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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 10, 2012
Ho vissuto a Madrid da febbraio a ottobre 2011 e nei sette mesi passati là, oltre che lavorare per la mia tesi, ho avuto modo, grazie ad amici e alla mia curiosità, di scoprire tante piccole realtà che sfuggono spesso alle guide più scrupolose. Farne una guida sarebbe impossibile visto il fermento della città, se ne dovrebbero stampare una nuova ogni due mesi.
In pieno stile Lonely Planet proverò a descrivervi un mio personalissimo itinerario, che in realtà potrebbe essere considerato un prolungamento naturale di quello riportato in molte guide turistiche. Pronti? Partiamo.
In calle Embajadores si trova un edificio del governo madrileno chiamato Tabacalera, ex manifattura tabacchi dismessa e per anni abbandonata, ora centro culturale. Dire che l’aspetto inganna è dire poco, l’ingresso scoraggia ad entrare, ma quello che c’è dentro ripagherà il vostro atto di coraggio. L’interno della Tabacalera mantiene ancora il suo aspetto stile anni ‘30 di fabbrica in rovina ma ospita numerose attività culturali notevoli grazie ai suoi ampi spazi. Per molti mesi ha ospitato una mostra fotografica chiamata “Laberinto de Miradas“, il tema principale era l’immigrazione dei popoli ispanici nel mondo. La mostra era un labirinto nel vero senso della parola, diviso in aree tematiche. Chiaro che l’ingresso al centro è gratuito.
Spostandoci lungo Ronda de Valencia, direzione stazione di Atocha s’incontra la Casa Encendida, vera e propria fucina di arte. Questo edificio finanziato dalla Caja Madrid, propone mostre, corsi, seminari, attività, performance, spettacoli, cineforum, musica, teatro, attività per bambini, ovviamente tutto rivolto al sociale all’ambiente. La Casa Encendida organizza trimestralmente corsi di fotografia, rigorosamente analogica, a prezzi che non superano mai i 50€ per settimana, dandoti poi la possibilità di utilizzare i loro laboratori di sviluppo gratuitamente. Ci sono anche corsi di informatica sia di base (word,excel etc.) che a livelli avanzati (tutta la suite di adobe, abetlon, protools, final cut.. scusate se è poco.), corsi per bambini (ricordo per esempio la realizzazione di un programma radiofonico per bambini al di sotto dei 12 anni), seminari sull’ambiente ed ecosostenibilità.
I corsi possono essere intensivi il fine settimana o spalmati su 5 giorni. L’unico problema sono le lunghissime liste di attesa (le classi sono a numero chiuso max 20 posti) è probabile che se tardate con l’iscrizione poi vi tocchi aspettare mesi o addirittura il trimestre successivo per partecipare al corso. Se avete la fortuna di essere nelle prime “classi” andate subito ad accendere un cero nella chiesa dell’Almudena. Alcuni corsi sono ad accesso limitato e dovete inviare il curriculum vitae: si tratta di corsi sempre tenuti da professionisti del settore a livello mondiale.
Poco più a sud (linea gialla della metro, fermata Legazpi) c’è il Matadero un’area di circa 150.000 metri quadri (un villaggio praticamente) che il comune di Madrid sta piano piano rimettendo a posto e restituendo alla città con spazi utilizzati per eventi culturali di tutti le tipologie: in giugno c’è per esempio El dia de la musica Heineken, che non è come l’Heineken jammin’ festival, ma piuttosto come il MEI, una due giorni di musica indipendente proveniente da tutto il mondo con gruppi emergenti e non, stand di etichette musicali e mercatini. Quest’anno sono riuscito a vedere Anna Calvi, Toro y moi, The pain of being pure at heart e Wildbest per 15 euro in tutto. Il Matadero ospita nei suoi spazi due teatri uno dei quali enorme.
Continuando lungo Ronda de Valencia s’incontra il museo Reina Sofia, (il mio museo preferito, ndr), che è descritto in tutte le guide in tutti i modi possibili e immaginabili quindi non ve lo descriverò. Un paio di consigli però ve li voglio dare: il museo ospita spesso mostre temporanee che da sole valgono il prezzo del biglietto quindi informatevi sul sito. Il Reina Sofia è un museo statale ed è quindi gratuito tutti i giorni dalle 17 fino alla chiusura, oltre al sabato pomeriggio e alla domenica. Il Reina Sofia, offre la possibilità di utilizzare la sua biblioteca, ottimo luogo per studiare, leggere. La sala studio si trova nella parte posteriore del museo, quella nuova.
Continuate per il Paseo del Prado, fermandovi al Prado, museo dai toni oscuri con la più grande collezione di Goya e Velasquez del mondo. Anche il Prado ha il suo giorno a entrada libera la domenica pomeriggio. Non fatevi scoraggiare dalla coda che può allungarsi anche per una cinquantina di metri, normalmente è molto rapida quindi non aspetterete più di 15 minuti.
Poco più avanti si trova invece il Thyssen-Bornemisza, collezione privata dei signori Thyssen: il prezzo del biglietto è di circa 8 euro intero, essendo privato non aspettatevi il giorno con ingresso gratuito, l’attesa potrebbe essere molto lunga.
Salendo lungo Calle de Alcalà s’incontra il Circulo de la Bellas Artes de Madrid, edificio di sette piani: molte guide parlano del suo caffè che sta al piano terra, io vi consiglio invece di andare direttamente al mirador (terrazza al settimo piano). Il prezzo biglietto è di 1,5 euro però la vista è magnifica: si ha una panoramica della parte ovest di Madrid fenomenale soprattutto nelle giornate di sole. Se siete fortunati, potrete che trovare delle piccole mostre degli studenti dell’accademia. Il circolo ospita mostre di arte contemporanea nei vari piani, a pagamento.
Il mio paseo idéal termina in Plaza de Cascorro 1, 3° piano, dove abitavo io. Qui troverete belle opere d’arte e soprattutto bella gente. Impossibile rinunciare, anche se si ha poco tempo a visitare Plaza Mayor, Puerta del Sol, Gran Via etc.. però anche questi posti hanno qualcosa di speciale. Varrebbe la pena anche ritornare a Madrid solo per visitarli, organizzandosi prima e vedere cosa hanno da proporci. Se invece pensate di fermarvi a lungo come ho fatto io, saranno sicuramente ottime alternative per vivere Madrid.
Mi avevano avvertito del pericoloso fascino di Madrid e raccontato strane leggende di persone che sono partite e mai più tornate. Puoi starci un’ora o un anno ma se respiri l’atmosfera di questa meravigliosa città ci lascerai un pezzo di cuore sicuramente. Madrid me matta.
Guest post di Andrea. Le foto del post sono sue (ma non tutte) ^_^
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E’ passato del tempo da questa recensione. Oggi anche il museo Thissen ha il suo giorno di ingresso free! E’ il lunedi pom.!
Grazie per la tua precisione, in effetti sì, era la fine del 2011 quando è stata scritta :)