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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 20, 2014
A pochi chilometri da Pistoia, si trova un borgo medievale che porta il nome d’arte dello scrittore fiorentino Carlo Lorenzini, Collodi, celebre per aver aver raccontato le avventure di Pinocchio, un personaggio delle fiabe che ormai all’estero è diventato un simbolo dell’Italia. Ma è davvero interessante visitarlo o è solo una trovata turistica?
Innanzittutto, se siete stati attenti, ho scritto che Collodi è di Firenze ma ha trascorso l’intera giovinezza in questo bel paese alle porte di Pescia, che ormai da anni è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Passeggiando per le sue viuzze, si riconoscono i segni del passato antico, in cui le guerre tra lucchesi e fiorentine per la conquista del territorio erano aspre.
Ci sono poi inoltre dei siti turistici di interesse, per grandi e piccini: ovviamente il Parco di Pinocchio per gli appassionati della fiaba, la Butterfly House per gli amanti delle farfalle e la Villa Garzoni con il suo ben conservato giardino all’italiana per chi non rinuncia ad una sosta culturale.
Cominciamo dal motivo principale per cui ci si ferma a Collodi: Pinocchio. Il parco tematico a lui dedicato è ormai aperto da decenni e mi ricordo bene le prime visite, quando da piccola, ero un po’restia ad entrare nella bocca dell’enorme balena. Si passeggia tra casette e personaggi della celebre favola, rivivendo le atmosfere del libro di Collodi.
Al Museo di Pinocchio sono esposti gli interessanti bozzetti delle illustrazioni alle diverse edizioni dell’opera e nella Biblioteca Virtuale, potrete scoprire come è diventato famoso nel mondo. C’è anche l’Osteria del Gambero Rosso, dove sono previsti menù speciali e uno spazio, chiamato il Paese dei Balocchi, riservato esclusivamente ai bambini. Ci son passata davanti tante volte, ma ancora non l’ho mai provata purtroppo!
Vengono poi organizzati workshop e laboratori tematici per i bimbi e non dimenticatevi il negozietto dei souvenir: oltre alle solite calamite e pinocchietti in legno, troverete delle vere e proprie chicche. Conservo gelosamente il mio zecchino in (finto) oro, come se anche per me fosse stato regalato da Mangiafuoco.
La Butterfly House invece vi farà cambiare ambientazione: uscite dal bosco incantato per arrivare in mezzo alla giungla equatoriale. In questa sorta di elegante serra, infatti, è stato ricreato un ambiente tropicale, nel quale centinaia di specie di farfalle abitano liberamente.
Qui, in mezzo a piante e fiori, le farfalle hanno trovato il loro habitat adeguato, poichè è stato assicurato un equilibrio biologico grazie all’introduzione di piccoli uccelli, che si nutrono di ragni ed insetti, altrimenti nocivi. Camminando nella Butterfly House potete osservare da vicino questo mondo colorato e saperne di più.
Si dice che una volta, prima dell’inquinamento industriale, Collodi fosse abitata da una grande quantità di farfalle e che adesso, con la Butterfly House, siano tornate a casa. Che sia una favola o no, è proprio un bell’ambiente da visitare, sia per le famiglie sia per gli appassionati di animali.
Il Giardino Corsini poi è uno dei più belli esempi di giardino all’italiana che potete ammirare nel nostro paese. Dal Cinquecento al Settecento, un rigoglioso bosco di caccia è stato trasformato in quest’opera architettonica che unisce giochi d’acqua, piante esotiche, grotte artificiali.
La Villa attigua è ancora in restauro e non è visitabile, ma il giardino è davvero un gioiello ed ancora una volta avvolto da un racconto popolare. Si narra che a tutte le coppie che riescano ad affrontare insieme il Labirinto, venga assicurato il matrimonio: beh, in questo caso, sta a voi rischiare!
Il Giardino ed il Parco sono aperti tutto l’anno, ma in bassa stagione occorre prenotare, se volete visitarli fra settimana. La Butterfly House chiude da 2 novembre al 28 febbraio, mentre nel resto dell’anno, osserva l’orario di apertura degli altri due: dalle 8,30 al tramonto.
Il biglietto intero cumulativo, in alta stagione, ha un costo di 21€ ed è quello che vi consiglio non solo per il risparmio, ma sopratutto per gustarsi una giornata da fiaba insolita e particolare.
Foto di Sonia Fantoli, Paolo Perini, Birgit Juel Martinsen, mstefano80, Giorgio Minguzzi, andrea castelli
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