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Escursioni in Calabria: trekking e canyoning

4 minuti di lettura

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Questo articolo è stato aggiornato il Luglio 29, 2013

calabria escursioni

Mangiare non è l’unica attività praticabile in Calabria. Anzi, nonostante quello che la fantastica serie web (e diciamolo anche l’esperienza) “Fiore Calabro” ci ha insegnato, in Calabria è anche possibile praticare delle attività sportive. Sappiamo tutti però che dopo l’attività sportiva c’è bisogno di integrare i liquidi (parlo di acqua ovviamente…) e gli zuccheri. E via quindi con i formaggi e i salumi.

Considerato quindi che delle prelibatezze regionali vi parlerò in altri post, volevo adesso raccontarvi di alcune attività sportive che potreste decidere di fare durante la vostra visita al parco nazionale del pollino. Nei giorni passati in Calabria grazie al Blog Trip Adventure, abbiamo provato il Canyoning, un classico trekking ed un’escursione in fuoristrada, grazie a diverse guide e a Raganello Tour, agenzia specializzata per la zona del parco.

Cito l’agenzia perchè per la maggior parte di queste attività, è obbligatorio e comunque altamente raccomandato l’affidarsi a guide esperte, considerato oltretutto che, la maggior parte dei sentieri, non ha indicazioni e che spesso è molto difficile raggiungere i punti di partenza se non si ha una macchina adatta. Molte strade infatti, non sono esattamente in condizioni di facile praticabilità e nonostante questo renda l’esperienza molto selvaggia… è meglio non rischiare la pellaccia andandoci da soli e senza attrezzatura adatta!

Canyoning alle gole basse del Raganello
Il Canonying alle gole basse della valle del Raganello, è stata tutta un’emozione! E ci sono vari graffi che lo dimostrano.
Questo sport consiste nella discesa di gole (canyon) scavate nel tempo da corsi d’acqua e si pratica percorrendo il torrente a piedi, senza l’ausilio di gommone o canoa, affrontando salti, tuffi, scivoli (denominati toboga) e, nei percorsi più tecnici, calate su corda sotto scroscianti cascate.
Sono previsti due itinerari, entrambi della durata di circa 4 ore (dipende anche dalla velocità del gruppo): il tratto alto (Gole alte o Gole di Barile), più selvaggio e meno antropizzato, con partenza da S. Lorenzo Bellizzi; quello basso (Gole basse), più tecnico ed ugualmente suggestivo, con partenza da Civita.

Noi novelli rambo cittadini abbiamo affrontato il percorso delle gole basse. Siamo partiti da Civita con la nostra guida Roberto De Marco ed un fuoristrada che ci ha portati all’ingresso del sentiero. Ognuno di noi è stato fornita una muta, un casco omologato ed una cintura con i ganci.
Abbiamo percorso un breve tragitto fino ad arrivare all’entrata delle gole e poi abbiamo iniziato la vestizione per trasformarci in piccoli rambo all’arrembaggio. Sulla vestizione un piccolo appunto… dovrete indossare i vostri pantaloni e maglietta sotto o sopra la muta.. scegliete sempre di indossarli sotto… a meno che non vogliate poi buttare il tutto nella spazzatura. Parola di chi ha commesso il primo grave errore ancor prima d’iniziare!! Sono necessarie anche scarpe da trekking o scarpe da ginnastica con suola di buona qualità e costume.

Una volta indossata l’armatura, inizia la scoperta delle gole basse e soprattutto l’avventura!
Il paesaggio è mozzafiato (il canyon è infatti sovrastato, per quasi tutta la sua estensione, dalle alte e strapiombanti pareti rocciose di Timpa di San Lorenzo, Timpa di Cassano e Timpa del Demanio, che in alcuni punti arrivano a 600-700 metri d’altezza), l’acqua freddissima, si scivola, ci si rialza, si guardano gli altri compagni pensando: ma la muta sta anche a me così male?? La risposta è sempre si. Anche chi non è uno sportivo convinto può godere di quest’esperienza, che è divertente ed emozionante e che consiglio assolutamente di fare!

