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Alghero, Parco Regionale di Porto Conte, Cala della Calcina
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Sardegna fuori stagione: tre giorni ad Alghero con una neonata

5 minuti di lettura
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Questo articolo è stato aggiornato il Maggio 16, 2019

Non so voi ma io adoro la Sardegna. E poi, a qualcuno potrebbe non piacere? Non credo.

Ma cosa è più bello della Sardegna? La Sardegna fuori stagione, quando ci sono pochi turisti, il sole è caldo ma non brucia e tutto è decisamente più lento e rilassante.

Volevamo fare una “gita” fuori porta a Pasqua con la nostra neo piccoletta di 6 mesi e la Sardegna, Alghero in particolare, è stata una scelta più che azzeccata. Abbiamo prenotato il volo con Ryanair, pagando circa 200€ in tre (con Ryanair i bimbi fino ai 2 anni pagano solo una tariffa fissa di 25€ – motivo in più per viaggiare con loro!). L’idea era di farci tre giornate il più rilassanti possibili, tra centro cittadino, escursioni, spiagge e cibo, buonissimo cibo. E così è stato. Quello a seguire è un tour di Alghero e dintorni di tre giorni, vivamente consigliato, anche con bimbi al seguito.

Alghero è una graziosa cittadina circondata da antiche mura e colma di edifici catalani e in stile gotico, dovuti alla dominazione spagnola. Perfetta per un weekend lungo.

Giorno 1. Arrivo e noleggio auto

Il primo giorno siamo arrivati ad Alghero molto presto, abbiamo noleggiato un auto (fondamentale se volete girare un po’ e la Sardegna è da girare), e ci siamo diretti subito verso il centro e verso l’appartamentino che avevamo prenotato. Si chiama ‘Casa i Gerani‘ e ve lo stra-consiglio. Si trova a due passi dal centro cittadino, si trova parcheggio, ha una terrazza da urlo, ci si sta anche in cinque ed è super attrezzato, e infine il gestore ci ha dato dei consigli impagabili e ci ha trattati benissimo, ad un prezzo più che onesto.

Una volta fatto il check in e preparato il pasto per la bimba, ci siamo fiondati in riva al mare a fare colazione/pranzo con una focaccia tipica di Alghero, gnam. A questo punto, visto che il sole splendeva, abbiamo deciso di salire subito in macchina e sfruttare la giornata andando verso Stintino e la mitologica spiaggia La Pelosa. In circa 40-50 minuti da Alghero si arriva facilmente percorrendo una piacevole strada tutta dritta immersa nella campagna.
Stintino e La Pelosa sono tutto quello che raccontano e anche di più. Incantevole è dire poco. Il mare è cristallino e la vista è bellissima. La sabbia era calda e, anche se c’era un po’ di vento, cosa che abbassava di un pò i 23 gradi presenti, siamo rimasti un po’ li a goderci la spiaggia e abbiamo mangiato in uno dei locali vista mare e che mare.

La sera, rientrati ad Alghero, siamo andati a fare un giro del centro cittadino, dove si trova la bellissima Cattedrale e una serie di scorci davvero particolari.

Dopodiché, siamo andati a cena in un posto delizioso che si chiama Mabrouk, in via Santa Barbara, nella città vecchia. Si tratta di un ristorante di pesce ideale se volete fare una vera scorpacciata di prelibatezze locali. Il ristorante non ha una carta ma ha solamente due menù, uno da 40€ che include acqua, vino, cinque antipasti, due primi e due secondi e uno da 60€ che include acqua, vino, cinque antipasti, due primi e una favolosa aragosta. Inclusi vi arriveranno poi anche dei deliziosi dolcetti e l’immancabile mirto. Davvero consigliato, la qualità e la quantità del cibo sono ottime.

Giorno 2. Le Grotte di Nettuno

Sveglia presto, anche perché con una bimba piccola si hanno poche alternative :) e subito in macchina in direzione di Capo Caccia e in particolare verso le Grotte di Nettuno.  Si tratta delle grotte più famose in Sardegna e, credetemi, vale davvero la pena vederle, hanno un fascino unico. La loro storia pare risalga addirittura ai tempi preistorici e si estendono, sottoterra e di fianco al mare, per circa 4 km di cui solamente una parte accessibili ai visitatori per ragioni di sicurezza.

Ci sono più modi per raggiungerle. Ad esempio è possibile via mare con collegamenti via battello. Tuttavia vi consiglio assolutamente di accedere via terra, percorrendo la famosa Escala del Cabirol in catalano, ovvero la “scala del capriolo”, una splendida e suggestiva scalinata di 654 gradini a picco sul mare. Ovviamente non si può fare con passeggini o simili ma, se avete un neonato, basterà metterlo nel marsupio ed è fattibilissimo senza nemmeno tanta fatica.

