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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 6, 2017
Quando si esce per un aperitivo a Venezia, si può stare certi che il 90% della compagnia chiederà uno “Spritz”.
Poi si addentreranno nei particolari, perché dire spritz è dire tutto e nulla: lo vuoi con vino o prosecco? Aperol, Campari o Select? E via con le preferenze.
Dove e come nasce lo Spritz?
Ma dove e come è nato questo classico delle serate veneziane (e non solo veneziane)?
La storia dice che lo spritz nacque durante la dominazione austro-ungarica, perché i vini italiani risultavano essere troppo forti per le truppe austro-ungariche.
Questi avevano preso l’abitudine, quindi, di chiedere che il vino venisse “spruzzato” di acqua e appunto spritzen è il verbo “spruzzare”.
In origine il vino era l’ingrediente fondamentale e ancora oggi sono in molti a Venezia a servire lo spritz con vino bianco, ma è diffusissimo usare il prosecco al posto del vino.
Quando leggerete nelle ricette il termine vino sappiate che può essere, ed è molto spesso, sostituito dal prosecco..
Un’ulteriore evoluzione è stato il passaggio dall’acqua gassata al selz che avvenne quando apparvero i primi sifoni per il selz, prima, e la soda poi.
Negi anni ‘20, poi, arrivò l’uso di aggiungere i “bitter” ovvero i vari Campari, Select, Aperol e chi più ne ha più ne metta al vino o prosecco, facendo inorridire i puristi del tempo.
Pronti per scoprire le 5 variazioni più diffuse dello Spritz a Venezia?
Si parte!
Spritz con Select
La leggenda vuole che questo e solo questo sia il vero “spritz veneziano”.
Il Select nasce, infatti, a Murano nel 1920, isola della laguna.
Se chiedi uno “spritz veneziano” neppure ti devono chiedere come lo vuoi, nell’aggettivo veneziano c’è già tutto.
Fatta questa doverosa precisazione, veniamo alla ricetta che può sì variare, ma direi che a grandi linee possiamo considerare valida la seguente:
1/3 vino (o prosecco)
1/3 Select
1/3 soda
Lo spritz si serve o in bicchieri bassi (rock) o in calici e c’è una condizione “sine qua non” da rispettare: il bicchiere va riempito di ghiaccio prima di versare qualsiasi cosa.
Ultimo tocco: fettina di arancia.
Spritz con Campari
E’ un po’ il classico unitamente a quello con Aperol di cui accennerò poi qui sotto.
Quando ordini uno spritz a Venezia la domanda classica è “Campari o Aperol?”, anche perché se lo volevi con il Select, avresti chiesto uno “spritz veneziano”, giusto?
Comunque lo spritz con Campari, con il suo rosso brillante, fa molto serate d’estate fuori dai bacari a “ciacolare” (chiacchierare).
Per la ricetta, la regola “non scritta” prevede:
bicchiere rock o calice
ghiaccio da versare prima di ogni cosa
1/3 vino bianco (o prosecco)
1/3 Campari
1/3 soda
E per guarnire, fattina di arancia.
Spritz con Aperol
L’altro grande classico delle serata veneziane e non solo, certo.
L’Aperol regala allo Spritz un tono più aranciato, ma resta sempre un caposaldo dell’estate, delle serate che si trascinano in nottate passate a chiacchierare, a ridere e a scherzare.
Come si prepara il perfetto Spritz con Aperol?
1/3 di vino bianco (o prosecco)
1/3 Aperol
1/3 soda
Ghiaccio da mettere sempre prima e la fettina di arancia
Una nota per l’Aperol: quando versate, mescolate così che l’Aperol non si depositi sul fondo.
Spritz con Cynar
Se tra il rosso e l’arancio doveste vedere un bicchiere dal colorito bruno sappiate che non è coca-cola, né tanto meno coca e rum; siete di fronte alla variazione dello spritz classico: spritz con Cynar.
Gusto un po’ più amaro e serio, direi.
Come si prepara?
1/3 vino (o prosecco)
1/3 Cynar
1/3 soda
Bicchiere rock, raramente calice con lo Spritz Cynar.
Ghiaccio sempre prima di versare vino o altro.
La sola variazione importante, però, direi è la guarnizione: oltre alla fettina d’arancia, qualcuno mette anche la fettina di limone. Variazioni, appunto.
Hugo, lo Spritz con il sambuco
I puristi dello spritz porteranno le mani alle orecchie o agli occhi e grideranno all’oltraggio, alla lesa maestà.
Qualcuno lo taccerà di eresia.
Ma lo spritz, incurante di questi, continua a evolvere e a cambiare e oggi, una delle ultime varianti lo vede prendere anche un nome proprio specifico: “Hugo”
Come si prepara “Hugo”?
Bicchiere con ghiaccio per prima cosa e questa volta calice, ma anche il bicchiere rock è ammesso
1/3 prosecco
1/3 sciroppo di sambuco
1/3 soda
E la guarnizione?
Fetta di mela verde e menta.
Bene, ora siamo pronti a lanciarci in un giro tra i bacari e i locali di Venezia con le idee un po’ più chiare e pronti a scoprire e gustare lo spritz e le sue varianti.
Nota: lo spritz non ha alte gradazioni, si aggira sugli 11°, ma bevete resposanbilmente che a Venezia non ci sono auto, ma i canali.
Un bagno in canale non è davvero consigliato, soprattutto perché se siete ubriachi, risalire lungo i gradini scivolosi sarà un ‘impresa ardua.
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