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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 27, 2013
I mercatini delle pulci sono senza dubbio tra le attrazioni più affascinanti di una città. Mentre davanti a un monumento è necessario sforzarsi di ripercorrere dentro di sé le vicende storiche che l’hanno reso grandioso, i mercatini delle cose usate conservano ancora quell’immediatezza che trasporta repentinamente e inevitabilmente nella vitalità di un’atmosfera antica e perduta.
La Fiera di Sinigaglia (non Senigallia) si svolge ogni sabato da più o meno 300 anni nel pittoresco quartiere dei Navigli vicino a Porta Genova, che dalle 9 alle 19 si anima della vitalità e dei colori di file di bancarelle che sembrano vendere cose a casaccio. Ancora dopo tanti anni, questa fiera senza tempo conserva un fascino particolare che viaggia tra l’antico e l’eccentrico, un’isola felice in mezzo all’elenco interminabile di negozi standard che affollano le vie principali di Milano.
Nel corso degli anni, la posizione della fiera è stata spesso cambiata, dalla Darsena al Naviglio fino ad arrivare in via Valenza, vicino alla fermata della metropolitana di Porta Genova, dove si trova tutt’oggi.
Questo mercato delle pulci è il più antico della città e affonda le sue radici nell’usanza che si è diffusa all’inizio del 1800 tra Lombardia e Veneto, della vendita di svariati tipi di oggetti usati: argenteria, attrezzature militari, grandi e piccoli arnesi.
Dagli anni ’80 la fiera dedicata unicamente alla vendita di cose usate e riciclate, ha cominciato ad assumere un nuovo aspetto, che la rende unica nel suo genere. Affianco alle bancarelle di vecchi orologi e oggetti usati, sono pian piano spuntate bancarelle punk dove i ragazzi nel pieno della loro fase ‘alternativa’ potevano trovare braccialetti con le borchie, piercing, borse di stoffa dai mille colori, jeans e pantaloni militari usati, oltre alle biciclette usate, o meglio, ahimè, rubate.
Nonostante oggi l’impronta punk si sia affievolita rispetto agli anni ’90, la fiera di Sinigaglia rimane un luogo in cui ci si reca per trovare cose antiche, oggetti di arredamento etnico oltre che a capi di abbigliamento e accessori inusuali. Un giro per queste bancarelle però, è anche una passeggiata all’insegna di stili e folklori che molto spesso non trovano spazio nelle vie più battute della città e che conservano quel gusto del passato che resiste alla modernità e alla conformità che inevitabilmente prende il sopravvento nei dintorni.
Se siete interessati a scoprire anche l’altra Milano, quella che esce dagli stereotipi di città dello shopping di lusso e della movida chic, allora non vi resta che passare un sabato ‘alternativo’ alla Fiera di Sinigaglia!
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