell’ufficio turistico. Vi consiglio di fare subito tappa lì, troverete degli spunti molto interessanti per il vostro giro e soprattutto, salendo all’ultimo piano della torre, avrete una vista magnifica di tutto il corso principale che porta verso il tempio.
Già al primo sguardo noterete di non essere davanti ad un edificio ordinario: lame verticali di legno sono scandite da piani orizzontali e da inclinati piani di metallo nero. Ciò che rende interessante questa composizione é il rapporto tra esterno e interno: dove all’interno c’è un piano gradonato o un soffitto inclinato, all’esterno in facciata vediamo queste inclinazioni: entrate e divertitevi a scoprire queste analogie! Si, in effetti solo io mi diverto così, per cui entrate e sarete immersi in un’atmosfera speciale.
SunnyHills Omotesandō
Mentre fate shopping in una delle vie più in di Tokyo fermatevi a prendere dolcetti di mela e una bevanda thailandese al sunny hills, é gratis oltretutto. Quando nel corso principale di Omotesandō avrete sulla destra Prada, girate subito a sinistra, a pochi minuti di cammino vi troverete questo groviglio di legno che ricorda molto un nido, ecco SunnyHills, non potrete sbagliarvi!
Qui Kengo Kuma ha dato il meglio di sé: combinando la millenaria tradizione giapponese in incastri di legno con l’utilizzo di nuovi software di progettazione 3d, ha realizzato un edificio unico nel suo genere. Ovviamente, per la felicità del mio ragazzo, mi sono divertita a scoprire i vari tipi di incastro e il funzionamento della facciata, mission impossible! A questo punto non potete non entrare: gli insoliti giochi di luce che si formano all’interno sono unici, vi consiglio anche una tappa pipì: il bagno é bellissimo.
Nezu Museum Omotesandō
Tornando ad avere il negozio di Prada sulla destra e proseguendo, vi troverete di fronte a una lunga parete di canne di bamboo: il Nezu museum. Nonostante le opere all’interno siano per veri estimatori di storia e oggetti storici giapponesi (non é il mio caso) non ho potuto resistere ad entrare! Solo il giardino interno vale il prezzo del biglietto: non potevo credere che il centro di Tokyo, così densamente costruito, potesse ancora ospitare un così vasto giardino: un’oasi di pace e tranquillità all’interno di un quartiere dinamico e caotico.
Superato l’ingresso, delimitato dalla parete in bamboo, vi troverete nel cortile d’accesso al museo (notate l’ingegnoso sistema per lasciare gli ombrelli) qui vi renderete veramente conto di come sia fatto l’edificio, una semplice struttura coperta da un tetto a capanna che ricorda le tipiche costruzioni giapponesi, il tutto in stile moderno: grandi vetrate e tetto metallico sottilissimo. Entrando, l’atmosfera cupa dell’interno del museo, farà volontariamente contrasto con il luminoso e rigoglioso giardino esterno. Inutile dirlo mi é piaciuto un sacco.
Daiwa Ubiquitous Computing Research Building
Se a questo punto vi siete appassionati come me di Kengo Kuma sarete costretti ad andare a visitare anche quest’ultima meta. Purtroppo non é in una zona che di solito si inserisce in un tour di Tokyo, però é nell’area dell’università, ben servita dai mezzi, a me non é dispiaciuto perdermi per il campus. Dico perdermi perché nessuno sapeva dove fosse questo edificio per cui, in tipico stile giapponese, tutti quelli a cui chiedevamo, pur di non dirci di non saperlo, ci indirizzavano in punti sbagliati del campus. Una volta presa la direzione giusta non potevamo non riconoscerlo: un ammasso ordinato di scaglie di legno montate su una facciata dalle molteplici inclinazioni.
L’intenzione era proprio quella di staccarsi dalle massicce costruzioni del campus in mattoni e cemento per realizzare un’architettura dalla percezione più leggera e accogliente, certo é che se nessuno sapeva della sua esistenza non so quanto l’edificio abbia colpito.
Il bar al piano terra é veramente molto carino ma vi consiglio di fermarvi solo se siete dei veri amanti della macha e dei dolcetti giapponesi, ha prezzi improponibili! Noi ci siamo fermati e il mio ragazzo mi rinfaccia ancora oggi la colazione come la più cara della sua vita, quanta ingratitudine.
Ovviamente il Giappone é una fonte inesauribile delle architetture di Kengo Kuma, ma penso che queste siano quelle principali e più abbordabili per un giro turistico.
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