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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 24, 2014
Dopo mesi durante i quali per i più svariati motivi ho sentito parlare di Lio Piccolo quasi ogni giorno… finalmente, a settembre, anche io ho avuto l’occasione di visitare quest’angolo nascosto e poco conosciuto della Laguna Nord. La laguna veneziana è così ampia e particolare che ha creato una gran varietà di situazioni paesaggistiche e naturali molto interessanti, la sua estremità settentrionale è una di queste ed include le isole più conosciute di Murano, Burano e Torcello, altre comunque grandi ed importanti come Sant’Erasmo.
Lio Piccolo, invece, insieme a Lio Maggiore, è situata proprio nell’area in cui terra e acqua si confondono e la Laguna lascia il posto alle cittadine che si collocano ai suoi confini come Jesolo e San Donà di Piave. Entrambe queste “isole” sono collegate alla terra ferma da sottili strisce di terra che permettono di raggiungerle facilmente a piedi o con altri mezzi. Qui, nel caso ci si voglia fermare è possibile soggiornare alla Locanda al Piave.
Se si desidera continuare invece, sempre armati di bicicletta potete fare come noi, che noi siamo partiti da Cavallino, località che si trova nella zona che da Jesolo arriva fino a Punta Sabbioni a chiusura della laguna, dove si trova anche la bocca di porto di Lido, area di campeggi e spiagge che d’estate è affollata di turisti provenienti dal nord Europa o dalla terraferma veneziana.
Questa lingua di terra è il punto perfetto per iniziare scoprire questa zona di cui i più non sanno praticamente nulla. Si può iniziare con una pedalata lungo via Fausta, costeggiata da una pista ciclabile, oppure percorrendo la più panoramica (ma a dire il vero anche meno piacevole e sicura perché trafficata e senza spazio dedicato alle biciclette) via Pordelio.
Scegliendo quest’ultimo itinerario si potrà avere un primo sguardo sulla laguna con la sua acqua placida. Una possibilità alternativa può essere anche di percorrere solo parzialmente la strada più panoramica sfruttando una delle vie che collegano questi due percorsi, immergendosi tra campi coltivati e orti.
Arrivati a livello di Ca’ Savio si attraversa il ponte sul Canale Saccagnana e poi il centro di Treporti fino ad arrivare a Via di Lio Piccolo dove si apre una stradina di campagna che regala un panorama imbattibile: a destra e sinistra solo acqua, barene e valli da pesca. Una pedalata rilassante, che permette di scoprire uno scorcio di Laguna immersi nel silenzio, interrotto solo dal verso di qualche uccello.
Durante la bella stagione, tra primavera ed estate, in queste distese d’acqua si può avere la fortuna di trovare anche tantissimi eleganti fenicotteri rosa. In breve tempo si arriva al borgo di Lio Piccolo, pochi edifici sparsi lungo la strada, un campanile alto e snello risalente a inizio ‘900, da poco restaurato, dalla cui cima si gode di una meravigliosa vista e una chiesetta dedicata alla Madonna della Neve.
Non lontano da qui c’è un’area adibita all’attracco delle barche e, se si vuole trascorrere una giornata intera immersi nella tranquillità, si può noleggiare una piccola imbarcazione su cui caricare le bici e raggiungere via acqua Lio Maggiore. In alcune stagioni sono anche previsti itinerari organizzati che prevedono questo percorso, solitamente però nel senso inverso.
Una volta a Lio Maggiore, dopo aver pranzato nell’agriturismo che si trova qui, affacciato sulla Laguna ed immerso in una tranquillità quasi surreale, abbiamo anche visitato la valle da pesca che si trova nelle vicinanze. Le valli da pesca sono aree della Laguna veneziana, delimitate da argini, che vengono utilizzate per un tipo particolare e tradizionale di itticoltura intensiva; da alcuni anni molte di quelle presenti in laguna sono visitabili da parte dei turisti.
Da Lio Maggiore noi siamo rientrati a Cavallino in barca, diversamente però è possibile proseguire la pedalata e “chiudere il cerchio” rientrando direttamente in bici, sfruttando la strada di collegamento tra l’isola e la terraferma.
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