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Questo articolo è stato aggiornato il Aprile 3, 2015
Cosa vuol dire attraversare la California on the road da nord a sud ?
Lo scopriamo assieme in questo tour lungo la freeway 101.
San Francisco è il punto di partenza e Los Angeles, a 600 e passa kilometri di distanza, è il punto di arrivo.
Dopo aver ammirato l’ultima volta il Golden Gate, colosso rosso, avvolto dalla nebbia, ci dirigiamo verso sud.
E la prima tappa, a circa due ore, è Monterey, un piccolo borgo di pescatori, con un bel molo affacciato sull’oceano, le vie strette e un’aria curatissima.
La costa offre paesaggi incantevoli, proprio come quelli descritti da Steinbeck (nativo di questa zona) nei suoi libri.
Ci sono scogliere a picco sul mare che in primavera ed estate di ricoprono di mille colori floreali. Inoltre è caratterizzata da ville hollywoodiane che si affacciano sul mare. La città ha due luoghi principali da visitare: il porto turistico e Cannery Row, la lunga e caratteristica passeggiata lungo l’oceano. Il porto è ben definito da un pontile sempre affollatissimo e costellato di negozietti di souvenir e ristoranti con cibi di mare. Spesso alcuni artisti si esibiscono all’entrata del pontile, ma l’attrazione principale sono i leoni marini che stazionano su alcune banchine galleggianti attaccate agli attracchi delle barche.
Lasciata la baia di Monterey il nostro itinerario puó proseguire nella zona chiamata Big Sur, un angolo di mondo da vedere. Spiagge bianchissime, rupi a picco, grandi ponti e la possibilità in lontananza, sulla sera, di vedere le balene che placide percorrono le acque del Pacifico.
La meta finale della prima giornata di viaggio é Morro Bay un piccolo paesino incastonato in un parco naturale caratterizzato da una grande roccia che si staglia davanti ad un porticciolo.
É strano come dopo aver percorso circa 330 chilometri i paragoni per i paesaggi californiani vengano tutti da ambienti molto europei, la campagna Toscana, i locali sul mare d’Irlanda, le alte scogliere che richiamano la Scozia.
La California che ci aspettiamo, dai retaggi cinematografici, fatta di lunghe spiagge, bagnini e surfisti è decisamente più a sud.
Al risveglio infatti facendo colazione ci accorgeremo, dalla condensa al pronunciamento di ogni parola e dalla nebbiolina sulla grande roccia, che il freddo é pungente. Questa cittadina è incredibile, sembra bloccata nel tempo, i pescatori che tornano con il pescato di primo mattino e le signore che vendono torte di mele sul vialetto di casa (non capita tutti i giorni di vedere scene così).
Ma pian piano che la freeway 101 si snoda tra le dolci colline coltivate a vite il cielo lascia i toni del grigio per aprirsi a quelli dell’azzurro.
Tappa intermedia sarà Santa Barbara con una delle missioni cristiane più antiche di tutta la zona con il suo lungo oceano pieno di palme, il molo brulicante di vita con pescatori, turisti, abitanti del luogo e una nutritissima comunità di pellicani (qualche gabbiano e alcuni leoni marini).
Poco dopo il panorama cambierà ancora e faremo i conti con il grande traffico losangelino e le sue autostrade a 9 corsie.
Los Angeles si sviluppa a perdita d’occhio. Se si pensa alla piccola isola di Manathan o al centro di San Francisco qui bisogna duplicare o triplicare le distanze.
Ad esempio dall’aeroporto ad Hollywood ci sono 100 minuti di viaggio e 3 linee di metro, ma, quando emergi da sottoterra, dopo aver attraversato le periferie dall’aria malfamata e le strade alla “Fast and the Furious”, ti trovi direttamente a calpestare le stelline della Walk of fame.
Ma torniamo on the road e sulla costa, perché prima di fermarsi e dedicarsi al resto delle attrazioni della città degli angeli, ci sono altre località da visitare.
Il clima in questa zona è semplicemente straordinario, con 325 giorni di sole all’anno e temperature quasi sempre gradevoli. L’unico neo è il cosiddetto May Grey consiste nella formazione di dense nebbie specialmente nelle prime ore del giorno e della sera nei mesi di maggio, giugno e luglio.
Ecco sentire freddo nella terra dei surfisti è l’ultima cosa che pensi ed invece é così, la brezza oceanica increspa le onde e fa sentire la sua presenza agli estremi della giornata. Indi oltre infradito e bikini ci vuole sempre qualcosa per coprirsi. Lo so, chi lo avrebbe mai detto ?
Con questa premessa il terzo giorno puó trascorrere dedicandosi all’oceano. Si puó attraversare il caos della spiaggia di Santa Monica con tanto di sosta ai baracchini del molo dove comprare fish and chips, giro sulla ruota panoramica, bagno tra le onde oceaniche e giochi da fiera di paese.
Successivamente si puó camminare tra i canali di Venice Beach o sulla front Walk incontrando la palestra dove si allenava Schwarzenegger, i venditori di mariujana, i negozi per i surfisti e la skate Plaza.
Le ultime due tappe possono essere Hermosa Beach, un tratto di costa di sabbia chiara e fine, ordinatamente sconfinato con le classiche torrette di salvataggio e il molo di Redondo Beach con il suo porticciolo pieno di piccoli stand gastronomici, di pellicani e gabbiani che si tuffano acrobaticamente in acqua e un tramonto di quelli che non dimentichi facilmente.
A questo punto sta ad ognuno proseguire il viaggio, continuare sulla costa e arrivare a San Diego, conoscere meglio in lungo e largo Los Angeles o pendere la strada del deserto.
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