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Visitare l’Etna: consigli sulle migliori attività low cost

5 minuti di lettura
Tanti consigli per vivere un'esperienza a stretto contatto con la natura imponente del Vulcano più conosciuto e visitato d'Europa.

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Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 25, 2019

L’Etna è da sempre la meta più ambita e richiesta dai turisti in Italia e in Europa. Inoltre, sapevate che il 2019, inaugurato anno del turismo green, lento e sostenibile, ha come protagoniste le montagne?
In questo caso, addirittura, vi dico che vedremo primeggiare il nostro Vulcano su tutte le altre destinazioni.

Il vulcano più alto e visitato d’Europa

Ebbene sì, con i suoi 3340 metri di altezza, l’Etna si aggiudica il primato come vulcano più alto del continente europeo e con i suoi paesaggi naturali attrae ogni giorno una moltitudine di visitatori, internazionali e non, pronti a provare forti emozioni al suo imponente cospetto.
Sono numerose le attività escursionistiche che è possibile svolgere su questo Gigante Buono.

Quelle che vi proporrò in seguito (personalmente, da buona etnea!) sono sicuramente le due attività più entusiasmanti e complete per imparare a conoscere al meglio il Mongibello e, perché no, praticare nello stesso tempo un po’ di esercizio fisico in vista della bella stagione!

Trekking sull’Etna

Camminare è sicuramente il modo più diretto e d’impatto per entrare a contatto con la natura, per imparare a conoscerla e rispettarla; è per questo motivo che l’attività di trekking sull’Etna conquista il podio nella mia personalissima classifica delle migliori escursioni sull’Etna. Se il vostro obiettivo è allontanarvi dalla noiosa routine e dalla vita caotica e rumorosa della città, questo è il percorso che fa per voi!

Dopo aver deciso il punto di partenza: Randazzo (per la sua posizione strategica), partiamo alla volta dei meravigliosi scenari naturali e vulcanici che ci attendono.

Usciamo da Randazzo percorrendo la Strada Provinciale Etna Quota Mille e avanziamo fino a imboccare il sentiero che ci porterà alla prima tappa del nostro cammino. Ci voltiamo a destra e poi a sinistra, quella che vediamo è la medesima cosa: siamo circondati dalle sciare, nere come la pece, tipiche dell’Etna. Camminiamo ancora, osservando sempre quel paesaggio quasi extraterrestre, dritti verso le bocche eruttive del 1981, crateri formatisi durante una colata lavica così imponente da minacciare la distruzione del paese di Randazzo.

Passo lento, dunque, sguardo attento e puntato all’insù! Una volta giunti, abbiamo la possibilità di constatare di persona la profondità di questi inattivi crateri. Scattare delle foto qui è quasi obbligatorio!

Boschi e colate laviche

Camminiamo ancora e questa volta non vediamo solo sciare, ma la natura inizia a venir fuori, pavida, e si lascia ammirare: quello che osserviamo è un alternarsi di boschi – ora di pini ora di faggi secolari – intervallati da colate laviche antiche. Paesaggi sempre nuovi, che cambiano repentinamente, e diversi per vegetazione, colori e odori, ci accompagnano mentre il cinguettio degli uccelli fa da melodia di sottofondo a questa piacevole avventura.
Siamo fortunati e vediamo un simpatico animaletto sfrecciare davanti ai nostri piedi e lasciare le sue piccole orme: è un coniglietto selvatico (se sperate di scovare il gatto selvatico dell’Etna, invece, scordatevelo: è raro se non quasi impossibile).

Dopo circa 500 metri di salita, a tratti anche un po’ faticosa (ma niente paura, sarete ricompensati), giungiamo presso sconfinate distese laviche vecchie oltre mezzo millennio! Da questa posizione scrutiamo in lontananza e ci rendiamo conto che quello che vediamo all’orizzonte, azzurrino e placido, è il mare: incredibile!

La Grotta dei Lamponi

Ma lo stupore non si ferma mica qui, abbiamo un’ultima tappa da raggiungere, forse, la più incantevole. Timida e nascosta tra le vallate di lava, giace solenne una delle grotte vulcaniche più belle dell’Etna: la Grotta dei Lamponi. Mi raccomando, solo avendo la giusta attrezzatura e le dovute conoscenze, con le giuste precauzioni, potete incanalarvi nelle sue viscere! Con i suoi tre canali lunghi centinaia di metri e i meravigliosi stalattiti – detti anche “denti di cane” – questa è una delle più profonde gallerie di scorrimento lavico dell’Etna. La galleria si trova nel sito naturalistico dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 2013. Con gli occhi pieni di incanto e meraviglia, siamo pronti adesso a far ritorno a casa dopo ore di cammino, più consapevoli di quanta sublime bellezza possa Madre Natura celare e proteggere (insieme a noi, in fondo glielo dobbiamo).

