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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 26, 2014
Campo di Giove è una piccolo gioiello immerso nel Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo. Conta circa 800 anime nei periodi non turistici, ma si affolla in alta stagione, triplicando letteralmente la propria popolazione. Si trova in provincia de L’Aquila e arrivare in paese è semplice e piacevole. Sia provenendo da nord che da sud la direzione è Sulmona, da cui dista pochi chilometri.
Fresco d’estate, innevato d’inverno: Campo di Giove è meta turistica praticamente tutto l’anno. Nel mese d’agosto ogni giorno si organizzano feste, manifestazioni, eventi, escursioni, mercatini vari. Nel periodo di Ferragosto, in particolare, numerosi turisti affollano del vie del paese colorandolo e ravvivandolo di voci e colori sempre nuovi e diversi. Ma è un turismo non frenetico, non fastidioso, non invadente: influenzato forse dalla calma e dalla pace che questo piccolo paesino riesce a trasmettere non appena vi si entri.
Rinomata stazione sciistica, anche d’inverno non conosce crisi. Una seggiovia e quattro sciovie salgono alle pendici della “Tavola Rotonda” della Majella sino ad una altezza di 2360 metri. La strada che porta verso Campo di Giove è, per quanto mi riguarda, una delle più belle mai attraversate. Non affollata, non larghissima ma abbastanza larga da non creare problemi di circolazione, contornata da alti alberi che assicurano frescura e lasciano intravedere un panorama mozzafiato, verde e giallo, di campi arati con balle di fieno in attesa di essere prelevate, dune collinette e tutt’intorno montagne alte e ricche di vegetazione.
L’Abruzzo è il polmone d’Italia e questa strada lo ricorda ad ogni metro percorso. Giunti in paese e parcheggiata la macchina nel parcheggio gratuito a ridosso del centro storico, la passeggiata a piedi è estremamente rilassante, sia in alta che in bassa stagione. Se si vuole godere a pieno di pace e tranquillità, è bene però evitare il mese di agosto; giugno luglio e settembre sono ideali per rigenerarsi al riparo da afa e frenesia. Se si preferisce stare tranquilli ma non troppo, se non si ama la calca e neanche la solitudine, allora il periodo giusto per visitare Campo di Giove è questo: l’agosto post ferragosto, quando la maggior parte dei turisti va via, ma qualcuno resta a godere ancora per un po’ dell’atmosfera del posto.
E’ bello sostare in uno dei tanti bar e negozietti in centro per rilassarsi e gustare i prodotti tipici locali, in particolare il Pan dell’Orso, una sorta di torta secca mielosa e un po’ speziata tipica di tutto l’Abruzzo. E per pranzo? I ristorantini in cui sedersi e mangiare sono tanti, due i migliori: La trattoria dell’Asinello e il Ristorante Pizzeria “Il Caminetto”.
Nella prima potrete scegliere tra le varie ed ottime portate a base di pesce freschissimo, nella seconda pizze e numerosi piatti a base di carni.
Nel mese di agosto, però, a causa del fermo biologico che vieta ai barconi di uscire a pesca in modo da far rigenerare la fauna marina, la trattoria dell’Asinello rimane chiusa.
Da Il Caminetto, sempre aperto, cortesia, pulizia, qualità ed abbondanza vi aspettano. La prenotazione è altamente consigliata visto che la fama del locale attira molti avventori!! Suggerisco inoltre di ordinare una portata alla volta, soprattutto se si opta per l’antipasto del caminetto (ci mangiano almeno in due persone, noi abbiamo mangiato in tre e alla fine eravamo così sazi da voler rinunciare alla pasta che avevamo già ordinato). L’antipasto suddetto è composto da un vassoio di salumi misti, un vassoio di formaggi secchi e freschi, un tris di zuppe (ceci, orzo perlato e soffritto), un vassoio di “caldi” (zucchina al forno, funghi ripieni, polpetta di pane e patate al sugo di maiale, parmigiana, frittatina) e per concludere un vassoio di fritti ( calzoncino con alici salate, calzoncino con prosciutto cotto, fiore di zucca in pastella, pizzonta con pomodoro).
Alla fine della fiera, io quasi avrei voluto rinunciare alla pasta ma ormai l’avevo ordinata ed ero curiosa di vedere come sarebbe stata. Avevo ordinato un piatto “alla Nicoletta” fatto di pasta fresca all’uovo con funghi salsiccia e zafferano, ma non essendo disponibile ho poi virato su maltagliati all’uovo con zucchine salsiccia fresca e ricotta: buoni ma ovviamente non troppo leggeri!
Ho spizzicato anche una forchettata di spaghetti alla chitarra al sugo di carne, anch’essi meritavano, soprattutto con la spruzzata di formaggio grattugiato finale! La grigliata della casa e il tiramisù pare siano buonissimi, io non riuscivo più a far entrare altro nello stomaco ed ho dovuto arrendermi alla stra-pienezza. E voi, riuscirete ad andare oltre il primo? Ve lo auguro caldamente, sono certa che ne varrà la pena! I prezzi? Beh, quindici euro il mega antipasto e tra gli otto e i nove euro i piatti di pasta direi che sono prezzi più che convenienti, tenute conto anche delle quantità di ogni portata.
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