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Bylakuppe: la città dei monaci tibetani in India

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Non sembra di essere in India eppure è proprio nello stato indiano di Karnataka che si trova la città di Bylakuppe, abitata in maggioranza da monaci tibetani.

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Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 15, 2016

Molti tibetani fuggirono nel 1959 dal loro paese in seguito all’invasione cinese, stanziandosi così a Bylakuppe, una graziosa cittadina indiana.

Se non si ha il tempo di recarsi in Tibet allora Bylakuppe è la località che fa per voi. Come ci si appresta a varcarla compaiono cartelli in tibetano, bandierine tibetane e monaci in tunica rossa rasati a zero con occhi a mandorla. Non esitate, entrate ed esploratela, vedrete studenti, scuole, monasteri e templi rigorosamente tibetani.

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Cosa visitare in breve tempo?

Il Monastero di Namdroling, costruito con soli 4 euro (300 rupie) da sua santità Pema Norbu Rinpoche e da monaci, che oggi sono diventati 5000. È un centro dove si insegna la saggezza e la compassione del Buddha. Potete vedere degli studenti aggirarsi per i meravigliosi giardini e cortili del monastero, intenti a studiare, a fare discussioni o ad apprendere da maestri, anch’essi sul posto.

Il Golden Temple, con la sua atmosfera mistica e filosofica accoglie il turista molto volentieri. Da ammirare le tre statue del Buddha seduto alte 18 m. Lasciatevi cullare dal suono el gong e immergetevi in questa cultura davvero unica, assistendo alla preghiera.

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Passeggiare per due chilometri verso Sera, dove sorgono altre scuole, templi e monasteri. Per qualsiasi cosa e curiosità potete contare sulla disponibilità dei tibetani, che sono ben felici di aiutarvi ma anche molto rispettosi nel darvi lo spazio di cui necessitate.

C’è anche un lago, chiamato Ingalakere, carino dove passare un pò di tempo.
Alcune informazioni se si vuole visitare la città: è aperta tutto l’anno, da Mysore dista 50 chilometri; carino il Capodanno Tibetano il 2 marzo e il Compleanno del Dalai Dama il 6 luglio.

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Autobus portano alla cittadina dal Mysore, Bangalore, Chennai, Panaji e Mangalore. Attenzione a non scendere alla fermata Bylakuppee, bensì a quella di Kushalnagar, dove ci sono anche alcuni alberghi. Da lì 10 minuti in tuc tuc (il rinomato rickshaw indiano) e si raggiunge il Golden Temple.
In alternativa si può prendere un taxi se si arriva dall’aeroporto più vicino, Bangalore, che dovrebbe impiegare circa 6 ore e costare 50-60 euro al massimo (3600-4300 rupie).

Per chi volesse alloggiare nel monastero è possibile, ma senza fare prentazioni anticipate quindi si consiglia vivamente di avere sempre una seconda opzione, considerare eventualmente anche la cittadina vicina di Kushalnagar. Tener ben presente che le stanze al monastero sono molto basic e spesso non c’è il personale, a volte chiedono una somma simbolica, a volte no quindi è carino lasciare qualcosa di propria spontanea volontà.

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La specialità del posto sono i momo (ravioli) e i thukpa (zuppa di noodles), che si possono mangiare al ristorante Malaya, gestito anch’essoda tibetani. (1 euro il costo per i momo).

Non resta che immergersi in questo piccolo Tibet indiano!

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Informazioni sull'autore
Valentina ha 30 anni, mantovana solo di residenza. Viaggiatrice per passione, arabista ed egittologa per educazione. Disposta sempre ad assorbire altre culture che spaziano dall'Oriente, al Medio Oriente, all'Europa all'America, che ama vivere direttamente in prima persona. Si è appassionata di giornalismo e sport estremi. Si potrebbe definire una donna con gli occhi aperti sul mondo.
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