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Questo articolo è stato aggiornato il Settembre 25, 2014
Icona del panorama artistico messicano, protagonista di una vita travagliata e sofferta ma vissuta con intensità: lei è Frida Khalo e solo a Coyoacan, Messico, è possibile visitare la casa in cui ha vissuto: Casa Azul.
Raggiungere Coyoacan con la metro è semplice: dieci fermate circa e sarete arrivati. A solo una manciata di chilometri da Città del Messico, l’atmosfera cambia completamente, le vie sono tranquille e piene di alberi, le case sono basse e colorate e molto spesso hanno giardinetti curati e maggioloni anni ’70 parcheggiati in bella mostra. Il cuore del centro cittadino è Plaza Hidalgo, alberi curatissimi, panchine, ambulanti e colori; tutto intorno localini, negozi e la Parroquia di San Juan Bautista che ha un chiostro di colonne toscane da non perdere.
Noi abbiamo trascorso a Coyoacan due giorni perchè meno caotica di Città del Messico, e amiamo ritmi più lenti, ma la si può tranquillamente visitare in giornata. Dormire a Coyoacan è più caro che in altri posti, infatti è qui che abbiamo speso di più in assoluto in questo viaggio: Hostal La Casa del Tekolote (1 camera matrimoniale per due notti, con 1 pasto a scelta, euro 90,00).
Il Tekolote è un ristorante tipicamente messicano, i proprietari sono gentilissimi e hanno 3/4 camere in una casa a pochi metri dal ristorante. Vi ci porterà il proprietario stesso quando arriverete e vi lascia le chiavi per tutto il tempo necessario; sarete quindi totalmente indipendenti. Premetto che non c’è nulla di affascinanate in questo hostal (a parte che è pulito); la camera è una delle più grandi che abbiamo avuto, con tanto di (inutilizzata) cabina armadio e il bagno privato. Wi fi presente e anche TV, a chi interessa. Ideale per le famiglie, la nostra matrimoniale era in realtà un 4 posti letto. La posizione è strategica: si trova a soli 500 m dal centro cittadino e 600 m da Casa Azul.
La casa la riconoscerete immediatamente: si presenta come un unico grande e lineare blocco azzurro. L’ingresso è piccolissimo e il solo biglietto non vi da diritto a fare le foto, per questo dovrete pagare un supplemento. Appena entrati sarete catapultati in un rigoglioso giardino che vi introduce nella casa. La prima sala è dedicata ai ritratti della famiglia Khalo per passare poi nella sala da pranzo: contenitori in terracotta dell’epoca e utensili vari utilizzati dai coniugi Khalo/Ribera in un tripudio di giallo e azzurro. La parte più bella della casa si trova al piano superiore: ci sono sia la studio in cui Frida dipingeva sia le due camere da letto.
Su uno dei due letti trovate la maschera funeraria e le sue ceneri, raccolte in un contenitore a forma di ranocchio. Tutto profuma di fascino e storia e per chi conosce la vita della pittrice sarà come leggere un libro di poesia con tanto di immagini… tutte le stanze sono zeppe di oggetti che collezionava, dei pennelli usati per dipingere, dei tubicini di colore, la sua sedia a rotelle, lo specchio posizionato sul soffitto per gli autoritratti, la collezione di farfalle, i libri di arte e storia messicana e una volta usciti dalla casa, potrete visitare l’esposizione temporale (salvo variazioni fino alla fine di settembre).
Si tratta di una toccante esposizione di abiti scoperti solo nel 2004 in casa Azul, dal titolo “L’apparenza inganna”. Vengono mostrati i vestiti usati dall’artista per nascondere la menomazione fisica. Questa parte, insieme alla parete in cui sono esposti invece i bustini e le protesi che portava sotto i vestiti, sono quelle che più danno un’idea della sua fisicità, delle sue dimensioni di piccola ma grande guerriera.
Per chi vuole ammirare le sue opere, il 20 settembre è stata inaugurata a Genova una mostra dedicata all’artista e a suo marito Diego Ribera, un’esposizione di 120 opere dei due coniugi che cercherà di spiegare qual era il legame profondo che li univa e che ha condizionato non solo la loro vita, ma anche la loro espressione artistica e la storia messicana.
La mostra sarà ospite a Palazzo Ducale fino all’8 febbraio 2015.
“Aspetto felice la partenza e spero di non tornare mai più” Frida Khalo
Foto di LWYang, momo, Jason Tester Guerrilla, Henrique Costa
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