Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 5, 2020
Vi presento la mia città, universalmente nota come “Leonessa d’Italia”.
Giosuè Carducci, nel maggio del 1877, riferendosi a Brescia scriveva: Brescia la forte, Brescia la ferrea, Brescia leonessa d’Italia, ma fu Aleardo Aleardi che per la prima volta coniò per Brescia questo nome, ispirandosi al coraggio con cui la città si batté durante l’insurrezione delle Dieci Giornate, dal 23 marzo al 1 aprile 1849.
Molte persone però fanno confusione con lo stemma della città che raffigura invece un leone rampante, non una leonessa.
Brescia, una meta coinvolgente
Brescia è una meta che sa offrire al turista un itinerario coinvolgente, ricco di storia, arte e cultura, alla quale vi consiglio di dedicare almeno 3 giornate per poter cominciare ad assaporarne l’essenza.
Le 4 piazze principali
1. La Piazza del Foro: cuore dell’antica Brixia che custodisce i monumentali resti del Capitolium, il tempio romano meglio conservato della pianura padana, e del teatro romano. Spuntano inoltre i resti della basilica e dell’antico porticato della piazza.
2. Piazza Paolo VI: risalente al periodo medievale, qui sorge il Duomo vecchio o rotonda – suggestivo edificio in pietra – e il palazzo del Broletto, per secoli fulcro della vita amministrativa della città, dominato dalla caratteristica Torre del Pègol.
Nella piazza spicca inoltre l’imponente facciata marmorea del Duomo Nuovo sormontato dalla terza cupola più grande d’Italia.
3. Piazza della Loggia: dal rinascimento ai giorno d’oggi è la piazza più famosa della città e rispecchia una marcata impronta veneziana. Raggiungibile attraverso l’antica “strada nuova”, dove gli armaioli forgiavano le armature bresciane conosciute in tutto il mondo. Fu edificata a partire dal 1426 per volere delle autorità della Serenissima. Dalla piazza sono raggiungibili gli edifici: Palazzo Loggia, il Monte Vecchio e Nuovo di Pietà con il primo lapidario d’Italia, la Torre dell’Orologio con gli automi, popolarmente chiamati dai bresciani Macc de le Ure.
4. Piazza della Vittoria: realizzata nel 1932, in seguito allo sventramento dell’antico quartiere delle Pescherie, su progetto dell’architetto Marcello Piacentini, in pieno stile razionalista.
Le tappe imperdibili
Il Castello noto come “Falcone d’Italia”, domina la città dall’alto del colle Cidneo. Nel castello sono presenti imponenti strutture difensive. Il Grande e il Piccolo Miglio, antichi granai ad uso della guarnigione del castello, il ponte levatoio, la fossa ed il mastio visconteo, la torre Mirabella e la struttura della specola Cidnea, osservatorio astronomico della città.
Il Museo del Risorgimento e Il Museo delle Armi Luigi Marzoli espongono una delle più ricche raccolte europee di armature e armi antiche. Armi bianche, armi da fuoco e armature per la maggioranza di manifattura milanese e bresciana dei secoli XV-XVIII.
Santa Giulia Museo della città e Patrimonio dell’Unesco: Santa Giulia, Museo della città, ha sede nell’antico monastero benedettino femminile di San Salvatore e Santa Giulia, di fondazione longobarda, soppresso in età napoleonica, nel 1798.
Il complesso monastico fa parte del sito seriale I Longobardi in Italia. Dal 25 giugno 2011 il sito è stato iscritto nella prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. La lunghissima e impressionante storia del monastero si assapora attraverso il museo che parte dalla sezione archeologica dedicata alla preistoria ed al periodo celtico.
Poi la sezione romana, con la statua della Vittoria alata, simbolo della città, e la Domus dell’Ortaglia, con preziosi mosaici ed affreschi.
Basilica di San Salvatore, Re Desiderio la fondò nel 753. È una delle più importanti chiese d’epoca longobarda. Nella cripta erano venerate le reliquie di Santa Giulia. Dal Coro delle monache, affrescato da artisti rinascimentali, si gode un panorama affascinante della basilica.
Nel sacello romanico di Santa Maria in Solario, è custodita la splendida croce gemmata legata al nome di Desiderio.
Le chiese di Brescia
Duomo Vecchio o rotonda, poderoso edificio costruito verso la fine dell’XI secolo, dalla caratteristica forma circolare ospita la cappella delle Sante Croci.
Chiesa di San Francesco: si narra che nel 1220 San Francesco, di ritorno da un viaggio in Siria, avrebbe soggiornato a Brescia alcuni giorni lasciando una piccola comunità di frati minori. Questi, nel 1254, avrebbero edificato la suggestiva chiesa. L’esterno mostra con chiarezza le stratificazioni che nei secoli hanno portato all’armonia complessiva dell’edificio, a partire dalla sobria facciata a capanna, prezioso esempio di stile romanico – gotico.
Santa Maria del Carmine: questo imponente edificio, costruito tra il periodo tardo gotico e rinascimentale, custodisce importanti affreschi del Foppa e uno splendido Compianto ligneo quattrocentesco, e un antico organo degli Antegnati.
San Giorgio: un gioiello antichissimo, che sorge in una suggestiva piazzetta del quartiere Carmine, con una scalinata settecentesca. All’interno invece è visibile la cripta adibita alla sepoltura dei poveri resti dei condannati a morte, giustiziati nella vicina Piazza della Loggia.
San Faustino in Riposo, durante il trasferimento dei resti dei Santi Patroni Faustino e Giovita, dal luogo del martirio alla nuova basilica eretta in loro onore, si narra che le spoglie iniziarono a trasudare sangue proprio in questo luogo. Il nome della chiesa allude alla sosta cui il corteo fu costretto per assistere all’evento miracoloso.
San Giovanni Evangelista racchiude la preziosa Cappella del Santissimo Sacramento decorata dai due più importanti pittori bresciani del Cinquecento: Romanino e Moretto. La Chiesa è molto antica e conserva altre inestimabili opere d’arte.
San Cristo è detta la “Cappella Sistina di Brescia” per gli incredibili affreschi che ne decorano l’interno, opera di Fra Benedetto Marone. Accanto alla Chiesa sorgono due squisiti chiostri di epoca rinascimentale.
San Clemente sorge in una tranquilla piazzetta dove secoli fa abitava e lavorava il pittore Moretto, che si dedicò alla decorazione dell’interno dell’edificio, dove poi fu sepolto.
Santa Maria dei Miracoli, entrata nei libri di storia dell’arte grazie alla sua splendida facciata, in stile rinascimentale lombardo. L’antico Borgo di San Nazaro deve la sua devozione ad un’immagine ritenuta miracolosa della Beata Vergine. Per questa immagine, nel 1487, le autorità cittadine eressero una piccola cappella che venne poi trasformata in una nuova chiesa dalla splendida facciata in candido marmo di Botticino. La preziosa facciata, sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, è oggi uno splendido esempio di scultura rinascimentale.
Duomo Nuovo: iniziato nel 1604 e terminato più di due secoli dopo, sorge sul luogo della preesistente Basilica di San Pietro de Dom. È la chiesa più grande della città con la facciata in candido marmo di Botticino.
Santi Nazaro e Celso: famosa per il ricco patrimonio di opere d’arte, fra cui il celebre capolavoro di Tiziano: il Polittico Averoldi del 1522 e la stupenda Incoronazione della Vergine di Moretto.
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