I bimbi più grandi possono tranquillamente percorrerla a piedi, con calma, ma senza problemi. Queste grotte sono molto affollate in estate quindi ve le consiglio ancora di più fuori stagione, per goderne appieno.

Una volta usciti dalle grotte e risalita la scalinata vi assicuro che avrete fame. Noi senza dubbio ne avevamo quindi ci siamo diretti verso l’agriturismo Sa Mandra, imperdibile. Si tratta di un curatissimo agriturismo a conduzione famigliare che si trova ad Alghero sulla strada che conduce verso l’aeroporto. Lo spazio è davvero bello, l’ideale sia per una giornata tra amici, in famiglia e pure con i bambini.

Il menù, anche qui, era fisso. Con 40€ a persona tutto era incluso e vi assicuro che è un prezzo davvero bassissimo per quello che abbiamo avuto il piacere di degustare, fino quasi a scoppiare. Appena arrivati ci hanno accolto con un aperitivo nel giardino a base di vino bianco e rosso, pane carasau, salumi fatti in casa, olive e una deliziosa crema di pecorino spalmabile di loro produzione che, se non mi avessero fatta accomodare al tavolo, sarei ancora lì a spalmarla sul pane.

A seguire, una volta all’interno del ristorante, abbiamo assaggiato una serie di antipasti a base di salumi e formaggi fatti li, tra i quali una ricotta incredibile, due primi locali davvero buoni, due secondi, cinghiale e porceddu ovviamente, dolci e frutta, il tutto accompagnato da un ottima bottiglia di cannonau. Vista la quantità di cibo e il cannonau, consigliamo a tutti di fare come noi e fermarvi lì a passeggiare all’interno dell’agriturismo almeno un paio d’ore. Si possono vedere gli animali, piacevoli campi, e ci sono pure delle aree attrezzate per rilassarsi e far giocare i bambini, nonché una spa. Un posto talmente bello che, se potessi, ci tornerei domani.

La sera, una volta rientrati ad Alghero centro, abbiamo fatto un aperitivo sul bellissimo lungomare aspettando il tramonto e poi, ancora tramortiti dal pranzo, una veloce cenetta a casa a base di prodotti locali.

Questo è anche il programma perfetto se avete una giornatina più grigia e con meno sole.

Giorno 3. Spiagge di Alghero

Ultimo giorno ad Alghero. Questa giornata è da dedicare sicuramente alle spiagge di Alghero. Quelle raggiungibili a piedi, la Spiaggia di San Giovanni e la Spiaggia Maria Pia, in questo momento dell’anno erano ricoperte da alghe, quindi poco appetibili. Ma è stato sufficiente spostarsi in macchina poco più in là per trovare delle spiagge davvero belle.

La prima è sicuramente la Spiaggia delle Bombarde. Si tratta di una delle baie più conosciute della così detta Riviera del Corallo, si trova circa 10 km da Alghero ed è costituita da una lingua di sabbia sottile e morbida che si affaccia su un mare limpido, trasparente e abbastanza riparato dal vento. Sulla spiaggia ci sono anche alcuni baretti e ristorantini dove è possibile fermarsi a pranzo.

Il pomeriggio invece ci siamo spostati alla Spiaggia del Lazzaretto, poco distante, che deve il suo nome alla torre che domina la baia. È incorniciata da rocce di arenaria e bagnata da un mare azzurro e cristallino. Anche qui troverete bar e ristorantini.

Se avete tempo e riuscite ad alzarvi dalla spiaggia, potete visitare anche il Villaggio Nuragico di Palmavera.  Il complesso in questione si trova sul promontorio omonimo a meno di due chilometri dal mare ed ha un corpo centrale con due torri, mura e capanne di un antico villaggio, edificati in più fasi, il tutto costruito con blocchi di calcare e arenaria. Un complesso sicuramente affascinante e colmo di storia.

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Informazioni sull'autore
Ormai 31enne ma si sente ancora un'adolescente. Lacustre di nascita, si divide tra Riva del Garda e Bologna, dove ha vissuto per dieci anni. Ha studiato Cinema e Discipline dello Spettacolo, attualmente lavora nella comunicazione e negli eventi e collabora come redattrice con alcuni magazine online. Ama tutto ciò che è muoversi, vedere, viaggiare e provare. Ironica e talvolta contradditoria, non può fare a meno di scrivere. Ha fatto il primo vero viaggio da sola nel 2012 a New York.
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