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Questo articolo è stato aggiornato il Febbraio 17, 2017
Da sempre scettica all’idea di visitare Dubai, la città dei grattacieli e dello sfarzo eretta nel bel mezzo di un deserto e senza cultura, ne sono invece rimasta piacevolmente colpita durante la mia visita.
Per capire di più della cultura araba dovete spostarvi al nord della città. Lontano dal Burj Khalifa e Dubai Marina, nei quartieri di Bur Dubai e Al Fahidi troverete il volto più autentico e genuino dei cittadini comuni che muovono la Dubai dei sogni.
L’anima della città vi si schiuderà proprio qui. Edifici tradizionali, negozietti e gente modesta che conduce una vita non diversa dalla nostra. Basterà passeggiare tra i suoi viali per tornare con i piedi per terra, e ripensare la città degli sceicchi da un’altra prospettiva.
Imperdibile a Bur Dubai è il distretto storico di Al Fahidi, anche conosciuto come Al Bastakiya, considerata la capitale culturale di Dubai. Il complesso risale agli ultimi anni del 1800, ma fu smantellato negli anni Ottanta per aderire a un piano di sviluppo urbano, tuttavia l’area viene poi sottoposta a una riqualificazione per preservare il primo nucleo culturale della città. Passeggiando tra i suoi vicoli costeggiati dalle tipiche case in pietra, si respira la magia della terra del deserto, un tuffo nel passato in cui il tempo è scandito dall’inclinazione dei raggi del sole e il silenzio dei caldi pomeriggi.
Le strutture d’epoca del distretto ospitano oggi piccole gallerie d’arte e boutique, cafè e locali che, mantenendo intatta l’anima dei luoghi, creano un interessante mix di arte contemporanea e vintage.
Tra i vari edifici, vale la pena visitare il Centro per la Comprensione Culturale dello Sceicco Mohammed (SMCCU) dove è possibile toccare con mano tradizioni e costumi della cultura araba attraverso un fitto programma culturale che offre esperienze culinarie tradizionali, passeggiate guidate e tant’altro. Così come, la casa dello sceicco Saeed al Maktoum, uomo politico rilevante nella storia di Dubai, oggi adibita a museo che racconta la storia della Dubai nell’era pre-petrolio.
Qui potete anche concedervi dello shopping al tradizionale souq del quartiere: i raggi filtrano attraverso la copertura in legno, sotto cui si dispiega la vita quotidiana di un mercato arabo.
Per un assaggio della cucina tradizionale araba, l’Arabian Tea House è il posto giusto. Potete degustare piatti tipici, il classico tè arabo con i datteri o snacks su comodi divani all’ombra degli alberi, che ricreano l’atmosfera degli Emirati tradizionali. Il locale è una vera chicca.
Il quartiere è situato lungo il Dubai Creek, che vi regalerà un’altra superba immagine, soprattutto se vi recate nel tardo pomeriggio: i gabbiani volano bassi sull’acqua sfilando tra le dhow, le imbarcazioni tradizionali in legno, mentre sullo sfondo si stagliano palazzi sfarzosi.
Con pochissimi centesimi potete raggiungere Deira sull’altra sponda.
Perdendomi tra i vicoli di Al Fahidi, ho visto l’anima e il cuore di Dubai, che si schiude solo a pochi con molta cautela. Proprio perché difficili da penetrare, ti trattengono lì e non ti lasciano più.
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