I trekking
Trekking gole alte e tour in fuoristrada “il mondo dalle Timpe”
Provati dal torrentismo ma vogliosi di conoscere la zona, i miei compagni d’avventura ed io (fra una mangiata e l’altra) ci siamo dedicati a diverse attività fra le quali un trekking in fuoristrada per conoscere le Timpe (o anche speroni rocciosi) accompagnati dallo speleologo Nino LaRocca e dall’ archeologo Carmelo Colella (insieme anche a Giuliano di Raganello Tour, Il sindaco e l’assessore alla politiche agricole di San Lorenzo Bellizzi), che ci hanno raccontato la storia di queste montagne attraverso i ritrovamenti archeologici e le caratteristiche naturali. I nostri accompagnatori, oltre ad essere preparitissimi, sono anche attivamente impegnati a proteggere le zone dalla speculazione edilizia e fanno parte del progetto che vorrebbe far diventare il Parco Nazionale del Pollino patrimonio dell’Unesco.
Abbiamo camminato e ammirato paesaggi, ascoltato antiche leggende (prima fra tutte quelle di Marsilia), scoperto le antiche mulattiere. Ci siamo arrampicati per ammirare meglio le Timpe e abbiamo guardato come Nino si arrampicava all’antica usanza dei pastori che non molto tempo fa erano gli unici ospiti di questi luoghi isolati.
Per questo tipo di trekking si consiglia di contattare una guida ufficiale o un’agenzia specializzata come quella che ci ha accompagnati (proprio per l’assenza di percorsi segnalati e di servizi). Gran parte del Tour si svolge in fuoristrada, ma ci sono comunque dei pezzi che richiedono l’uso delle gambe.. e sono ripidi! Quindi non è consigliato a chi preferisce soltanto mettere i piedini sotto ad un tavolo.

La Grande Porta del Pollino e i secolari pini loricati
Avevo sempre sentito parlare di questo albero, il piano Loricato, ma ahimé, non avevo avuto l’occasione di vederlo dal vivo fino alla settimana scorsa!
Si trata di una specie di pino che si trova solo nelle montagne dell’Europa sudorientale e che ha una corteccia spessa e che si fessura in grosse scaglie dando all’albero l’aspetto della pelle di….. un dinosauro. Lo so, quest’ultima affermazione è veramente poco ortodossa… ma la fantasia mi ha suggerito questa somiglianza!
Sono spettacolari sopratutto quelli ormai morti che trasmettono comunque la loro forza e imponenza.
Anche per questo trekking vi consigliamo di contattare guide officiali anche se si tratta dell’unico trekking in cui abbiamo osservato percorsi segnalati.
Il trekking ha una durata di tre ore circa e permette di immergersi in una bellissima faggeta, prima di arrivare alla grande porta del pollino e ai pini Loricati. Il punto di partenza, dista circa un’ora e mezza da San Lorenzo Bellizzi e già solo la strada è tutta un’avventura!
Superati però il percorso in fuoristrada e la camminata (non è particolarmente difficile anche se ci sono dei punti più ripidi) si arriva alla grande porta (così perchè èun valico naturale posto a 1971 m slm) e si trattiene il fiato per lo spettacolo naturale che ci si para davanti.
Cielo, montagne, alberi e silenzio.
Ah! In un punto c’èra addirittura il segnale per la connessione internet. Twitter ci ha avuti anche da lassù.

Eccovi tutti i contatti

Raganello Tour (per tutte e tre le attività che abbiamo provato)
www.facebook.com/RaganelloTour

Nino Larocca –guida ufficiale
www.marsilia.eu

Parco Nazionale del Pollino
www.parks.it

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Informazioni sull'autore
Francesca 36 anni, calabrese di nascita, spagnola d’adozione. Viaggiatrice di vocazione. Due occhi (più quello della macchina fotografica sua grande compagna di viaggio) per guardare tutto quello che il mondo ha da offrirle e due gambe per muoversi seguendo le onde della sua passione.
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