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Sardegna occidentale e meridionale: itinerario in moto

3 minuti di lettura
Alla scoperta della Sardegna occidentale e meridionale con il mezzo ideale: la moto. Questo itinerario di 10 giorni vi affascinerà sia con paesaggi e spiagge da sogno che con mete culturali.

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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 16, 2017

Ogni luogo ha il suo mezzo di trasporto ideale e credo che la moto sia il migliore per apprezzare la costa occidentale di una terra tanto varia quanto lo è la Sardegna. La costa occidentale, più frastagliata e rocciosa, ha dei tratti di litoranea tutta curve che i motociclisti di ogni genere sempre apprezzano! Tenendo conto che le temperature sull’isola sono piuttosto alte in primavera ed estate mi sento di consigliare un percorso a più tappe e qualche accorgimento: a seguire il nostro itinerario, svoltosi in luglio, per un totale di 10 giorni.

Da Porto Torres a Stintino: giorno 1

Arrivo a Porto Torres (in traghetto da Genova) e spostamento a Stintino.
Prenotando il viaggio in traghetto con un certo anticipo (la nostra prenotazione è stata fatta a febbraio per luglio) il prezzo è davvero interessante e il mezzo costa solamente 10€ a tratta! Noi abbiamo viaggiato con Tirrenia, l’opzione più gettonata da Genova.
Giunti a Porto Torres ci siamo diretti a Stintino dove abbiamo pernottato. Vale sicuramente qualche chilometro in più la vista mozzafiato della famosissima spiaggia La Pelosa (tenendo presente che in alta stagione potrebbe essere molto affollata e che i parcheggi sono tutti a pagamento, anche per le moto, 1€/1,50€ all’ora).

Alghero e Bosa: giorno 2

Da Stintino si riparte verso Alghero per imboccare la SP 105, la panoramica costiera, fino a Bosa. Questo tratto costiero vale il viaggio: il paesaggio è selvaggio ed estremamente vario, rocce, arbusti, scogliere e macchie verdi che si alternano senza sosta, regalando una sorpresa ad ogni curva.
Da Bosa si riparte verso sud. Mi sento di avvertire chiunque intraprenderà questo percorso usando le stesse parole di un motociclista del posto cui abbiamo chiesto indicazioni: «se anche vi dovesse sembrare la strada sbagliata e vi pare di non andare da nessuna parte, voi proseguite!». Già, perché giunti all’altezza del modesto abitato di Merceddì ci si ritrova in aperta campagna, poche case, tanti incroci e scarsa indicazione stradale. Proseguendo verso la “palude di Merceddì” si possono vedere però fenicotteri rosa, cicogne e canne altissime! Un paesaggio per il quale vale la pena proseguire!
Per queste solitarie e assolate vie si giunge infine a Torre dei Corsari.

Piscinas: giorno 3 e 4

Avendo base a Torre dei Corsari si ha la possibilità di scegliere tra diverse meravigliose spiagge. Noi abbiamo optato per la sabbiosa spiaggia di Piscinas, sulla Costa Verde, qualche chilometro più a sud. Attenzione al serbatoio! La pompa di benzina più vicina è a 40 km, dunque assicuratevi di avere carburante prima di addentrarvi nelle dune. Piscinas infatti è una vastissima spiaggia attrezzata ma molto spaziosa che si apre in fondo ad un percorso sterrato di circa 6 chilometri. Le auto lo affrontano senza problemi, ma chi guida una moto deve prestare più attenzione alle macchie di sabbia soffice che potrebbero creare slittamenti.

Le spiagge della Costa Meridionale: giorno da 5 a 8

Partenza verso Teulada ed esplorazione della costa meridionale.
La tappa più meridionale del percorso è Teulada, piccolo comune fornito di ogni sevizio, ideale per visitare la fantastica costa del sud. Al territorio di Teulada fanno capo le meravigliose spiagge comprese tra le più note località di Porto Pino (a ovest) e Chia (a est).
Le si raggiunge molto facilmente, imboccando da Teulada, la SP 71, incantevole per chi viaggia in moto! Circa 25 chilometri di curve e panoramica, da cui si dipartono gli accessi a località e spiagge mozzafiato.

Noi abbiamo optato, su suggerimento di alcuni abitanti della zona, per Is Arenas Biancas (spiaggia di sabbia finissima e bianchissima, a ridosso del campo militare), Tuerredda (doppia baia sabbiosa dall’acqua cristallina, protagonista, a buon diritto, di molti spot pubblicitari turistici della zona, affollata ma ugualmente incantevole), Perdalonga (piccola spiaggia nota ai locali, acqua color smeraldo, poco frequentata: insomma un vero paradiso!) e infine Porto Tramatzu (attrezzata, non particolarmente affollata, adatta a famiglie e amanti delle attività sportive).
La costa meridionale è molto ricca e una visita completa richiede qualche giorno di sosta prima di riprendere il cammino verso nord. Da qui infatti si imbocca la via del ritorno, la praticissima (ma noiosa!) strada Carlo Felice, che in linea retta ci riporta a Porto Torres.

Barumini e Su Nuraxi: giorno 9

Tappa a Barumini. Per spezzare la monotonia del ritorno e per aggiungere una nota culturale ad un tour tutto paesaggi, l’ideale è fare tappa a Barumini, dove è conservato il nuraghe sardo riconosciuto patrimonio dall’Unesco. Il sito di Su Nuraxi è uno dei moltissimi che si trovano sull’isola, ma la complessità della struttura e lo stato di conservazione lo rendono unico e meritevole di una visita. Si accede con una tariffa di 11€ comprensiva di visita guidata e ingresso all’esposizione aggiuntiva dedicata all’archeologo Giovanni Lilliu e al museo di casa Zapata.

Il ritorno: giorno 10

Ritorno a Porto Torres e imbarco.
Da Barumini si riprende infine la già citata Carlo Felice per ritornare verso nord. L’imbarco a Porto Torres è un paio d’ore prima della partenza, per cui, qualora arrivaste sul posto con largo anticipo, prendete in considerazione di sostare in un caffè nella piazzetta del porto: un interessante via vai di gente e mezzi, di prodotti di ogni sorta, di biciclette e motorini che chiuderà con allegria il percorso. Ultimo suggerimento: prenotando una tratta notturna il viaggio in traghetto sarà meno noioso e vi permetterà di ottimizzare i tempi!

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Informazioni sull'autore
Sostenitrice del “bagaglio a mano sempre e comunque”, adora viaggiare leggera. Ha un debole per i paesaggi mediterranei, per la birra austriaca e per gli itinerari culturali. Archeologa di formazione, lavora oggi a Milano come guida turistica ed educatrice museale, ma ama uscire spesso dal traffico cittadino per lunghi percorsi in moto con Simone. Amante della natura, dell’arte e della buona cucina definisce il Viaggio “il suo unico vizio”.
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