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Goldenes Dachl: l’attrazione principale di Innsbruck racconta la sua storia

2 minuti di lettura
Viaggio nell'accogliente Innsbruck alla scoperta della storia e delle origini di Goldenes Dachl: anche detto il "Tettuccio d'oro".

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Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 12, 2018

In questo post scopriamo la storia e le origini di una città – Innsbruck – attraverso la sua principale attrazione: Goldenes Dachl, anche detto il Tettuccio d’oro.

La storia di Innsbruck

Passeggiando oggi nel centro di Innsbruck non si coglie un’atmosfera di eccesso e sfarzo, quanto piuttosto di quiete, tepore e accoglienza.

Le piazzette, le montagne di sfondo, i Wintergarten che sporgono dalle case più antiche e che raccontano di stanze calde e accoglienti. Il profumo della cannella delle decorazioni natalizie 365 giorni l’anno.

Ma l’imperatore tirolese più conosciuto, Massimiliano I, aveva della sua città un’idea completamente diversa e voleva manifestarla attraverso il lusso sfrenato, lo sfarzo e l’eccesso decorativo.
Scelta azzardata per il giovane Conte prodigio, il Wunderkind, che era cresciuto secondo una rigida e severa educazione alla parsimonia.

Aveva studiato il tedesco, l’italiano, il francese. Si era preparato a governare un paese chiave per le politiche europee del tempo, addestrandosi all’arte della guerra.
Eppure sembrerebbe essere stato incapace di gestire le proprie finanze, al punto da prendere in moglie Bianca Maria, figlia di Gian Galeazzo Sforza, solamente mirando alla dote e alle risorse di cui era ereditiera, condannandola così ad una vita di infelicità.

Le origini di Goldenes Dachl

Alle porte del nuovo secolo, nel 1500, ordinò la costruzione di una balconata sul lato principale della Neuer Hof, affacciata sulla piazza, che fosse il suo palcoscenico sulla folla.

La fece affrescare con soggetti e richiami alla nobiltà della sua casata, di quella della moglie, la milanese Bianca Maria Sforza, e con 2657 tegole dorate, che hanno regalato al simbolo cittadino l’appellativo di Goldenes Dachl, Tettuccio d’oro.

Oggi, in Herzog-Friedrich-Straße al numero 15, si ha accesso alla mostra permanente che racconta al visitatore la tormentata storia di Massimiliano I, delle sue folli spese di propaganda e del Medioevo nella regione del Tirolo.

Questo territorio era allora scenario di importanti lotte di potere: tutto ciò viene raccontato attraverso stampe e litografie d’epoca, documenti e immagini d’archivio, abiti, armature, oggettistica dell’epoca e numerose curiosità.

Bambini al Tettuccio d’oro

Nessuna storia è noiosa o difficile se spiegata ai bambini nel modo giusto e risvegliando il loro interesse. La storia di Massimiliano, così complessa e articolata, viene semplificata nelle stanze del museo attraverso componenti interattive e giochi manuali che consentono anche ai visitatori più giovani di fare un’interessante esperienza nella storia del luogo.
Per i più piccoli è predisposta una stanza nel percorso di mostra dove sono a disposizione disegni, giochi e materiale didattico.

Accesso al Goldenes Dachl: orari e costi

Il museo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, la quota d’ingresso è di 5€.
Sono disponibili, incluse nella tariffa, audioguide in inglese, francese, italiano, spagnolo, russo e naturalmente tedesco, per approfondire questa affascinante vicenda in ogni suo dettaglio.

Come arrivare al Goldenes Dachl

Il Tettuccio è nel cuore della cittadina di Innsbruck, impossibile non vederlo o non passarci davanti almeno una volta durante il soggiorno.
Bisogna ricordare però che si trova all’interno della Altstadt, la città vecchia che è interdetta ai mezzi.

Per chi arrivasse con mezzi propri l’ideale è imboccare l’Innrain, ovvero il lungo fiume, optando per un parcheggio (a pagamento) nella zona della Maktplatz.

Per chi giungesse in treno, la soluzione più pratica è il bus, dalla stazione Ibk Hauptbahnhof al centro Congressi: meritevole a sua volta di una visita e a due passi dal Goldenes Dachl.

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Informazioni sull'autore
Sostenitrice del “bagaglio a mano sempre e comunque”, adora viaggiare leggera. Ha un debole per i paesaggi mediterranei, per la birra austriaca e per gli itinerari culturali. Archeologa di formazione, lavora oggi a Milano come guida turistica ed educatrice museale, ma ama uscire spesso dal traffico cittadino per lunghi percorsi in moto con Simone. Amante della natura, dell’arte e della buona cucina definisce il Viaggio “il suo unico vizio”.
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