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Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 16, 2015
Colson Whitehead scrive: “Cominci a costruirti la tua New York privata la prima volta che la vedi”
Camminare per Chelsea mostra, a mio parere, uno dei volti di New York più veri. Pochi turisti, tanta gente comune che al mattino presto corre a lavoro. Ragazze che si cambiano le scarpe davanti a grandi vetrate, lasciano le ballerine per i tacchi vertiginosi, uomini che tentano di allentare bottoni o nodi di cravatta imposti dall’ufficio. O semplicemente persone in fila davanti ad un negozio perché anche qui é periodo di saldi, o le signore che vanno in giro con le sporte della spesa.
Le grandi scale di ghisa, i palazzi neo classici e antichi hanno l’effetto della calamita, non riesci a staccare occhi e obiettivi da loro. Così cerchi gli angoli più caratteristici, i dettagli nascosti o quelli meno banali ed immagazzini sensazioni piacevoli, lontane da quelle frenetiche delle grandi strade e dei cantieri. É qui la nuova New York. Ovvero quei distretti un tempo considerati sobborghi nei quali si lavorava solamente e che adesso, dopo una grande riqualificazione, sono diventati luoghi di culto di tutte le amanti dello shopping e dei telefilm.
Antichi luoghi di incontri furtivi tra omosessuali e i magazzini dove si impacchettavano le carni sono diventati altro. I segni delle vite precedenti di questi luoghi sono però visibili e magnifici. C’é da dire che veder trasformato un vecchio magazzino decadente, un ex biscottificio per la precisione, nel Chelsea Market é stata una grande scoperta. Ogni negozio mette in mostra i vari mestieri, i laboratori infatti sono alla vista di tutti. Dalla pasticceria al fornaio, al pescivendolo all’ortofrutta. E poi ci sono ristorantini e negozietti di ogni tipo, perfino un import tutto a base di prodotti alimentari Made in Italy.
Ricercatissimo è il pesce fresco, in particolare le aragoste del Maine di diverse pezzature. E’ un luogo estremamente affollato quindi per mangiare bisogna adattarsi ed accontentarsi di un posto in piedi o di tavolini in condivisione. Ma è anche questo aspetto a renderlo così speciale!
Stessa cosa é stata fatta per le macellerie del Meatpaking diventate boutique e locali alla moda. Niente grattacieli peró, niente store mega galattici, niente luccichii. Bellissima zona da vedere, ma soprattutto da vivere, rilassata, non caotica, molto umana.
Ancor di più è stato fatto per trasformare High Line. Ovvero la vecchia ferrovia in disuso diventata parco sopraelevato dagli ampli giardini che si mischiano ai binari e alle strettoie.
I newyorkesi hanno trovato un modo intelligente per recuperare delle strutture in abbandono e riempirle con panche e lettini per prendere il sole e leggere o dove trovare refrigerio con freschi pavimenti di acqua corrente.
Tutte le principali costruzioni di Manhattan sono incredibilmente ben visibili camminando, a 10 metri da terra, tra i giardini, le sculture, e le mostre a cielo aperto che accompagnano questa particolare passeggiata. Empire, Chrysler, Statua della Libertà, Freedom Tower emergono tra i diversi scorci. Il percorso attraversa palazzi fatiscenti ed occupati e altri nuovissimi.
E qua e la, disseminati nei dintorni, i set di Sex and the city: la casa di Carrie in Perry street, la Magnola Bakery con i suoi cupcake al caramello e Pastis il ristorante dove la stessa Carrie cena, nella sesta serie, con il russo prima di partire per Parigi.
Lasciare i vicoli stretti e le brownstones di pietra scura con le scalette davanti non é stato facile per la quiete e la tranquillità che trasmettono.
Note a margine: i newyorchesi sono gente gentile e per bene. Hanno il gene dell’accoglienza che noi stiamo perdendo.
Che sia il tassista o la commessa c’è sempre qualcuno che ti augura buongiorno o ti dice enjoy. I camerieri sono sempre disponibili alle spiegazioni e per strada o nei grattacieli incontri sempre qualcuno pronto al sorriso. Anche la ragazza che corre veloce al lavoro e con la quale “ti scontri” vicino all’ingresso di Chrysler Building. O il ragazzo cinese che nel suo taxi appena capisce che sei italiano di Milano ti chiede per quale squadra di calcio tifi.
Ogni tipo di diversità è accolta e diventa parte integrante del tessuto della città. Gay e lesbiche si comportano come qualsiasi altra coppia. Ispanici, italiani, afro americani e altri mille popoli possono trovare integrazione senza problemi.
New York è una città dove è facile sentire che hai nuove occasioni che poi non sia facile coglierle e che siano veramente raggiungibili da tutti è ben altro discorso.
Foto di Paul Arps
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