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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 9, 2016
Troppo spesso le vacanze al mare sono sinonimo di spiagge affollate, con ragazzi che giocano a racchettoni svegliandoti con le loro urla, bambini che corrono ricoprendoti di sabbia. Per questo avevo qualche dubbio prima di prenotare una settimana in Croazia. Avevo scartato altre mete più gettonate, come la Sardegna e la Grecia, per via dei costi elevati nel mese di agosto, ma il consiglio di un amico che la Croazia la conosce bene mi ha convinto a trascorrere una settimana a Bol, piccola località situata nel tratto più a sud dell’isola di Brač.
I prezzi non sono stracciati, ma le spese sono nettamente inferiori rispetto a quelle che si dovrebbero sostenere per una vacanza simile a Formentera o a Santorini, per esempio. Con una serie di accorgimenti non è difficile trascorrere una settimana a Bol senza spendere una fortuna.
Come arrivare a Bol
L’opzione migliore ovviamente è quella di trovare un trasferimento diretto: dall’Italia si vola a Spalato senza scalo da Roma con Vueling o da Milano con Easy Jet. Io ho acquistato il biglietto per il volo da Malpensa un paio di mesi prima della partenza, spendendo circa 70 euro a testa con il solo bagaglio a mano (con un po’ di organizzazione si riesce tranquillamente a far stare tutto in uno zaino cabin approved).
Una volta atterrati a Spalato ci si deve spostare al porto, prendere il traghetto fino a Supetar, sull’isola di Brač, e da qui raggiungere la cittadina di Bol. I mezzi pubblici non sono troppo affidabili e le distanze non sono trascurabili: 40 chilometri dall’aeroporto al porto di Spalato, e altri 45 dal porto di Supetar all’hotel. L’opzione più comoda sarebbe quella di noleggiare una macchina, ma il costo si aggirava intorno ai 300 euro, ai quali ne andavano aggiunti quasi 50 per il traghetto. Ho scelto quindi di rivolgermi al servizio di trasporti Fox Transfer: un autista ci ha aspettati all’aeroporto e da qui ci ha portati al porto, dove abbiamo preso il traghetto per Supetar. Dopo nemmeno un’ora di navigazione, abbiamo trovato al molo un secondo autista che ci ha accompagnati all’hotel. Il costo è di circa 110 euro a testa per il viaggio di andata e ritorno, comprensivo del biglietto del traghetto. Sicuramente non è economico, ma è sempre più conveniente di un’automobile a noleggio. Chi invece preferisce avere a disposizione un mezzo di trasporto deve ricordarsi di prenotare il posto auto sul traghetto tramite il sito della Jadrolinija.
Dove dormire
La scelta a Bol è davvero ampia: per tutti i gusti e per tutte le tasche. Io ho prenotato l’hotel Bluesun Elaphusa Borac, parte di una catena con strutture in varie località della Croazia. È un albergo di fascia medio-alta: una settimana in trattamento di pernottamento e prima colazione è costata circa 1.000 euro. Anche in questo caso non è certamente tra gli hotel più economici, ma ha una serie di vantaggi che non mi hanno fatto rimpiangere la spesa: una camera spaziosa, pulitissima, con un ampio terrazzo con vista mare; la spiaggia privata con utilizzo di sdraio, ombrelloni e teli mare; la SPA con accesso gratuito all’area relax e all’idromassaggio e trattamenti a prezzi davvero bassi (scrub e massaggi a circa 20 euro); due piscine, di cui una scoperta e una coperta; lezioni di acquagym, yoga e pilates a diverse ore della giornata.
Non mancano comunque le strutture alberghiere che permettono di contenere un po’ i costi: sia il centro di Bol che il lungomare offrono una vasta scelta non solo di hotel ma anche di appartamenti a partire da 30 euro a notte: si possono visionare e prenotare direttamente tramite il sito ufficiale dell’Ente del Turismo di Brač.
Dove mangiare
Gli amanti del buon cibo non rimarranno delusi: ad ogni angolo c’è una konoba – l’equivalente delle nostre osterie – dove si possono mangiare piatti della tradizione croata con una spesa media che non supera i 20 euro. Noi abbiamo diviso le nostre cene in tre locali: il primo è il Plaza Borak, a due passi dall’hotel. Il piatto forte è la posizione sul mare: si mangia sulla spiaggia a lume di candela, assaporando calamari alla griglia e coda di rospo servita con patate al forno. Un altro ristorante si trova nel centro di Bol, nella via alle spalle della marina: Konoba Dalmatino è un piccolo locale con pochi tavoli di legno sistemati a ridosso di muro, lungo una via pedonale. Ottimo il tagliere di pršut i sir, prosciutto affumicato e formaggio di pecora, entrambi prodotti sull’isola. Per chi ha voglia di camminare, vale la pena di percorrere i due chilometri che separano Bol dal Mali Raj, che in croato significa “piccolo paradiso”. E in effetti questo locale con i tavoli sistemati nel giardino, tra ulivi e vasi di lavanda e rosmarino è veramente paradisiaco. Il menu non è da meno, con un’ottima offerta di piatti della cucina dalmata: oltre ai classici antipasti come il prosciutto e il formaggio, non si può perdere la peka, una sorta di stufato di verdure, carne e erbe aromatiche: il tutto viene cotto in forno a legna in un ispod čripnje, un contenitore dalla forma simile a quella di una cupola.
Gli innumerevoli chioschetti lungo la passeggiata o sulla spiaggia sono ottimi invece per il pranzo: vendono macedonie di frutta, frullati, panini e bevande per pochi euro.
Cosa fare
Chi ama passare la giornata in spiaggia è nel posto giusto: il litorale si estende per chilometri, con spiagge sia pubbliche che private (ossia degli hotel che si affacciano sul mare). A poco meno di due chilometri da Bol si trova il famoso Zlatni Rat, la spiaggia di 300 metri che occupa il promontorio più spettacolare della Croazia. La lingua di terra che circonda la pineta ha la particolarità di cambiare forma e colore a seconda delle maree e delle correnti. I più sportivi possono prendere lezioni di windsurf o di water ski in una delle numerose scuole sulla spiaggia.
Alla sera, prima di cena, una passeggiata lungo le vie di Bol è d’obbligo. È un paese dalle dimensioni ridotte, ma è uno dei centri più antichi dell’isola. Le strade lastricate e le case sono caratterizzate dal tipico colore bianco-sabbia, lo stesso del monastero domenicano di Bol, risalente al XV secolo. Parecchie le botteghe dove acquistare formaggi e salumi locali.
Al ritorno, la passeggiata che costeggia il mare è un susseguirsi di bancarelle che vendono un po’ di tutto: dalle onnipresenti imitazioni di borse e cinture di marchi internazionali, alle attrezzature da spiaggia. Se si presta attenzione però, non sarà difficile scovare almeno tre o quattro banchi che vendono prodotti di artigianato locale, tra cui bracciali e collane in legno di ulivo, o sapone all’olio di oliva.
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