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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 30, 2016
Sulle cosiddette Dolomiti Lucane, in quel della Basilicata, sorgono due piccoli paesini, arrampicati sulle pendici delle montagne, che vantano la loro presenza nella lista dei borghi più belli d’Italia. Sto parlando di Castelmezzano e Pietrapertosa.
Ho visitato questi due gioiellini in estate, in occasione del Volo dell’Angelo che è l’attrazione turistica che attira tantissime persone in questi luoghi e attorno al quale gira il turismo di questi due paesi. Volo dell’Angelo a parte, una volta arrivati qui, vale la pena visitare i due paesini che seppur minuscoli conservano degli angoli davvero caratteristici.
Dopo circa due ore di macchina venendo da sud, si raggiunge la Basilicata, ed è facile trovare l’uscita Castelmezzano oppure proseguire e uscire a Pietrapertosa. I due paesi si trovano incastonati nelle Dolomiti lucane, precisamente uno di fronte all’altro, arroccati sulla sommità dei monti.
Lo spazio che li separa è visibile sin da subito. Una volta usciti dalla tangenziale Basentana, ci s’immette subito su una strada di montagna, tutta in salita che conduce alla sommità dei paesi. Alzando lo sguardo, è possibile ammirare le Dolomiti lucane ed è facilmente riconoscibile il lungo cavo d’acciaio che separa i due paesi e vedere le persone che stanno compiendo il loro volo.
Una volta arrivati a Pietrapertosa, il paesino che ho scelto come partenza del mio Volo, decido di fare una visita al borgo. Pietrapertosa conserva ancora il suo aspetto medievale, le case sono costruite in funzione della roccia che è la costante di questi luoghi. Vicoli e stradine strette la caratterizzano e sembrano seguire la conformazione naturale del paesaggio. Non a caso il suo stesso nome Pietrapertosa deriva da “Pietraperciata“, ossia pietra forata, per la presenza di una rupe forata.
Arrivati a Pietrapertosa, merita una visita il Castello risalente al IV sec. a. C. a cui vi si accede tramite un sentiero alla fine del Paese. Da qui è possibile ammirare tutta la valle delle Dolomiti e godere una vista mozzafiato. Durante la passeggiata per il borgo, è possibile notare la presenza di numerosi palazzi signorili, i cui portali sono intagliati con la pietra del posto e sono molto suggestivi.
La visita ahimè è breve perché devo raggiungere la stazione di partenza che mi farà volare fino a Castelmezzano, ma sappiate che qui è possibile visitare anche la Chiesa madre di S. Giacomo Maggiore e il Convento di S. Francesco d’Assisi, entrambi di epoca quattrocentesca che contengono testimonianze importanti dell’arte lucana tra i secoli XV e XVIII.
Raggiunta Castelmezzano dopo il volo di andata, m’imbatto nel famoso sentiero impervio che mi permette di raggiungere la sommità della montagna. Ma prima di accingermi a fare il mio secondo volo per ritornare a Pietrapertosa, faccio una visita al paese. Castelmezzano si presenta come un borgo anch’esso scavato nella roccia, il cui sfondo è rappresentato dalle Dolomiti lucane che hanno assunto forme che ricordano alcuni animali: infatti, l’azione erosiva degli agenti atmosferici ha dato a questi monti forma di becco della civetta, di bocca di leone, di incudine e di aquila reale.
La struttura di Castelmezzano è anch’essa medievale e sembra un piccolo presepe arroccato. Passeggiando per il suo centro abitato si può notare come le case siano inserite nella roccia e proprio per questa sua caratteristica, di conciliare urbanizzazione e paesaggio naturale senza stravolgerlo, Castelmezzano è detta città-natura.
Qui è possibile visitare la chiesa madre di Santa Maria dell’Olmo con la sua maestosa facciata in stile romanico, rivestita con pietra locale a faccia vista e scandita da quattro colonne ed un architrave decorato da fiori, leoni e aquile a due teste.
Anche qui passeggiando per il paese ci si imbatte in numerosi palazzi signorili come Palazzo Ducale e Palazzo Coiro che presentano facciate in pietra locale e caratteristici loggiati e ringhiere. Continuando la passeggiata per il paese si raggiungono i ruderi del Castello di epoca normanna, che conserva il muro di cinta e una cisterna per la raccolta delle acque meteoritiche.
Castelmezzano così come Pietrapertosa, si presentano come due esempi in cui l’urbanizzazione si fonda con il paesaggio naturale, non modificandolo, ma bensì adattandosi ad esso.
Numerose le botteghe e i punti di ristoro locali che fanno da cornice all’ elemento principale che è la pietra lucana, nuda e cruda, ma che qui è addolcita da una profusione di vasi e aiuole fiorite che danno un tocco di colore qua e là a questi due paesini situati sulle Dolomiti Lucane.
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