MTB sull’Etna

Altre entusiasmanti attività volte a visitare il Vulcano sono, poi, le escursioni in mountain-bike sull’Etna. Non più i nostri piedi, ma la bicicletta sarà il tramite tra noi e la natura; non solo la voglia di avventura e scoperta, ma anche la fatica e la forza delle nostre gambe ci daranno la motivazione di proseguire imperterriti e decisi verso la meta, il tutto accompagnato da quel pensiero adrenalinico di sentire il vento addosso e vedere l’asfalto sgattaiolare sotto le due ruote.

Non abbiate paura di questo sconfortante preambolo, non c’è nessuna controindicazione nel salire in sella ad una bicicletta (anzi, secondo una ricerca, allunga la vita!).
Il percorso che vi propongo in seguito (il migliore, ve lo assicuro) vi porterà ad esplorare i punti naturalistici più suggestivi e importanti dell’Etna, tutti in un’unica giornata. La partenza, anche in questo caso è prevista a Randazzo (la mia città) e, dopo aver eseguito un controllo generale dei nostri mezzi, siamo pronti a pedalare.

Abbiamo proprio scelto una splendida giornata di sole, il compagno ideale per non farci cedere allo sconforto quando sarà il momento di faticare. Pedaliamo sotto il manto senza nuvole del cielo, la luce del sole ci irradia il volto. Iniziamo ad intraprendere la Pista Alto-montana, un percorso sterrato ad anello che conduce presso le mete che abbiamo scelto.

Pedaliamo senza renderci conto del tempo che è trascorso e giungiamo presso il Giardino Nuova Gussonea dell’Etna, un giardino botanico magnifico che ospita e salvaguarda solo specie vegetali etnee al fine anche di far conoscere e studiare la flora locale.

Ci inoltriamo e osservando tra le aree boschive riusciamo a riconoscere betulle e roverelle tra innumerevoli specie. Scattiamo delle foto, mettiamo tutto nel cassetto della nostra mente e ripartiamo. Il sole adesso è filtrato dalle fronde e il cinguettare lascia spazio al frusciare rilassante delle foglie sugli alberi e sotto di noi.

Muta ancora la vista paesaggistica, siamo arrivati nei pressi della frattura eruttiva di Monte Nunziata del 1843; sviluppatasi nel versante occidentale a quota 2300 metri, ha scatenato una colata lavica volta a minacciare il paese di Bronte. Sappiamo che alla base di questo apparato eruttivo si trova una grotta, camminiamo con lo sguardo attento e la troviamo: è la grotta di Monte Nunziata, una galleria di scorrimento lavico dall’ingresso ripido e franoso (circa 7 metri).

Ripartiamo e arriviamo nei pressi di Monte Spagnolo; la vegetazione sembra essersi infoltita. Ci imbattiamo nella più estesa e secolare faggeta dell’Etna e anche questo luogo sembra essere pronto e in posa per un servizio fotografico; non vogliamo deluderlo e lo immortaliamo in innumerevoli scatti.

Dopo non molto pedalare, notiamo nuovamente un cambiamento paesaggistico: di nuovo lava. Osserviamo le già descritte bocche eruttive inattive del 1981 e ad un tratto siamo vicini al Passo dei Dammusi, deserto e terra delle particolari e rare “lave a corda” (per la loro forma a corda) o “pahoehoe” (lave sulle quali si può camminare), curiose e dalla superficie simile a quella di una grattugia a causa dei cristalli inglobati al loro interno. Un paesaggio davvero fuori dal normale, non ci sono parole per descriverlo se non “WOW”!

A poca distanza troviamo infine la già citata Grotta dei Lamponi, ultima tappa della nostra fantastica avventura, faticosa, ma indubbiamente da ricordare.

Entrambe le due attività sono facili da svolgere in totale autonomia, ma, a chi poco conosce l’Etna e i suoi sentieri o a chi vuole vivere queste esperienze in assoluta sicurezza, consiglio di visitare il sito specializzato sicilynatureadventures.it e contattare guide tra le più esperte in zona che, oltre ad assicurare momenti di puro divertimento ed emozioni in mezzo alla natura, vi daranno tutte le informazioni necessarie per accrescere le vostre conoscenze su questo imponente Vulcano, il territorio in cui abita e la sua storia.

Perché indugiare ancora? Scegliete l’attività che più fa per voi, allacciate le scarpe, prendete il vostro zainetto preferito e andate incontro all’imponenza sublime della natura!

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Informazioni sull'autore
Spesso è molto difficile scrivere di sé, soprattutto per quelli che, come me, non amano troppo farlo. Spesso, però, è altrettanto molto importante provarci affinchè il mondo possa sapere di te. Mi chiamo Chiara e ho 21 anni. Sono nata a Catania e vivo in un paesino medievale ai piedi dell’Etna, Randazzo, che amo. Ho frequentato il Liceo Classico del mio paese e ne sono molto orgogliosa perché quella scuola è stata fondamentale per la mia crescita e per la formazione del mio carattere, mi ha trasmesso l’amore per la scrittura e la curiosità di sapere sempre e pormi continuamente domande. Mi piace l’arte e la letteratura, la musica e la natura. Amo scrivere e il mio sogno nel cassetto è riuscire a raccontare e descrivere in una sorta di “diario di bordo” tutti i luoghi del mondo.
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