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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 5, 2013
Filucudi me la sono sorseggiata come un bicchierino di Malvasia, vino tipico delle Eolie. Me la sono sorseggiata piano piano, prendendola a piccole dosi, lasciandomi cullare dal suo colore inteso e dal gusto forte e dolciastro.
Filicudi me la sono vista sbucare in mezzo a quella nuvola di cielo e mare come un puntino verde, sempre più intenso e sempre più forte. Poi d’improvviso l’ho vista tutta: un verde intenso, quasi come quello che usavo da bambina per colorare le chiome degli alberi.
Prima di toccare terra, grazie al Tour organizzato da Imperatore Travel ho fatto il bagno in prossimità delle Spiagge delle Punte, dove l’acqua è limpida e fresca che sembra essere tornati indietro nel tempo. Un primo assaggio, giusto per bagnarsi le labbra e stuzzicare la mia curiosità
Dopo il pranzo a bordo a base di arancine ed insalata eoliana, sono pronta al grande incontro: Filicudi si presenta timida e silenziosa, proprio come Alicudi. Un porticello piccolo con i pescatori dai visi pietrificati dal sole e dalle intemperie, una mandria di turisti volteggia lungo il corso dell’Isola.
Ci affidiamo anche in questo caso alla mulattiera in direzione del Villaggio Neolitico. Il percorso è fatto di silenzi intervallati dal rumore delle navi e degli aliscafi che giungono a Filicudi. La natura fa da padrona della strada, lasciando lo spazio adatto ad i suoi abitanti per viverci. Il cielo decide di licenziare le nuvole e lasciarci ammirare il paesaggio filtrato dai soli raggi di sole: improvvisamente i colori tornano vivi e vivaci che sembrano essere vestiti a festa. Lo splendore del paesaggio distrae me ed i miei compagni di viaggio che alla fine non abbiamo più tempo per salire fino al Villaggio.
Salita in aliscafo mi stavo gustando l’ultimo sorso di Filicudi. O quasi, perchè non era ancora finita: c’è la Grotta del Bue Marino. La sua straordinaria bellezza naturale mi mette in soggezione e mi zittisce: l’ancheggiare delle onde che si infraggono sulla roccia hanno la stessa eleganza di una donna sui tacchi; il blu mi mostra tutte le sue sfumature, mentre le rocce splendono nella loro forza secolare. Mi spiegano che fino a qualche tempo fa, la Grotta era il luogo preferito dalle foche monache per la deposizione delle uova. Il nome della grotta nasce per il “verso” dello sbattere delle onde, simile al mugghiare del bue.
Scoprire Filicudi è stato proprio come sorseggiare un bicchiere di Malvasia: gusto unico ed intenso, dolce ma allo stesso tempo forte e selvaggio.
Per raggiungere Filicudi potrete consultare gli orari della Siremar e della Ustica Lines.
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